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L'identità della Dinamo
05 Jun 2023

Quello che balza agli occhi della stagione della Dinamo non è solo lo straordinario risultato raggiunto con le semifinali Scudetto, confermando il già eccezionale traguardo del passato campionato, ma la capacità di risvegliare il grande amore di Sassari per il basket e la Dinamo.

I tifosi all’unanimità hanno esaltato il capolavoro di coach Piero Bucchi nel girare una stagione iniziata molto male e continuata con tanti infortuni. L’allenatore bolognese si è rimboccato le maniche, non si è messo a piangere e si è chiuso in palestra insieme ai ragazzi, uscendone con uno spirito pazzesco, una chiara identità di gioco e delle gerarchie ben precise, grazie anche al fondamentale supporto della società che non ha mai avuto dubbi sulla bontà del progetto.

L’arrivo di Stephens è stato determinante per il gruppo, la sua bravura nel far giocare bene i compagni, nel difendere e nell’essere un giocatore di squadra hanno contribuito alla svolta. Il recupero di Dowe dall’infortunio è stata l’altra chiave di volta con Bucchi bravissimo a inserirlo in quintetto nella partita più delicata della stagione, la trasferta di Reggio Emilia. Da lì in poi il “Barba” ha dominato risultando il 5° in campionato per valutazione con un determinante impatto sulla stagione di Sassari.

Bucchi ha fatto un’impresa perché ha eliminato una corazzata come Venezia ed è arrivato in semifinale Scudetto ad un passo dal vincere gara 2, nonostante i problemi riscontrati a livello di infortunio di Jones e Robinson che hanno pesato parecchio. Proprio per questo il risultato è ancora più incredibile, ha tirato fuori la miglior stagione in carriera di Kruslin, ha lanciato Raspino ad alto livello, ha fatto crescere Treier ed esplodere Diop, ci ha sempre creduto, la coesione di squadra ha fatto andare i ragazzi oltre i loro limiti.

Adesso inizia la stagione più intrigante ma anche più difficile, quella del mercato estivo. La Dinamo dovrà ricostruire il proprio tessuto umano visti gli addii di Devecchi e Chessa, pilastri dello spogliatoio e dovrà capire quale struttura avere per il prossimo campionato. Non ci sarà la Supercoppa (qualificate Brescia, Bologna, Milano e Tortona per il miglior piazzamento in regular season) ma ci sarà una nuova Dinamo guidata da Bucchi confermatissimo fino al 2025. Usciranno come sempre i nomi più disparati di giocatori con stipendi mostruosi o ambizioni diverse, il Banco dovrà nuotare in un mare sempre più pieno di squali, tante squadre avranno ancora più risorse, la competitività salirà, sarà ancora più difficile fare mercato, ma Sassari ha sempre dimostrato di avere qualcosa di speciale, di avere un humus, un modo di fare basket che alla fine ha sempre prodotto dividendi eccezionali.

Bisogna avere pazienza, rendersi conto dei propri limiti di spesa ed essere consapevoli di poter creare una squadra ancora una volta competitiva. Nei playoff i tifosi sono stati un fattore, sembrava di essere tornati alle notti dello Scudetto, la serie con Venezia, il palas di gara 3 con Milano, un patrimonio gigantesco in un’epoca particolare. Sarà sempre più difficile vincere trofei, una cosa è certa però, sarà sempre difficile incontrare la Dinamo.