
Ieri sera al Teatro Ceroli di Porto Rotondo si è svolta la quindicesima edizione del Premio Navicella Sardegna: alla Dinamo il prestigioso riconoscimento per il triplete messo a segno nella stagione 2014/2015.
Ieri sera, poco prima della palla a due tra la Dinamo Banco di Sardegna e il Darussafaka Dogus, il numero uno biancoblu Stefano Sardara ha ritirato il Premio Navicella Sardegna 2015. Nella suggestiva cornice del Teatro Ceroli di Porto Rotondo si è svolta la quindicesima edizione del premio dedicato ai sardi di nascita o di adozione che hanno contribuito a portare l’isola all’attenzione nazionale e internazionale. A presentare la serata la giornalista Egidiangela Sechi: sullo schermo le immagini della stagione dei giganti della Dinamo, dalla conquista della Supercoppa, passando per la Coppa Italia fino ad arrivare al 26 giugno 2015 quando, al PalaBigi di Reggio Emilia, la Dinamo ha conquistato il primo scudetto della sua storia. Ecco le motivazioni dell’assegnazione del premio: “Li hanno paragonati ai Giganti di Mont’e Prama: fieri, combattivi, statuari. E giganti hanno dimostrato di esserlo davvero. Se possono permettersi di guardarti dall’alto in basso, non è tanto per la statura quanto per l’altezza delle imprese di cui sono stati protagonisti. Guidati da un presidente che ha rivoluzionato il concetto di società sportiva, e da un coach che nasconde la sua bravura dietro un malcelato disincanto, hanno compiuto un’impresa leggendaria che rimarrà a lettere di fuoco negli annali dello sport, e non solo di quello sardo. Dopo aver vinto Coppa Italia e Supercoppa, in campionato sono entrati a Trento trottando, hanno tagliato i panni ad Armani ed hanno sbocconcellato i reggiani, concludendo un percorso che va sotto il nome di Triplete ma che per la Sardegna vuol dire molto molto di più. Questi “faccia di trudda” della Dinamo sono diventati la nuova bandiera dell’isola. Che andrà però ridisegnata, perché adesso i mori sono diventati cinque”.
A premiare il presidente della Dinamo Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia. “Siamo onorati di ricevere questo prestigioso premio proprio nel giorno del nostro esordio in precampionato _ ha detto Sardara_ Lo consideriamo un auspicio per la nuova stagione: siamo consapevoli che ripetere l’impresa dello scorso anno sarà quasi impossibile ma noi vogliamo continuare a fare del nostro meglio e rompere le scatole a tutti, sia in campionato che in Eurolega. La Dinamo è ogni giorno di più la squadra di un’isola intera e questo ci rende molto orgogliosi, continueremo a lavorare in questa direzione per cercare di regalare ancora tante emozioni alla nostra isola. Le meritiamo”.
Premio Navicella Sardegna. La manifestazione, giunta alla sua quindicesima edizione e nata con lo scopo di promuovere la Sardegna e la sua cultura nel mondo, riserva un riconoscimento ai sardi di nascita o di adozione che nell’arte, nello sport, nello spettacolo, nella scienza, nella ricerca, nella comunicazione, nell’imprenditoria e nelle istituzioni hanno contribuito a portare l’isola all’attenzione nazionale ed internazionale, contribuendo con il loro impegno a valorizzare il patrimonio di civiltà, di cultura e di tradizioni, come elemento distintivo dell’identità sarda. I premiati sono personalità, sarde e non, che con la loro attività hanno dato lustro alla Sardegna e alla sua cultura. Il premio è divenuto il più prestigioso riconoscimento assegnato in Sardegna a personalità che abbiano dato lustro all’isola a livello nazionale e internazionale. La giuria è composta da scrittori, editori, giornalisti, rappresentanti di ordini professionali e delle istituzioni.
La navicella. In epoca nuragica gli antichi popoli della Sardegna utilizzavano, quale simbolo votivo, un manufatto raffigurante una navicella. Usanza che rappresenta ancora oggi testimonianza della memoria dei sardi. In tempi a noi più vicini, quando i sardi, spinti dalla necessità di cercare altrove lavoro e sicurezza economica per se stessi e per le loro famiglie, lasciarono l’isola a bordo di piroscafi e navi, unici mezzi allora disponibili per i collegamenti con la penisola, gli emigranti si portavano dietro un bagaglio dove la speranza del futuro si associava alla tristezza per il distacco dalla propria terra. Il loro legame con la Sardegna non si è mai sciolto, uniti come sono da un filo invisibile capace di resistere sempre, e comunque, alle distanze ed al tempo. La navicella in argento, realizzata appositamente da un abile artigiano orafo sardo, è stata scelta quale simbolo della rassegna e premio per quelle persone che con il loro impegno contribuiscono a valorizzare nel mondo il patrimonio di civiltà, di cultura, di intelletto e di tradizioni che i sardi sanno esprimere.
Sassari, 06 settembre 2015
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna