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Devecchi Muroni Pompei
27 Apr 2024

A Pompei, in occasione della sfida di domani con Scafati, l'ultima tappa della regular season della campagna di comunicazione congiunta tra Dinamo, Fondazione Mont'e Prama e Fasi

Questa mattina, nell’Auditorium Scavi del Parco Archeologico di Pompei, si è tenuta la tappa campana della campagna di comunicazione congiunta che vede impegnate per il secondo anno consecutivo Dinamo, la Fondazione Mont’e Prama e la Federazione delle Associazioni sarde in Italia. 

Una conferenza con quattro relatori: le tre archeologhe della Fondazione e il direttore dell’Area Scientifica che hanno illustrato il patrimonio archeologico del Sinis e della Sardegna. Un nuovo evento finalizzato alla divulgazione e alla promozione dei beni culturali dell’isola. 

Al tavolo anche il direttore generale della Dinamo Jack Devecchi e il presidente dell Fondazione Mont'e Prama Anthony Muroni.

La giornata si è aperta con i saluti di Angelandrea Casale dell’Associazione Internazionale “Amici di Pompei”. “Verremo presto con i nostri iscritti di tutta la Campania a conoscere la realtà archeologica del Sinis”, ha detto nel suo intervento. 

"Siamo felici e onorati di chiudere la stagione regolare degli eventi con la Fondazione Mont'e Prama in una location straordinaria come Pompei, simbolo della storia del nostro paese” ha detto Jack Devecchi, direttore generale della Dinamo Banco di Sardegna. “In questo secondo anno di collaborazione – ha detto ancora Devecchi - abbiamo toccato tappe importanti in Italia ed Europa, visitando Polonia, Grecia e Germania, insieme alle principali città italiane, riscuotendo ovunque grande interesse per gli eventi organizzati. Crediamo fortemente nella mission di ambasciatori della Sardegna e ogni anno rinnoviamo con orgoglio questo impegno: la storia millenaria della nostra isola rappresenta un punto d'orgoglio e un patrimonio che portiamo con fierezza sulle nostre maglie in Italia e nel mondo”. “L'essere Giganti – ha concluso il dirigente della Dinamo - è qualcosa che va oltre la semplice immagine, è un modo di vivere”. 

A seguire Anthony Muronipresidente della Fondazione Mont’e Prama, nel suo intervento ha sottolineato l’impegno della Fondazione per far conoscere il patrimonio archeologico sardo nella Penisola e in Europa. “Dopo il MAXXI di Roma, gli Uffizi di Firenze, il Parco di Aquileia, la Triennale di Milano, un altro importante luogo della Cultura italiana ha ospitato uno dei nostri appuntamenti. È un onore essere a Pompei nel cinquantesimo anniversario dalla scoperta dei Giganti, per far conoscere il Parco archeologico naturale del Sinis”. “Proseguiamo insieme alla FASI nel tour che ci vede impegnati per raccontare una Sardegna diversa, bellissima, ancora tutta da scoprire”, ha detto ancora Muroni. “Assieme alla Dinamo Sassari abbiamo raggiunto New York, Atene, Salonicco e altre città europee in cui abbiamo avuto la possibilità far conoscere il nostro patrimonio archeologico”.

 

In questa lunga cavalcata assieme alla Fondazione Mont’e Prama, i Giganti ci portano al sud d’Italia, in un luogo magico, a poca distanza da Napoli”, dice il presidente della FASI Bastianino Mossa. “La presenza di sardi di prima, seconda e terza generazione è fortemente presente in queste regioni, in modo particolare in Campania, tant’è che c’è l’idea della costituzione di un circolo sardo a Salerno. L’occasione della conferenza – dice ancora Mossa - ci permetterà di rendere partecipi anche i Sardi presenti in Campania a questa iniziativa che ha avvicinato la FASI all’archeologia e allo sport. Per noi sardi fuori dall’Isola un'altra occasione d'incontro grazie ai Giganti”.

 

Durante la mattinata le archeologhe della Fondazione hanno illustrato con tre diversi interventi i beni archeologici del Sinis. Maria Mureddu, curatrice dell’Area archeologica incui sono stati scoperti i Giganti, ha tenuto una relazione dal titolo “Dall’Età preistorica al fenomeno Mont’e Prama”, Ilaria Orri, curatrice dell’Area archeologica di Tharros, ha illustrato “l’antica città di Tharros epicentro del Sinis in età punica e romana”. “Tra sacralità e ritualità – L’Ipogeo di San Salvatore è stato invece il titolo dell’intervento di Nicoletta Camedda, curatrice del sito nel piccolo novenario di Cabras. L’archeologo GiorgioMurru, Direttore dell’area scientifico-didattica della Fondazione Mont’e Prama, ha tenuto una relazione dal titolo “Promozione e gestione del Parco archeologico naturale del Sinis”. La conferenza è stata accompagnata dalle immagini del fotografo Nicola Castangia.   La giornata si è chiusa con i canti dei Tenore Murales di Orgosolo.

Sassari, 27 aprile 2024

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna