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La Dinamo non è bionica
02 Apr 2023

La Dinamo non è bionica né indistruttibile, dopo 7 vittorie consecutive arriva la sconfitta di Verona, decisa negli ultimi 4 minuti, figlia della stanchezza, del tirarsi dietro le assenze per molteplici partite e dell’impossibilità di allenarsi al 100%

Appare abbastanza palese che le assenze si possano nascondere 1-2 partite, Sassari ha fatto anche di più, grandissime prestazioni pur con le defezioni, alla fine da qualche parte devi pagare, come ha giustamente detto Bucchi soprattutto in allenamento dove il Banco ha sempre tenuto un livello altissimo e dove ha costruito la svolta della stagione, in palestra.

Chessa, Raspino, Devecchi hanno fatto il massimo, a Verona mancava quel grande equilibratore che è Kruslin, fondamentale in difesa e autore di partite eccezionali, Robinson rientrava dopo oltre 3 settimane e doveva ritrovare il ritmo (0/4 da 3 punti e 6 perse), la coperta è risultata davvero corta con Treier pure febbricitante (0/7 al tiro e -5 di valutazione). Il coach della Dinamo non le ha mai usate come attenuanti ma è vero che in un campionato come quello italiano dove Trieste batte la Virtus, dove Milano perde in casa e dove gli equilibri sono sottilissimi, già aver fatto la striscia di Sassari è qualcosa di straordinario. Classifica cortissima, il Banco arriva alle ultime 6 partite con un piccolo margine sulla zona playoff, cercherà il riscatto contro Treviso domenica prossima ma dovrà incontrare Milano e Bologna quando non avranno più l’Eurolega e si potranno concentrare sul campionato.

Non serve parlare di singoli in questo fantastico 2023, oggi le idee era un po’ appannate, sono mancati i guizzi di energie nell’ultimo quarto con la Dinamo che pur aveva fatto cose eccellenti come la zone press del primo periodo che aveva prodotto il +11, oltre che rispondere colpo su colpo a Verona, che ha un roster non sicuramente da ultimi posti con tantissimi giocatori pericolosi e un ritmo frenetico.

Segnaliamo un’altra grandissima partita di Raspino, 8 punti con 3/3 al tiro con il miglior plus minus della squadra insieme a Stephens.

Sul 72-70 a 4’ dalla fine si è deciso il match, la trappola era evidente, questa volta Verona non ha sprecato trascinata da un pubblico caldissimo (menzione per lo splendido supporto dei tifosi della Dinamo presenti in grande numero) e ha meritato alla fine il successo, ma le attenuanti sono davvero tante.