La Dinamo lascia per strada una grande occasione. La conferma della durezza di questo campionato sono le vittorie delle ultime tre in classifica che dimostrano di avere squadre e roster tutt’altro da ultime posizioni. Ogni domenica è una battaglia, Pesaro gioca la miglior partita possibile ma soprattutto non molla mai anche quando Sassari prova a fare un break decisivo.
L’approccio del Banco è perfetto, 10-3 aggressivo, 15-6, la squadra di Markovic sembra aver compreso la difficoltà della partita. Pesaro però ha tanto talento, segna canestri con la mano in faccia o allo scadere dei 24”, resiste alle folate della Dinamo, il tiro di Tambone è un segno assoluto del destino di questo match.
La gestione del ritmo è la chiave di tutto, quello che era il marchio di fabbrica dell’ultimo mese e mezzo di Sassari si trasforma nei possessi frenetici da una parte dell’altra. Le 18 perse a 5 sono lo specchio di questo aspetto, poca pazienza, meno lucidità e tentativi di risolvere la partita individualmente. Nel basket puoi vincere ma anche perdere, la Dinamo fiuta l’occasione a fine terzo quarto, quando riesce a fare un minibreak che potrebbe lanciarla a quello definitivo. Niente da fare, Pesaro costruisce i suoi vantaggi con Cinciarini in post basso e con la percentuale nel tiro da 3 punti, Foreman ha gamba da NBA nell’1vs1.
A 3’42” la chance di vincerla, recupero difensivo, tripla di Charalampopoulos per l’84-80, sembra la trama perfetta per chiudere il confronto. Ma gli dèi del basket hanno già sentenziato, Pesaro ha sette vite, Bluiett è il killer che spacca la partita, la Vuelle porta una casa un successo che la mantiene aggrappata alla speranza.
Vedendo le partite di Varese, Brindisi, Cremona, Pesaro, si capisce l’immenso sforzo che ha fatto la Dinamo per girare il suo campionato e respingere ogni pericolo. Una vittoria avrebbe avuto un valore clamoroso, la sconfitta rischia di compromettere un cammino che ha ancora una porta aperta.
Napoli è lo spartiacque del finale di stagione, la squadra vincitrice della Coppa Italia che ha dato spettacolo nel girone di andata è con le spalle al muro e deve a tutti i costi vincere, la Dinamo ci prova con un’arma in più. McKinnie è diventato un giocatore vero, atleticamente pazzesco, grande lavoro sui due lati del campo, nelle ultime sei partite ha 17/19 da 2 punti e una presenza difensiva e a rimbalzo di assoluto livello.