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10 Apr 2012

E' il playmaker Mauro Pinton ad accomodarsi al tavolo delle conferenze e rispondere alle domande dei giornalisti presenti al PalaSerradimigni


Sala Stampa. Pasqua e Pasquetta non modificano le abitudini biancoblu. Questa mattina la Dinamo Banco di Sardegna è tornata ad allenarsi al PalaSeradimigni nella giornata di ripresa di una settimana che si concluderà  con la sfida casalinga, seconda consecutiva per Vanuzzo e compagni, alla Sutor Fabi Shoes Montegranaro, atteso ospite in piazzale Segni nella sest'ultima giornata di Lega A. A fine seduta mattutina è toccato al playmaker veneto Mauro Pinton, seconda stagione in Sardegna e protagonista della prima storica stagione in serie A della società  sassarese oltre che dell'ultimo successo mandato a referto sabato scorso nell'anticipo contro la Benetton Treviso, sedersi al tavolo della sala stampa e rispondere con disponibilità  alle domande dei giornalisti di carta stampata, televisione, radio e siti internet. Il momento della dinamo e il prossimo avversario, oltre alla sua personale esperienza sassarese agli ordini di coach Meo Sacchetti, alcuni degli argomenti trattati.


La Dinamo vince tanto ma la corsa playoff è ancora aperta, e domenica a Sassari cìè Montegranaro

«Classifica sempre compatta. Venezia ad esempio sta facendo campionato strepitoso, speravo Biella battesse Varese ma non ce l'ha fatta, noi continuiamo così e in questo ultimo mese da rush finale prepariamoci a dare il 100% e vediamo come andrà  a finire. La Sutor è stata battuta da Milano ma non senza soffrire. Sono una delle squadre più in forma del momento, sarà  un'altra dura battaglia al PalaSerradimigni. Servirà  forza, intensità , atletismo, cattiveria ed energia».


Alcune delle chiavi del momento biancoblu: difesa, attacco, panchina.

«Abbiamo talento in attacco e andiamo forte in difesa, lo si è detto tante volte. Se la panchina poi riesce dare il qualcosa dà  ciò che serve e serve a tutte le squadre della Lega A. Cerchiamo tutti di dare una mano al quintetto, anche se per me che faccio il playmaker è ancora più complesso: l'importante è dare serenità . Quest'anno il livello è ancora più alto, per cui è più difficile. Ritagliarsi minuti importanti, e quando li hai ne trai soddisfazione. Ogni allenamento e ogni partita è una sportiva battaglia, ed io mi alleno davanti ad giocatore fortissimo nel suo ruolo come Travis Diener».


Obiettivi?

«Raggiungere il posizionamento più in alto possibile, siamo ancora tutti troppo vicini e tutto si può ribaltare in una sola giornata. Diamo il massimo. Io sto bene, sono contento ma non ancora soddisfatto di quel che ho fatto e per questo voglio dare di più. Avevo bisogno del tiro da tre di sabato, quando giochi poco e non fai canestro perdi un po' di fiducia: io cerco di non dipendere più dal mio tiro come in passato, ma una tripla è simile a quel che può essere un gol per l'attaccante. Altre sei partite, poi vediamo. Giocare per Meo è divertente. Io fra cinque anni? In serie A – sorride - con la Dinamo».


Sassari, 10 aprile 2012

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna