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17 Mar 2018

Ieri una delegazione di giocatori biancoblu ha incontrato i ragazzi del Punto Luce nell'incontro promosso da Fondazione Dinamo

Un incontro a 360 gradi con un tema principale “La disabilità e lo sport” declinato poi in tanti argomenti e aspetti che hanno seguito il filo della curiosità e la spontaneità dei bambini presenti. Ieri pomeriggio una delegazione della Dinamo Lab ha incontrato i ragazzi del Punto Luce, centro di via Marthin Luther King, a Latte Dolce, che offre supporto allo studio e laboratori a bambini e ragazzi in età scolare di tutta la città. L’incontro, promosso da Fondazione Dinamo, è stato un successo, carico di tanti significati per i ragazzi della Dinamo Lab e quelli del centro.

In una delle colorate sale del Punto Luce circa una trentina di ragazzi ha chiacchierato con i giocatori della Dinamo Lab: Claudio Spanu, Fabio Raimondi, Giampietro Simula, Giuseppe Gaias e Izet Sejmenovic hanno raccontato le loro storie personali, tutte diverse e particolari, e il percorso che li ha portati a praticare il basket in carrozzina.

A rompere il ghiaccio il capitano Claudio Spanu che ha raccontato dell’incidente in moto che, all’età di 16 anni, lo ha costretto in sedia a rotelle dopo una lesione al midollo spinale. Dopo mesi di riabilitazione il colpo di fulmine con il basket in carrozzina: “non avrei mai immaginato che lo sport potesse diventare un lavoro e invece eccomi qui! Quest’anno indosserò la maglia della Nazionale italiana e non c’è orgoglio più grande”.

La storia del coach giocatore Fabio Raimondi, bandiera della Nazionale Italiana, ha colpito molto i ragazzi: “Sono finito in carrozzina all’età di dieci anni dopo una brutta caduta _ha raccontato il numero 4_ e ho iniziato a giocare praticamente subito. Questo mi ha permesso di iniziare la mia carriera presto e ad oggi mi sto misurando con una nuova sfida quella di allenare”.

Giampietro Simula ha condiviso con i ragazzi la sua storia: per lui circa vent’anni fa la diagnosi, un sarcoma, che ha portato all’amputazione della gamba sinistra. Tanto stupore e curiosità dei presenti che non si erano accorti che una delle due gambe del giocatore biancoblu fosse una protesi.

Infine Giuseppe Gaias, Peppino per tutta la squadra, ultimo arrivato in casa Dinamo Lab che si è avvicinato da poco al basket in carrozzina: “a cinque mesi mi hanno diagnosticato un problema per cui non mi crescevano i tendini della gamba. Da allora ho sempre avuto qualche difficoltà a deambulare ma questo non mi ha mai fermato. Un paio di anni fa di rientro da un viaggio con la mia famiglia ho conosciuto un allenatore di basket in carrozzina che mi ha proposto di provare a giocare: è stato amore a prima vista!”

Ma la storia più singolare è sicuramente quella del lungo Izet Sejmenovic: il giocatore bosniaco era un astro nascente della pallacanestro slava, compagno di squadra di leggende come Bodiroga e Alibegovic. Poi la guerra in Bosnia-Erzegovina ha segnato la sua esistenza: due cecchini gli sparano nel luglio del 1993 e un intervento gli salvò la vita. Da lì un nuovo capitolo della sua carriera sportiva: ironia di matrice slava, grandi capacità di storytelling e affabulare il pubblico: i ragazzi del centro sono rimasti colpiti da questo omone di oltre due metri, con un marcato accento e dalla sua incredibile storia. Storia che racconta di una guerra reale e recente, non quella dei videogiochi che a loro sembra lontanissima e irreale.

Al termine dell’incontro i ragazzi del Punto Luce hanno posto domande e curiosità, dalle più semplici (“quante partite avete vinto?” “Siete amici?”) a quelle più complesse (“Cosa significa stare sempre in carrozzina?” “È difficile giocare su due ruote?” “Vi hanno mai preso in giro?”): spazio quindi a foto ricordo e autografi. Al termine dell’incontro le responsabili della Uisp hanno accompagnato la delegazione biancoblu a visitare i diversi spazi del centro dove ogni settimana si svolgono i numerosi laboratori promossi dal Punto Luce: dall’invito alla lettura a quello di cucina, passando per i laboratori artistici e le finestre di incontro dedicate ai genitori.

Foto di rito nel cortile dove, con la primavera alle porte, i ragazzi si divertono a giocare con il pallone e scacciano via la noia delle lunghe giornate. Prima di andare via una promessa strappata ai tanti bambini, bambine e ragazzi presenti: quella di andare a sostenere la Dinamo Lab al Palazzetto e assistere a una partita di basket in carrozzina. Un’esperienza che può accendere una scintilla e lanciare un messaggio a tutti: a volte i limiti sono solo ed esclusivamente quelli che ci poniamo. E i ragazzi della Dinamo Lab sono l’esempio concreto e vincente che tutto è possibile se lo si vuole davvero.

Punto Luce. Il centro Punto Luce si trova a Latte Dolce ed è aperto i pomeriggi dal lunedì al venerdì offrendo a bambini e ragazzi (dai 6 ai 16 anni) supporto allo studio e attività extra scolastiche con laboratori teatrali, musicali, artistici. Il centro, attivo dal 2015, è supportato dall’associazione benefica Save The Children e si avvale della collaborazione del Comitato Provinciale di Sassari per la gestione delle attività. L’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) è un ente di promozione sportiva e sociale fondato nel settembre del 1948 che sostiene i valori dello sport contro ogni forma di sfruttamento, d'alienazione, e per il benessere dei cittadini, promuovendo i valori di dignità umana, di non violenza e solidarietà tra le persone e tra i popoli.

 

Sassari, 17 marzo 2018

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna