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19 Nov 2018

In esclusiva sull'ultimo numero di DinamoMania l'intervista a Daniela, sassarese che vive a Firenze e tifosa pendolare: dal 2013 è abbonata e raggiunge Sassari per ogni gara dei giganti al Palaserradimigni 

Per rientrare a casa dopo Dinamo Venezia ci ha messo 9 ore: un viaggio che doveva durare 50 minuti, tra aeroporti chiusi per maltempo, dirottamento su altro scalo e trasferimento in pullman, si è trasformato in una vera odissea. “Ma non ho mai pensato ‘mai più’, semmai - ho riflettuto nelle lunghe ore di attesa - la prossima volta prenderò la nave”. Lei è Daniela, super tifosa della Dinamo, sassarese che vive a Firenze da quasi trent’anni e che nelle ultime 6 stagioni non è mai mancata a una gara della sua squadra al PalaSerradimigni. Due domeniche fa, dopo il sabato a Sassari per assistere a Dinamo-Venezia, sarebbe dovuta arrivare a Firenze alle 22:30 e invece è arrivata alle 2:30 del mattino: “Ne vale sempre la pena. Giuro, lo rifarei subito - afferma lei - anche se si perde di 3. Ma anche se si perde di 20”.
Dal 2013 Daniela Brogi, sassarese doc, abbonata fedelissima, fa la tifosa pendolare. 46 anni, dal 1991 vive a Firenze dove ha studiato Architettura e dove ha conosciuto Simone, con cui si è sposata nel 2000. Ha due figli, Lorenzo di 15 anni ed Elisabetta di 12. Daniela è architetto, scrive pubblicazioni di architettura e non solo: “Scrivo anche per la pubblicità - dice - faccio un po’ la ghost writer”. Oltre a questo, collabora con l’azienda di suo marito, che insieme alla famiglia gestisce un albergo nel centro di Firenze, a Santa Maria Novella, con annesso un ristorantino-wine bar che si chiama La Cantinetta, dove in una teca è esposta la maglia del capitano Jack Devecchi.  “Ora sto prendendo una seconda laurea - dice - questa volta in Lettere e Beni culturali perché non mi dispiacerebbe insegnare”.
Il fatto è che tra tutti questi impegni, in cima alla lista c’è il lavoro che la appassiona di più: quello di tifosa della Dinamo.  
Il piano è semplice: appena viene pubblicato il calendario di Legabasket Daniela prenota tutti i voli fino all’ultima giornata, sia per venire a Sassari sia per il rientro a Firenze. Le cose si complicano quando nel corso della stagione vengono cancellati voli o ci sono variazioni per via delle trasmissioni televisive, e gli orari talvolta diventano incompatibili con le prenotazioni. “Mi è capitato che abbiano cancellato tratte su cui avevo fatto la prenotazione già mesi prima e ho dovuto comprare un nuovo biglietto, spendendo 10 volte tanto - racconta - oppure che una gara sia stata spostata dalle 20:00 alle 12:00 e io magari avevo proprio il volo alle 12:00”.  Nonostante ciò Daniela perde davvero pochissime gare.
“Anche i primi anni in cui mi sono trasferita a Firenze, quando si giocava a Siena o in qualche città che potevo raggiungere da qui, ho sempre continuato a seguire la Dinamo nelle trasferte. Mi spostavo in treno, mi organizzavo con altri sassaresi che vivevano o studiavano a Firenze e si facevano le gite fuori porta la domenica per andare a vedere giocare la Dinamo. Allora ero studentessa a carico dei miei genitori e non potevo certo permettermi di fare l’abbonamento e venire a Sassari ogni volta. Dopo la promozione in A1 però è stato un crescendo, ho iniziato a venire a Sassari ogni volta che potevo e poi nel 2013 ho deciso di rifare l’abbonamento e pianificare per bene la mia stagione da tifosa”. E c’è l’equipaggio di una compagnia aerea che ormai quando sa che lei sarà sul volo le mette in fresco una birra.
Se non trova la disponibilità di voli low cost più o meno diretti, spesso fa scalo a Roma per arrivare infine ad Alghero e viceversa al ritorno, o a volte prende il traghetto da Livorno. Insomma, una bella tirata ogni volta. E anche una bella spesa.
“In media, se rispetto il piano voli fatto, spendo poco più di quanto spendo per l’abbonamento in tribuna laterale A - spiega - ma non va mai tutto liscio perché, appunto, o cancellano i voli low cost o spostano qualche gara e sono costretta o a spendere di più o perdo qualche viaggio già prenotato”.
Il suo racconto è travolgente come la sua passione, come lei che a ogni gara casalinga si presenta con un grandissimo sorriso stampato sulla faccia a salutare in una sorta di rituale i suoi vicini di posto e ritrovare ogni volta i suoi amici sassaresi Maria Luisa e Simone, a cui è legata da un’amicizia di lunghissima data e dall’amore per la Dinamo.
Ma nella mappa dei viaggi biancoblu di questa tifosa davvero speciale non c’è solo Sassari: “Le mie tappe fisse sono Pistoia, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Varese, Brescia. Ho ormai conoscenze in tutti i campi avversari, sono diventata una mascotte persino a Pistoia, , dove ho fatto amicizia con la signora dell’assistenza sanitaria della Misericordia, che tutte le volte che mi vede, quindi ogni anno, racconta a tutti quello che faccio e dice ‘Questa è una vera tifosa!’”.
Sul personalissimo scacchiere delle trasferte alla conquista dell’Italia di Daniela c’è ancora qualche casella vuota ma c’è tempo per tutto: “Prima o poi arriverò anche a Trento, già l’anno scorso ci avevo fatto un pensierino poi però ogni tanto bisogna che mi ricordi che ho anche degli impegni di famiglia e di lavoro, che sono una mamma e una moglie”.
La sua passione è nata quando aveva quattro anni: “Sono tifosa della Dinamo praticamente da sempre. Sono nata e cresciuta a Sant’Orsola, quindi sono nata in un playground, ci sono vissuta dentro, sono stata giocatrice fino all’età di 15 anni, appassionata di basket e della Dinamo”.
Ha giocato al Palazzetto prima che nascessero molti dei giocatori che ci giocano adesso. “Quando ero alla scuola materna c’era Ermanno Iaci che ci portava lì al campetto di Sant’Orsola, poi addirittura come primo allenatore ho avuto il papà di Marco Spissu, Francesco. Poi Contini, Cesaraccio… E’ stata un’esperienza importantissima per la mia vita, non solo sportiva. Poi ho fatto la refertista… insomma ero sempre in campo. E lo sono ancora!  
A Firenze ormai c’è un’enclave biancoblu: insieme al marito Simone, fiorentino doc, nel tempo “ha fatto anche un po’ di proselitismo” - dice lei - tra amici, familiari, dipendenti. “L’anno dello scudetto, per gara 2 io non ero potuta andare a Reggio nonostante avessi già i biglietti perché avevo dovuto subire un intervento al ginocchio e al posto mio andarono due dipendenti. Poi dopo tutti quanti, tutto il personale, anche il manutentore, l’imbianchino, quelli del ricevimento… tutti hanno seguito in televisione la Dinamo fino alla fine. Addirittura il mio ortopedico, i fisioterapisti, i genitori dei compagni di scuola dei miei figli…”, racconta divertita ma come fosse la cosa più naturale che potesse succedere. La passione di Daniela ha davvero contagiato tutti.
Quest’anno per Daniela c’è un appuntamento davvero speciale, quello della Coppa Italia a Firenze. Scaramanzia a parte lei ha un grande progetto: “Voglio fare assolutamente la Club House nel nostro locale la Cantinetta, mi voglio organizzare per tempo. Questa davvero è una cosa che vogliono fare tutte le persone che mi circondano. Si è creata qualcosa di davvero speciale qui a Firenze per la Dinamo”. 

Sassari, 19 novembre 2018 
Ufficio stampa
Dinamo banco di Sardegna