
Si è chiusa con una «puntata speciale» fra i ragazzi della scuola del centro storico di Sassari l'edizione 2011-2012 del progetto Dinamo dedicato alla promozione del basket
L'idea. Con l'immancabile visita alla scuola di San Donato va così in archivio una nuova stagione dedicata al progetto «Io Protagonista», iniziativa confermata e portata avanti dalla Dinamo Banco di Sardegna del presidente Stefano Sardara, idea consolidata e trasformata in concreta realtà che con lo scorrere delle stagioni si ripropone nel tentativo di valorizzare, diffondere e promuovere il più possibile il basket ed i sani ed imprescindibili valori dello sport. Nello specifico, il progetto biancoblu si rivolge alle scuole della Città di Sassari e dell'intera Isola, mettendo a disposizione degli studenti esperienza e parole dei numerosi protagonisti che si muovono sulla scena biancoblu. L'obiettivo è sfruttare il basket come strumento utile al passaggio del positivo messaggio che lo sport deve trasmettere, soprattutto ai più giovani. Una opportunità di scambio reciproco e formazione, occasione per conoscere ed apprezzare una vera e riconosciuta eccellenza Isolana, per capire il lavoro che partendo dalle basi porta sino al risultato sportivo, ed all'entusiasmo degli spalti. Si chiude così il progetto «Io Protagonista» 2011-2012, portato avanti con grande sacrifico ma con grande disponibilità da atleti e dirigenti biancoblu, iniziativa foriera di successi e soddisfazioni che già si prepara ad un nuovo inizio.
Dimostrazione d'affetto. L'appuntamento finale è di quelli che contano. La Dinamo si presenta in forze agli studenti dell'istituto cittadino, in virtù della ribadita e positiva collaborazione fra scuola e società e dell'attaccamento dei ragazzi ai colori e giocatori biancoblu. Accompagnati dal direttore sportivo Federico Pasquini, dal responsabile tecnico del settore giovanile Marco Rota, dal dirigente Luigi Peruzzu e da Roberta La Mattina, dirigente del settore giovanile che assieme al responsabile organizzativo del vivaio Graziano Pilo cura quest'anno gli aspetti organizzativi del progetto, fanno il loro ingresso nella scuola Mauro Pinton, Vanja Plisnic e Tony Easley: ancora una volta è standing ovation!.
La scena. Dopo il benvenuto dato alla delegazione Dinamo dall'insegnante di educazione motoria e referente per lo sport Rossella Dettori, organizzatrice dell'incontro che da anni con massima attenzione, entusiasmo e disponibilità cura gli aspetti legati a «Io Protagonista», la parola al diesse Federico Pasquini che introduce il progetto biancoblu spiegandone le finalità per poi procedere con le presentazioni di rito fra gli applausi. Quello con il Ià circolo San Donato, scuola dell'infanzia e primaria che complessivamente ospita 210 bambini e bambine, è sempre un appuntamento speciale ed anche stavolta non è mancata la novità . Grazie allo spirito ed alla propositiva inventiva di Rossella Dettori sono da sempre tante le significative iniziative proposte e realizzate dai ragazzi della scuola: dal mini candeliere ad una coreografia messa in scena sugli spalti del PalaSerradimigni passando per le decine di disegni a tema regalati alla società .
Puntata speciale. Quest'anno, complice purtroppo lo stop forzato al minibasket causa mancanza di fondi, le classi dell'istituto hanno lavorato sulla rievocazione dei giochi dei loro nonni, dei loro genitori e, perchà© no, di alcuni di loro che ancora alternano la strada alla playstation ed alla tv: hula hoop, ruba bandiera, quattro cantoni, paradiso, giro d'Italia e elastici. Il tutto corredato da piccola ma esaustiva presentazione con tanto di riproduzione sul pavimento della palestra degli «schemi» dei giochi con del nastro carta. Queste suggestive e significative attività fanno parte di un progetto che la scuola porta avanti da tempo e che ha come obiettivo il riappropriarsi da parte dei ragazzi delle piazzette del centro storico di Sassari: i bambini sono chiamati ad adottare una piazzetta e ad essere padroni degli spazi, il tutto chiaramente giocando e divertendosi. Si comincia con una poesia dedicata alla Dinamo, per poi iniziare a giocare. Come detto ogni gioco è introdotto da una presentazione, ma si parte con la domanda del piccolo Stefano che chiede a Mauro Pinton e ai suoi compagni: «Sapete giocare ai giochi dei bambini»? La risposta è negativa e leggermente imbarazzata, ma gli studenti si preparano a diventare ottimi insegnanti.
Hula hoop e ruba-bandiera. Ed allora ecco una serie di hula hoop fatti volteggiare attorno ai fianchi, alle braccia e al collo dai ragazzi con Easley e Pinton a provare ripetutamente ma con scarsi risultati. àˆ la volta di rubabandiera, gioco che inizialmente coinvolge solo i bambini e le bambine, ma che poi apre ai tre biancoblu, non sempre vincitori delle sfide a due con i loro piccoli avversari.
I quattro cantoni. Particolarmente applaudita e gradevole la presentazione del gioco dei 4 cantoni con cinque bambini che hanno spiegati diverti le regole alla platea: «Servono una piazza pulita e libera dalle auto, quattro bambini svegli e uno meno sveglio, e quando si dà il via ognuno deve correre ad occupare il cantone libero. Chi perde va al centro». Il tutto in rigoroso dialetto sassarese, un tocco da maestri in più regalato ad ospiti e platea: Pà giuggà a li quattru cantunaddi vi bಠuna piazzetta libara di macchini e pulidda - attacca Michael -. Poi vi boni quattru pizzinni isciddaddi e lu quintu..più drummiddu...ma drummiddu mì...sthazzi in mezzi - spiega Christian -. Candu la masthra dizzi via li pizzinni si ponini a currì pà zischà la cantunadda libata - dice Renato -. Chiddu chi pesdhi torra in mezzu!!! chiude infine Alessandro fra gli applausi. Plisnic e Easley si calano alla perfezione nella parte e si scatenano poi in un tifo sfrenato quando un bimbo della scuola materne che non arriva nemmeno al ginocchio del gigante serbo si perde emozionato in mezzo al gioco.
Paradiso, elastici e giro d'Italia. Altro giro, altre risate: i due lunghi Dinamo sfidano il piccolo Stefano fra le linee del «Paradiso» riuscendo a stento a rientrare con le scarpe numero 50 all'interno dei rettangoli disegnati in palestra. Per finire un po' di salti fra gli elastici. L'agile Tony Easley è superato in agilità dai più piccolini mentre il dirigente