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16 Apr 2015

Ieri pomeriggio una delegazione biancoblu ha fatto visita alla comunità per bambini e adolescenti “Il Sogno” di Don Gaetano Galia.

Ieri pomeriggio una delegazione biancoblu composta da coach Meo Sacchetti e il suo assistente Massimo Maffezzoli e dai giocatori Jeff Brooks, Brian Sacchetti, Cheikh Mbodj, Massimo Chessa e Matteo Formenti ha fatto visita alla comunità per bambini e adolescenti “Il sogno” gestita da Don Gaetano Galia. Presente anche il numero uno biancoblu Stefano Sardara. L'incontro con i bambini e gli adolescenti è stato carico di emozione: a rompere il ghiaccio, dopo la consegna dei palloni da basket, calcio e pallavolo, omaggiati dalla società, la partitella tra i ragazzi che si sono sfidati a pallacanestro sul campo all'aperto presente nella struttura. Dopo la partita, che ha annullato le distanze tra i giocatori e gli ospiti della comunità, è stato Don Gaetano Galia a fare da padrone di casa, mostrando la comunità alla delegazione e introducendo la chiacchierata tra i ragazzi e i giganti biancoblu.

“I ragazzi con grande sacrificio oggi son venuti qua per lasciarci un messaggio_ ha esordito Don Gaetano_ Così come i nostri ragazzi anche molti di loro hanno vissuto situazioni di difficoltà. Sappiamo però che non bisogna scoraggiarsi mai nella vita, è necessario mantenere la grinta e la forza per raggiungere l'obiettivo".

Gli ospiti della comunità hanno quindi posto domande e curiosità ai giocatori, il primo a rispondere è stato Brian che ha raccontato come ha portato avanti il suo sogno di diventare un giocatore professionista, tra sacrifici e rinunce. “Innanzitutto era fondamentale andare bene a scuola, altrimenti i miei non mi avrebbero mai mandato agli allenamenti. Crescendo, ho dovuto fare delle scelte e rinunciare ad alcune cose, come non andare con i miei compagni in gita per partecipare ai tornei o non uscire con gli amici per allenarmi. Ma oggi più che mai sono convinto che valga la pena rinunciare a qualcosa e lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi”. Sul rapporto che i giocatori hanno con la fama e col fatto di essere riconosciuti per strada hanno poi risposto Matteo e Massimo. “E' un onore rendersi conto di fare parte di una realtà che ha un ruolo fondamentale nella Sardegna” ha spiegato Formenti; “è bello firmare autografi e fermarsi a fare le foto con i tifosi: un gesto semplice, che a noi non costa nulla, può regalare un momento di felicità agli altri. Non esiste gioia maggiore” ha sottolineato Chessa.

A chiudere l'incontro il grande maestro biancoblu, coach Sacchetti che ha spiegato all'attentissima platea come sia fondamentale avere dei sogni e continuare a portarli avanti e coltivarli. “Anche se ho sessant'anni continuo a sognare_ ha spiegato il tecnico di Altamura_ Portare avanti i propri desideri e le proprie aspirazioni nonostante le difficoltà ti ispira a dare di più, a dare il meglio. Vi dico di crederci sempre anche quando vi dicono che non farete niente nella vita. Dovete avere grande forza in voi stessi. E' una soddisfazione ancora più grande partire dal basso ed arrivare il più in alto possibile”.

In un clima di grande sintonia anche Jeff Brooks e Cheikh Mbodj hanno percepito, nonostante i limiti della lingua, le energie positive sprigionate durante l'incontro, e hanno chiesto di poter tornare ancora a fare visita ai ragazzi della comunità. Ancora una volta giganti e ragazzi si sono sfidati sul campo, con Massimo Maffezzoli a fare le squadre e arbitrare l'incontro. Il tempo è volato ed è arrivato il tempo dei saluti, con la solenne promessa di rivedersi il prima possibile.

La visita di ieri dei giganti biancoblu rappresenta pienamente quella filosofia che Dinamo e Fondazione portano avanti, con attenzione e sensibilità verso la comunità in cui vive. Perché un piccolo gesto può regalare davvero qualcosa di unico a chi vive un momento di difficoltà. La Dinamo non intende regalare solo sorrisi attraverso il campo da gioco e i risultati sportivi, ma vive ed è attiva a 360° sul proprio territorio, con una particolare attenzione a chi attraversa momenti di disagio, traducendo in realtà e sposando pienamente quello che ormai è qualcosa in più di un semplice slogan: “Ca semus prus de unu giogu”.

Il sogno”. L’ associazione di volontariato Salesiano “Il Sogno”, il cui Presidente è don Gaetano Galia, è stata voluta dai Salesiani della Sardegna nel Capitolo Ispettoriale del 1998. Essa nasce con l’obiettivo di dar vita ad un Centro Polifunzionale Psicopedagogico e di servizi al disagio psico-sociale nel nord Sardegna. Affidata al pedagogista don Gaetano Galia (SdB) e a un gruppo di esperti laici, l’associazione si sviluppa con l’intento di proseguire nell’attenzione ai giovani, le attività dei Salesiani, già presenti a Sassari nei quartieri di Latte Dolce e San Giorgio dal 1973. Dal 1998 a oggi l’Associazione si è evoluta in maniera netta divenendo oggi l’interfaccia di un organismo cooperante in cui vivono diverse realtà socio educative come La Cooperativa sociale arl "Il Sogno", la Cooperativa sociale "Differenze"e il Cospes Salesiani Sardegna. La società Cooperativa Sociale “Il Sogno” è presente nel territorio con finalità preventiva e di recupero del disagio sociale ispirandosi all’insegnamento di Don Bosco. Si distingue, in particolar modo, per l’attivazione di un forte sistema di rete che la collega ad enti e istituzioni che operano con il medesimo fine. “Il sogno” opera infatti al servizio ed in collaborazione con i Servizi Sociali degli Enti Locali, le istituzioni scolastiche, gli enti formativi e le agenzie educative, le associazioni e gli enti del privato sociale. Offre un qualificato servizio nell’ambito della prevenzione e dell’intervento educativo dal 1999, principalmente attraverso: una Comunità per minori per bambini 6-14anni (8 bambini), una Comunità per minori per adolescenti 14-18anni (8 adolescenti).


 

Sassari, 16 aprile 2015

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna