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06 May 2016

In esclusiva per il magazine biancoblu DinamoMania, l'intervista all’ assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi

Storie di Sardegna. Giganti che raccontano la storia dell'Isola. Giganti che hanno scritto la storia del basket sardo e italiano. Giganti che hanno riscritto la storia antica del mare Mediterraneo. Giganti che simboleggiano l'Isola. Giganti che con fierezza la rappresentano sul campo in giro per l'Italia e l'Europa. Giganti di pietra giganti di Mont’e Prama. Giganti biancoblu, giganti campioni d'Italia. Giganti di Sardegna.

La Sardegna è - anche - la terra dei giganti. La Dinamo è una squadra di giganti. Non una semplice analogia in termini, ma qualcosa di molto di più radicato, di molto più profondo.

«I guerrieri di Mont’e Prama sono i simboli identitari della Sardegna, nonché testimonial d’eccezione per promuovere il territorio, da esibire in Italia e nel mondo. Da oltre un anno, i Giganti della Dinamo indossano la maglia con l’immagine delle maestose statue di pietra, uniti profondamente dagli stessi carattere e destino: entrambi interpretano perfettamente l’orgoglio di un popolo fiero e tenace, che partendo dal basso ha costruito la propria storia in grande».

Cosa rappresenta la Dinamo per la Sardegna/Isola?

«Identità, fierezza e successi, sul campo e per l’immagine che veicolano. I nostri Giganti della pallacanestro hanno regalato alla Sardegna una delle emozioni più forti degli ultimi decenni e hanno rafforzato l’orgoglio di un popolo, la fierezza di essere Sardi. Non è semplicemente un successo sportivo: va ben oltre e include aspetti sociali, culturali e, non ultimi, di promozione turistica».

Che valore ha per la Sardegna e i sardi un successo conquistato da una squadra dell’Isola alla ribalta nazionale?

«È stato uno scudetto storico che l’anno scorso ha sancito la supremazia della Dinamo in uno sport popolarissimo, un titolo atteso dal Cagliari del 1970. È stato un successo di tutta l’Isola, che ha riunito all’unisono il territorio regionale sotto il vessillo dei Quattro Mori, associato al biancoblu della Dinamo. Un’impresa senza precedenti, se si considera che nel 2015 la squadra ha dominato lo scenario nazionale, aggiungendo al successo in campionato Coppa Italia e Supercoppa. Speriamo che, seppure tra varie vicissitudini, anche questa stagione si chiuda nel migliore dei modi».

Quanto è importante per la Dinamo avere alle spalle e portare sulle spalle la Sardegna/Isola?

«La Dinamo è ambasciatrice della Sardegna. I sassaresi portano con loro, nelle sfide nazionali e internazionali, il valore straordinario di un intero popolo che li accompagna idealmente, che non è un peso schiacciante, tutt’altro, è uno stimolo, una motivazione, una forza in più, per dare il massimo e competere ad altissimi livelli».

Quanto è importante per la Sardegna e per la sua gente potersi identificare con una realtà sarda e vincente come la Dinamo?

«Parallelamente la Sardegna ha nella Dinamo un valore aggiunto. Ma non solo, parlando in termini economico-turistici, il modello sassarese è un esempio da seguire per competere con la nostra offerta sui mercati nazionali e internazionali. In virtù del progetto promozionale comune, un canale di comunicazione che ha veicolato l’unicità del prodotto Sardegna, la Regione si sente ancor più partecipe dell’impresa dello scorso anno».

Lo sport è ormai riconosciuto e importante veicolo di trasmissione del messaggio. Come ottimizzarne l’impiego e renderne ancora più efficace l’utilizzo?

«Lo sport ad alti livelli è un veicolo straordinario di marketing, sul quale puntiamo con decisione, come dimostra anche la nuova impostazione delle modalità per l’assegnazione dei contributi per i grandi eventi, come mondiale rally, coppa del mondo di triathlon o competizioni di vela di altissimo valore internazionale, tesa a creare un cartellone di manifestazione con valenza triennale. Nel 2016 saremo al centro dell’attenzione internazionale con una serie di appuntamenti sportivi capaci di attrarre pubblico, generare indotto e promuoverci come Isola della qualità della vita, caratterizzata da un'ampia offerta degli sport del mare e del turismo attivo, anche in previsione dell’individuazione della Sardegna come sede di vela e triathlon in caso di assegnazione a Roma delle Olimpiadi 2024».

Il turismo sportivo rappresenta una possibile risorsa funzionale alla destagionalizzazione e all’attrazione di nuove porzioni di pubblico in Italia, in Europa e nel Mondo?

«La Sardegna, oltre che destinazione ideale dove organizzare grandi eventi sportivi, è meta perfetta per viaggiatori che vivono da protagonisti la vacanza praticando sport in scenari unici e incontaminati, per turisti che amano interagire con la natura e che ricercano nel viaggio un arricchimento culturale e di spirito, grazie alla combinazione unica di bellezza e varietà dei paesaggi, clima mite quasi tutto l’anno e ospitalità di una popolazione depositaria di tradizioni millenarie. Sulla base di questi presupposti, sicuramente per l’Isola il turismo sportivo è una risorsa fondamentale, perfettamente integrata nel piano regionale di destagionalizzazione, in quanto prodotto che completa l’offerta che vede necessariamente al centro il turismo marino-balneare».

Marketing e canali di comunicazione: strumenti di promozione, strumenti di innovazione. Funzionano?

«Sono essenziali per promuovere una destinazione e per posizionare un prodotto territoriale sui mercati. La nostra strategia promozionale si basa su questi strumenti e negli ultimi due anni ha dato i risultati attesi. Non è facilmente calcolabile l’incidenza delle azioni di promozione sugli straordinari risultati in termini di crescita dei flussi delle ultime due stagioni turistiche (+9% nel 2015 rispetto al 2014 e +8% nel 2014 rispetto al 2013), però di sicuro il trend che la strada intrapresa, assistita da strenua volontà degli operatori e condivisione degli attori del sistema, è quella giusta».

Quanto è importante la presenza  della Dinamo sul vecchio continente in termini di partecipazione alle competizioni europee del grande basket?

«Riprendendo e mettendo assieme i concetti di veicolo promozionale rappresentato dai grandi eventi sportivi e di posizionamento sui mercati internazionali, è chiaro che il valore di una vetrina come quella del massimo torneo continentale di basket è straordinario. In questo senso la partecipazione della Dinamo è un veicolo decisivo, in termini sportivi come traino per tutto il movimento cestistico e lo sport sardo in generale, e in termini di immagine come possibilità per la Sardegna di farsi conoscere e attrarre ospiti».

Quali le altre possibili frontiere da superare? Quali i mercati da esplorare?

«Per restare a competizioni continentali, la nostra Eurolega è il posizionamento sui mercati-obiettivo europei. Nel 2015 abbiamo ottenuto straordinari risultati dagli arrivi oltre frontiera (ben 670 mila presenze in più), con aumenti da tutti i Paesi su cui abbiamo mirato specificatamente la promozione del nostro prodotto: quelli di lingua tedesca (Germania +13%, Austria +4,5% e, soprattutto, Svizzera +17%), la Francia (+3%, dopo il boom del 2014)) e il Regno Unito (+20%). Quest’anno confermiamo il presidio sui mercati citati attraverso campagne promozionali ad hoc, e in generale su tutti i mercati del Vecchio Continente grazie alla nostra campagna fieristica che entro la fine del 2016 toccherà 15 grandi città europee. Fuori dai confini europei, i mercati più forti e appetibili sono quello cinese e quello statunitense, non a caso a marzo la Regione insieme alle Autorità portuali ha partecipato a Miami alla più prestigiosa fiera del settore crocieristico nel mondo».

L’Expo ha rappresentato una vetrina per l’Isola che ha mostrato al mondo il suo volto, la sua bellezza, i suoi scorci e le sue tradizioni, accompagnandole ai suoi profumi, ai suoi colori, ai suoi sapori e alle sue eccellenze. Eccellenze, come la Dinamo.

«La Dinamo, eccellenza dello sport sardo (e italiano), è stata la grande attrazione della giornata dedicata allo sport nell’ambito della settimana di protagonismo della Sardegna di Expo 2015. In sette giorni di vetrina, il padiglione dell’isola senza fine ha fatto registrare circa 90mila visite: è stato uno straordinario spot per il basket e per la Sardegna. In generale in tutti i sei mesi di Esposizione universale l’Isola è stata protagonista: un successo promozionale per la sua immagine e un grande risultato in termini di commercializzazione e internazionalizzazione per le sue aziende. Con riscontri che saranno ancora più evidenti negli anni avvenire».

Quali i possibili sviluppi del rapporto fra la Dinamo e la sua Isola?

«La Dinamo è testimonial d’eccezione dell’isola senza fine. Un ruolo sancito dall’innovativo piano di comunicazione, avviato nel 2015 dalla Regione, che ha creato un connubio d’eccezione: l’identificazione dei Giganti di Mont’e Prama coi giocatori sassaresi. Grazie a questa operazione di immagine vengono promosse le eccellenze sarde, naturalistiche, culturali ed enogastronomiche che concorrono in una combinazione unica alla straordinaria qualità della vita in Sardegna. Su questa via già tracciata di sinergia tra Regione e Banco saranno innestate innovative ed efficaci azioni promozionali, tradizionali e via web, in Italia e all’estero».

Quali nuovi progetti e iniziative all’orizzonte vedranno protagonista la Sardegna e la sua Dinamo?

«La Dinamo continuerà ad avere ruolo centrale e strategico nelle attività di posizionamento del prodotto Sardegna sui mercati nazionali e internazionali, incentrato sul tematismo ‘qualità della vita’, sia proseguendo sul binomio Dinamo Sassari – Giganti di Mont’e Prama che attraverso nuove iniziative promozionali».

 

Sassari, 06 maggio 2016

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna