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05 Apr 2018

Ieri seconda sessione del progetto della Fondazione Dinamo insieme a Matteo Boccolini ed Emanuele Fara

Seconda sessione per i ragazzi coinvolti nel progetto targato Fondazione Dinamo “Future Champions”: ieri mattina, negli spazi del Centro Diurno del Centro di Giustizia Minorile di Sassari, si è lavorato sulla disciplina. Questa volta a rompere il ghiaccio è stato il lavoro sul campo, sotto l’attenta guida di coach Giorgio Gerosa i ragazzi hanno lavorato sulla coordinazione motoria prima divisi in coppie e poi in gruppo. Alla base della parte pratica il lavoro sul miglioramento della coordinazione, palleggio e alternanza con due palle, e la fiducia sui compagni: nel lavoro a coppie uno doveva guidare il compagno che palleggiava e fargli fare un percorso senza perdere di vista il palleggio e la coordinazione. L’ultima parte svolta sul campo all’esterno del Centro Diurno, chiamato a guidare quello che palleggia, e poi spazio all’agonismo con la gara al tiro.

Dopo l’attività fisica i ragazzi si sono trovati nella sala riunioni del primo piano a chiacchierare sul tema dell’incontro – la disciplina- insieme a due ospiti d’eccezione: il preparatore fisico della prima squadra Matteo Boccolini e il team manager Emanuele Fara. Frase d’ispirazione per la chiacchierata la celebre citazione di Mohammed Ali: “I campioni non si costruiscono in palestra, si costruiscono dall’interno partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere resistenza fino all’ultimo minuto, devono essere un po’ più veloci, devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell’abilità”.

Matteo Boccolini, in Sardegna da otto anni, ha raccontato come nel suo lavoro la disciplina sia fondamentale: “Il lavoro con metodo e la disciplina sono due armi fondamentali per ogni tipo di giocatore sia quelli di talento sia quelli senza. In particolare credo che chi nasce senza un talento particolare ma con una grande attitudine al lavoro faccia della volontà un punto cardine che gli ha permetta di diventare ottimi giocatori. Chi invece ha talento se non mette giù le gambe per lavorare non fa niente, perché il talento senza il lavoro è nullo: si rischia di bruciarsi e basta”. Disciplina quindi volontà di lavorare duro per fare qualcosa di importante: “Il punto di partenza è sicuramente credere in sé stessi _spiega Boccolo_ una delle cose più difficili in assoluto, perché la vita è fatta di alti e bassi: avere disciplina aiuta, un metodo di lavoro, un sogno da realizzare. La forza interiore ti dà la possibilità di superare le avversità e credo sia importante fare sport perché aiuta a formarsi come persone prima di tutto”.

La parola a Emanuele Fara, team manager della squadra: “La disciplina nel mio lavoro è fondamentale: diamo poche semplici regole ai giocatori quando arrivano e gli chiediamo di avere rispetto dello staff, della squadra, dei compagni e degli orari di allenamento. Lavoriamo tanto anche sull’aspetto emotivo perché, soprattutto quando si ha a che fare con ragazzi giovani, magari appena usciti dal college, è importante trasmettergli non solo la metodologia europea inerente allenamenti ed eventi ma anche spiegare come è strutturata la società, come si vive lo sport e che modus operandi ha il club. E poi è fondamentale avere rispetto e cura del proprio corpo per poter dare il massimo supporto alla squadra: se la sera prima esci e fai tardi oltre a danneggiare te stesso nuoci anche ai tuoi compagni”.

I ragazzi hanno posto tantissime domande ai due special guest, con curiosità sul cammino percorso fino ad arrivare fino alla Dinamo Sassari: “A 21 anni mi hanno fatto fare il preparatore di una squadra di serie C e mi sentivo in cima al mondo. Poi mi hanno dato la possibilità di crescere e ho vinto uno scudetto. Poter condividere con voi la mia esperienza vale quanto vincere uno scudetto _spiega Matteo Boccolini_ perché se hai la possibilità di trasmettere qualcosa di bello, ispirare magari l’idea di poter raggiungere un sogno è un enorme privilegio”.

I ragazzi hanno chiacchierato a lungo, informandosi sul loro ruolo dei diversi attori presenti all’interno della squadra e del club. La conversazione si è fatta talmente fitta da persuadere gli studenti a restare una mezz’ora in più a sviscerare l’argomento, simbolo dell’interesse nell’affrontare la tematica. A chiudere l’incontro la frase della canzone dei Tiromancino che il preparatore fisico biancoblu Matteo Boccolini ha tatuata: “Non ci sono percorsi più brevi da cercare, c’è la strada in cui credi e il coraggio di andare”.

Sassari, 05 aprile 2018

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna