Buon compleanno Dinamo!
23/04/2023
La ciliegina sulla torta di compleanno l’hanno messa i Giganti che mercoledì scorso, vincendo contro Trieste, hanno conquisto i play off per la dodicesima volta in serie A. Non c’è regalo più bello, non c’è modo migliore per festeggiare il compleanno della Dinamo. Facciamo festa, dunque, guardando al futuro, con ottimismo, con fiducia, con la consapevolezza che questa squadra che anche quest’anno ci ha fatto divertire tanto, ci farà divertire ancora, comunque andranno le cose. È meglio uno sguardo sul futuro anziché lo sfogliare rituale delle vecchie foto che, nelle riunioni di famiglia, é sempre la gioia e il dolore dei partecipanti. E qui siamo a una festa di famiglia, della vasta, grande famiglia biancoblu.
Non dimentichiamo, però, che la Dinamo compie oggi 63 anni, che sono tanti e lunghi per chi questi anni li ha vissuti fin dal primo giorno, ma sono pochi se pensiamo a tutto quello che è successo in questi sessantatré anni. Il 23 luglio era un sabato, dice il calendario, e non potevano che darsi appuntamento il sabato pomeriggio, liberi per qualche ora dai compiti a casa con i quali i professori li inondavano durante la settimana, i dieci liceali che si riunirono e fondarono La Dinamo.
Oggi, quando le cose non vanno proprio bene (e accade talvolta, è inevitabile), “ricordiamoci da dove veniamo”, si dice a chi si lamenta. Ma non sono sicuro lo si ricordi davvero bene. Chi pensa al passato, ha in mente la A2 o la serie B, qualcuno arriva ai campionati regionali. Ma il 23 aprile del 1960 c’erano solo dieci ragazzi quindicenni, senza una lira (i quindicenni di allora avevano molti meno soldi dei quindicenni di adesso), un pallone di cuoio e una macchina da scrivere presa in prestito per dare un aspetto elegante allo statuto della società che stavano fondando. Il capitale della Dinamo era tutto qui, non c’era neppure il campetto nella scuola di San Giuseppe dal quale erano stati tolti i canestri per evitare che quei ragazzi, “abusivi”, invadessero quel campo che da anni non veniva utilizzato.
Il campo Meridda, nell’area dell’Istituto d’Arte, che sarebbe arrivato dopo, era già un lusso. Non il campo di oggi, ristrutturato, ma quello di allora, in ruvido cemento che quando cadevi ti raschiava le ginocchia, con i gradini freddi e umidi, senza spogliatoi e, ovviamente all’aperto: ma erano così quasi tutti i campi di basket in Sardegna, a Ozieri, a Oristano (dove non c’era neppure il campo, si giocava in piazza), a Cagliari (qui però con qualche eccezione). Il basket in Sardegna è partito da quei campi, ed è cresciuto, insieme con la Dinamo che, tuttavia, era allora la società più povera di tutte.
Il basket che contava, per i ragazzi di allora, era quello delle scarpette rosse di Riminucci, dell’Olimpia Milano, o della Virtus Bologna di Dado Lombardi. Erano i pianeti del basket, più lontani di Giove.
Ed ecco, allora, dove siamo arrivati.
Il segreto di questa incredibile e inimmaginabile scalata al successo? Di questi sessantatré meravigliosi anni? Lo ha rivelato Deshawn Stephens nella conferenza stampa per presentare la partita contro Bologna: “stay together”, sono rimasti sempre uniti e determinati quei dieci fondatori nell’affrontare i tanti ostacoli che si sono presentati fin dal primo giorno, ed hanno continuato a restare uniti e determinati tutti quelli che negli anni successivi ne hanno raccolto l’eredità, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri.
Il senso di questo discorso è espresso molto più efficacemente da un’immagine, che è stata realizzata in occasione di questo compleanno, e che ha trasportato Robinson nel campo Meridda di sessantatré anni fa, un unico filo che lega il passato e il presente e che guiderà il futuro: stay together. Sapete qual è il successo più bello ottenuto in questi sessantatré anni? Non è lo scudetto, non il triplete, ma quello che la Dinamo è diventata, non solo la squadra di Sassari e della Sardegna, ma quella che viene percepita da molti sardi, in Italia e all’estero, come la “nazionale sarda di basket”.
E allora, anche se scontata, quale migliore conclusione di questa: a cent’anni Dinamo, a zent’anni da abà.
Rosario Cecaro