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09 Dec 2011

Nella conferenza stampa di stamattina al Banco di Sardegna coach Meo Sacchetti ha presentato il match di domenica al PalaSerradimigni contro la Cimberio Varese

Prossimo appuntamento. A margine della conferenza stampa di presentazione della Fondazione Dinamo, coach Meo Sacchetti ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala in riferimento anche al prossimo impegno della stagione biancoblu di Lega A, quello di domenica prossima , ore 18:15 al PalaSerradimigni, contro la Pallacanestro Varese di coach Charlie Recalcati e del presidente Cecco Vescovi, suo compagno proprio in biancorosso negli ultimi anni della sua grande carriera da giocatore. Il punto della situazione, il presente della Dinamo e la sfida domenicale nelle parole del tecnico di Altamura.

A Bologna nell'ultimo turno una partenza da brividi e una rimonta da urlo.

«Effettivamente non siamo partiti affatto bene, ma alla fine ho visto che il disappunto non era solo mio ma anche della squadra. Siamo partiti in un modo che definirei malvagio, e nonostante questa partenza siamo arrivati quasi a chiudere la partita a nostro favore nell'ultimo minuto. Rabbia per l'occasione persa, perché c'era la consapevolezza di essere stati ad un passo dal vincere. La nostra squadra non può non avere un alto livello di partecipazione emotiva, viviamo sull'agonismo e sulla voglia di correre. Se siamo molli facciamo fatica con tutti. Spero il messaggio sia chiaro. Mi aspetto ora un approccio diverso al di là  del valore della squadra, in trasferta e al PalaSerradimigni. Cercheremo di prendere specialmente fuori casa delle contromisure».

Domenica prossima arriva in piazzale Segni la Pallacanestro Varese

«Sono indubbiamente una squadra in salute e occhio perché non sarà  certo una passeggiata. Hanno giocatori esperti, non hanno grande potenza sotto canestro ma hanno lunghi che sanno giocare sul perimetro. Diawara ad esempio è un grande atleta che sa andare sotto e far male. E' un roster capace di leggere bene le situazioni dell'incontro e che sa punire l'avversario sfruttandone gli errori. Ma la base è un'altra: voglio vedere la mia squadra viva, che corre, salta e reagisce alle difficoltà . Giochiamo in casa, dobbiamo sfruttare l'occasione».

Sogni si, ma con i piedi ben piantati a terra

«Allora, lo scorso anno la Dinamo è arrivata ai playoff ma non per questo oggi si deve pensare che Sassari sia a livello delle grandi della serie A. A me piace sognare, sia chiaro, ma con i piedi ben piantati a terra. E' lecito e giustissimo essere ambiziosi, ma senza facili e pericolose illusioni. Noi siamo Sassari, sappiamo chi siamo e quale è la nostra realtà , dobbiamo mantenere la nostra identità  e lavorare senza farci distrarre. Ho già  detto che le prossime gare ci daranno una indicazione su quel che potrà  essere in futuro. Pensiamo a noi stessi, a cominciare dalla partita di domenica».

 

Sassari, 09 dicembre 2011

Giovanni Dessole

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna