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31 Mar 2015

Il play biancoblu Jerome Dyson, autore di una buona prestazione nel posticipo di domenica contro l'Olimpia Milano, ha incontrato i giornalisti nella conferenza stampa di inizio settimana.

Questa mattina negli spazi della Club House societaria in via Pietro Nenni, Jerome Dyson ha incontrato giornalisti di televisione, carta stampata, siti internet e agenzie. Il play della Dinamo si è distinto nella gara di domenica contro l'EA7 Olimpia Milano, con 27 punti, 7 falli subiti, 2 rimbalzi e 2 assist per un totale 22 di valutazione.

Domenica a Milano avete rimediato una brutta sconfitta.

“E' stata una partita dura, loro sono scesi in campo con più energia di noi, sono stati avanti fin dai primi minuti e per noi è stato difficile recuperare. Credo che ora sia fondamentale restare focalizzati e lottare per raggiungere ciò che vogliamo, senza farci condizionare da questa prestazione. Non credo che Milano ci sia superiore, noi abbiamo dimostrato di poter vincere contro di loro conquistando due coppe. Né io né David volevamo uscire dal campo domenica, è difficile lasciare il parquet quando sei sotto di venti. Volevo continuare a lottare fino all'ultimo, non volevo mollare; loro avevano paura di noi e si è visto anche dall'accoglienza che ci hanno riservato, soprattutto a Logan. Se potessi rigiocare la partita forse aumenterei l'intensità difensiva, gli abbiamo concesso molti tiri aperti che gli hanno permesso di scavare il gap”.

Sabato arriva Trento, all'andata fu forse la vostra partita peggiore.

“All'andata non eravamo focalizzati sulla partita, sabato sarà una prova del nove per noi, vogliamo allenarci bene e duro per arrivarci preparati, in settimana lavoreremo in questa direzione. Dopo quella partita c'è stata un'evoluzione, all'epoca avevamo ancora il doppio impegno tra Coppa e campionato, c'era Rakim infortunato e nel mentre abbiamo acquisito sempre più confidenza tra noi. È molto cambiata proprio la squadra, adesso c'è Kenny che da un grande contributo”.

La tua crescita sul campo è palpabile, vesti sempre più i panni di play.

“Prima della partita non pensi a cosa fare, se segnare o passare più spesso la palla, ma entri per giocare e vincere, facendo semplicemente ciò che serve alla squadra. Ovviamente con il tempo è cresciuta la conoscenza della squadra e il feeling con i compagni, conosco meglio il gruppo e ciò di cui la squadra ha bisogno; Meo mi da grande libertà e questa può essere la vera chiave del nostro team”.

Come ti trovi a Sassari?

“Mi sento sempre meglio in questa realtà anche se per uno straniero è difficile stare dieci mesi lontano dalla famiglia, nonostante sia consapevole che fa parte del mio lavoro e mi ritenga un privilegiato. Oltretutto ho avuto la mia famiglia qui per tre mesi quindi non posso certo lamentarmi, ho tanti amici che vivono fuori e non vedono mai la famiglia. Poi vincere tante partite ti fa sentire sempre meglio, aumenta il calore del pubblico. Ancora non è il momento di parlare del futuro, dobbiamo restare focalizzati nel presente e sugli obiettivi del momento, è fondamentale arrivare al meglio della condizione alla fine della stagione per arrivare più in fondo possibile”.


Sassari, 31 marzo 2015

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna