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19 Apr 2011

Il freeze flash mob del PalaSerradimigni, azione di sensibilizzazione voluta ed organizzata dalla tifoseria sassarese, ha fatto il giro d'Italia della palla a spicchi

 


«SOS – sponsorizzati o spacciati». Qualcuno li ha definiti i due minuti più intensi dell'intera stagione. Sicuramente i 120 secondi del freeze flash mob andato in scena ed in diretta Sky domenica mattina al PalaSerradimigni durante il match di campionato fra gli uomini di coach Meo Sacchetti e la Lottomatica Roma, resteranno nella memoria di tanti, indimenticabile e tangibile testimonianza d'affetto. La dichiarazione d'amore ad una bella, la Dinamo, che ha tantissimi veri estimatori, ma nessun corteggiatore disposto a catturarne appieno l'essenza e la bellezza, sposandola ad uno sponsor che vuol dire vita, significa sopravvivenza, come i 5000 del palazzetto hanno sottolineato esponendo per due minuti ed in rigoroso silenzio un cartello con su scritto «SOS – sponsorizzati o spacciati». Una muraglia umana stretta ancora una volta attorno alla più importante realtà  cestistica dell'Isola. Un gesto importante per cui la società  ha doverosamente ringraziato i suoi tifosi. Un messaggio che non è passato inosservato, che è stato recepito, trasmesso, condiviso, ed ora attende di essere trasformato in qualcosa di più, possibilmente in un main sponsor. Perché senza, il futuro non esiste.

 


Massima attenzione. Sguardi attoniti e groppo in gola, così in tanti hanno vissuto l'evento al palazzetto. La rete ha istantaneamente fatto il resto. Già  durante il match su youtube e facebook scorrevano le immagini del flash mob e le voci di chi, attonito, lo commentava. Il match è iniziato da poco, Geri De Rosa e Riccardo Pittis, commentatori Sky, lo raccontano così: «La partita sembra quasi sospesa in un limbo, il pubblico si è improvvisamente zittito, davvero molto di impatto l'iniziativa della tifoseria sassarese ed anche noi ci associamo a questo grido di speranza. E' meraviglioso, sarebbe un peccato mortale perdere un patrimonio così importante per l'Isola e l'Italia del basket. Una manifestazione che colpisce, complimenti davvero a tutta la Sassari sportiva e al pubblico del PalaSerradimigni. Speriamo che questa manifestazione spontanea, da parte di una Città  che ha per la Dinamo un amore enorme, possa servire a sensibilizzare qualcuno per trovare uno sponsor». Gazzetta.it sceglieva l'immagine della curva sassarese come foto del giorno, mentre blog e siti dedicati davano ampio spazio alla manifestazione. Ansa ed agenzie sportive diffondevano l'evento, raccontato al meglio dai cronisti dei quotidiani, delle televisioni, delle radio e siti internet locali. Un SOS postato e ri-postato su bacheche virtuali e pagine della rete, commentato, urlato, presente nei titoli dei quotidiani e diffuso da tutte le principali testate.


 

Il fatto. La Dinamo è l'unica squadra del basket professionistico senza un primo sponsor sulla maglia. Un'eccezione incomprensibile, soprattutto se rapportata all'impatto che la scalata e l'approdo alla massima serie italiana hanno avuto sulla visibilità  e sull'appetibilità  di un «prodotto» che sull'Isola, e non solo, ha migliaia e migliaia di estimatori. Il biancoblu sassarese è «articolo» di felice esportazione, stabile inquilino delle frequenze satellitari di Sky, capace di catalizzare simpatia ed attenzione della platea sarda e nazionale della palla a spicchi, che inizialmente ha gridato al miracolo, salvo poi capire che il progetto Dinamo poggia su basi solide, nell'idea, nel roster, nel suo straordinario pubblico, ma purtroppo non nei fondi necessari (leggi primo sponsor) a regalare un domani al sogno realizzato.


 

Il grido d'aiuto. L'amara sensazione era nell'aria, nascosta dall'entusiasmo per una stagione al di sopra delle righe, ma necessariamente presente fra libri contabili e scrivanie. L'allarme lanciato dal presidente Luciano Mele in una apposita conferenza stampa aveva scosso gli animi invadendo tutti i canali dei media e risuonando per le vie della Città  e le strade di Sardegna. Un peccato cancellare un piccolo grande capolavoro come la Dinamo dalla mappa del basket italiano, assurdo che nessuno pensi ai benefici legati allo sposare il marchio ad una maglia così amata, come testimoniano le presenze del PalaSerradimigni, le richieste provenienti da ogni parte dell'Isola, l'attenzione dei media, i complimenti degli addetti ai lavori, i contatti registrati sul sito internet societario, gli sguardi della gente, la sana e grande passione della tifoseria.


 

Sassari, 19 aprile 2011

Giovanni Dessole

Ufficio Stampa

Polisportiva Dinamo Srl