Piedi per terra, testa bassa e lavorare. La Dinamo che esce dal torneo di Cagliari non è solo felice per la vittoria che aiuta a lavorare meglio ma è un’idea di squadra, ha già un’identità nonostante 11 giocatori nuovi, compreso il capitano che torna con grande voglia e responsabilità. Non è scontato nel basket moderno, la continuità e la consistenza sono le chiavi per riuscire a competere, stare bene insieme è fondamentale, società, staff, giocatori, un unico denominatore per aprire un nuovo ciclo. Nessun proclamo è solo un torneo, ma l’anno scorso di questi tempi il termometro dell’entusiasmo era già molto basso
Campionato di altissimo livello, Andorra la super favorita per i preliminari di BCL, sarà una battaglia continua, ma il guardare gli altri, i loro budget e comportarsi da brutto anatroccolo impaurito è da perdenti, trovarsi pronti, avere lo spirito degli underdog con la fame e la cattiveria di poter fare il proprio massimo.
Il cantiere è aperto, ma la squadra di Markovic piace per come approccia entrambe le partite, per come cerca di difendere, di metterci intensità, di riuscire a mettere in difficoltà gli avversari con il proprio modo di essere.
“non possiamo prendere in giro tifosi che hanno visto vincere trofei e hanno visto grandi giocatori, dobbiamo dare il massimo ogni singolo giorno”
Riassunto chiaro di quello che si aspetta il popolo dalla Dinamo, orgoglio, lotta e fame di voler stupire. Tutti hanno un motivo per pensare che sia una stagione chiave.
Peccato non vedere Veronesi che ha potenzialità, bello vedere un ragazzo come Vincini essere sul pezzo e dimostrare al coach di farsi trovare pronto, una freccia in più così come Trucchetti che non si tira mai indietro. Tutti si cercano, si aiutano e difendono anche commettendo errori, Tambone è una garanzia, maturo e affidabile come Udom che nonostante l’infortunio patito a Trento sta recuperando lo smalto dei giorni migliori. Cappelletti sembra la versione aggiornata 2.0 rispetto alla passata stagione, se con il talento ci mette l’equilibrio e la disciplina diventa un giocatore importante.
Sokolowski è sempre sul pezzo, non esce mai dalla partita anche quando lo fanno arrabbiare, è furbo, intelligente come Halilovic che passa il pallone divinamente e dà sempre l’idea di combattere, di non mollare un centimetro di dimostrare ai compagni quale sia la via per vincere. La spalla è piccola ma tremendamente di personalità, Bibbins spinge e accelera, consiglia e si tuffa, non male per l’amico di Nanterre, mentre Renfro è un giocatore che tutti vorrebbero avere in squadra, fa tutte le cose preziose, tocca un rimbalzo, si butta, stoppa, corre il campo per schiacciare.
Impressiona Fobbs per la sua fisicità, per le qualità, per il suo modo di stare in campo, ha potenziale, è una scommessa da vincere ma i presupposti ci sono, se fa canestro anche da 3 punti diventa veramente un fattore, il fattore Bendzius che può stare 20 minuti senza fare canestro ed avere tiri puliti per poi scoccare la freccia che quasi vale la partita.
Se il noi prevarrà sull’io, se questi ragazzi continueranno sulla strada dell’intensità, del lavoro in palestra e della connessione con il coach, la Dinamo sarà competitiva.
Nenad il player’s coach di vecchia scuola, la sintesi tra la durezza e la pretesa, la massima concentrazione e la disciplina, unita all’anima di un ex grande giocatore che sa cosa significa stare dall’altra parte della barricata, se quella barricata diventa una sola cosa, diventi una vera squadra, diventi una vera Dinamo.
LA NUOVA DINAMO 2024 - 2025
10 Sep 2024
9:30 AM |
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