
Bucchi aveva chiesto prima di tutto di combattere di pallacanestro, poi eventualmente parlare di pallacanestro. La Dinamo ha lottato, ha stretto i denti, ha sofferto, è andata sotto tre volte di 10 punti, ma ha avuto la forza di rimanere lì, di sporcarsi le ginocchia, di tuffarsi per terra e di strappare due punti pesantissimi per la classifica.
Lo ha fatto per prima cosa difendendo, di squadra con identità ed energia, con degli errori ma togliendo respiro agli esterni di Scafati e andando quasi sempre a rimbalzo con forza. Due protagonisti assoluti rivedendo la partita, Gombauld non solo per i 20 punti, soprattutto per le 6 clamorose stoppate, per i due tiri liberi di ghiaccio a 9” dalla fine e da tutti gli “show” difensivi che ha fatto (uscendo aggressivo sul pick and roll per fermare l’esterno avversario e rientrando in area) e Filip Kruslin, che se funziona la squadra è un killer di sistema. Straordinario vederlo negare a Logan anche solo la possibilità di tirare nel 2° tempo, sfiancandolo e segnando tutti i canestri della rimonta, compreso il siluro del +5 a 1’ dalla fine.
Se vuoi vincere e tenere a 76 il miglior attacco del campionato devi trovare più protagonisti all’interno del match, Stefano Gentile ha giocato da capitano ed è entrato nelle situazioni chiave della partita, mentre Charalampopoulos dimostra quanto può essere polivalente e completo, dal post basso, all’attaccare i close out, al tiro da 3 punti (7/10 al tiro con 3 recuperi).
Tyree non ha mai fatto canestro (2/14) ma con Scafati non è stato assolutamente negativo, perché all’interno di una serata storta in attacco, ha difeso, ha preso 6 rimbalzi, smazzato 7 assist, è rimasto sempre dentro la partita e questo per un ragazzo giovane che vive per segnare è un bellissimo segnale.
Treier ha coperto in parte le difficoltà di McKinnie che non ha inciso, il greco da ala forte ha risolto molti problemi con Kaspar pronto a “sostituire” Diop da 5 quando è uscito Gombauld.
Una partita solida, di cuore e difesa, con 24 assist e 106 a 73 di valutazione, combattendo e raccogliendo il segnale del ritiro come un ulteriore boost per reagire.
Il calendario è terribile, arriva Milano, poi si va a Brescia che è tornata in vetta, il campionato dimostra che nessuno ti regala niente, che un genio come Sakota incastra la Virtus Bologna e dà subito un’identità a Brindisi, che per cambiare giocatori e assetto devi avere pazienza (vedi Treviso), che puoi giocare anche l’Eurolega andare avanti di 20 e perdere come ha fatto l’Olimpia con Pistoia (Milano arriverà arrabbiato e con i punti da conquistare stranamente per rimanere nelle prime 8). Se non sei al completo (mai lo è stata la Dinamo), se abbassi leggermente la guardia e non riesci a trovare un equilibrio e una chimica, puoi perdere da tutti. Sarà durissima, la strada è lunga, ma il Banco è tornato competitivo.







