
Non c’è ombra di dubbio che la partita della Dinamo giocata ieri con l’AEK Atene sia la più bella della stagione, ma allo stesso tempo è anche la sconfitta più dura da digerire, la più cocente, avanti per 39’08” e sorpassati da una tripla di carambola di Randle dopo che Whittaker con un salto pazzesco aveva intercettato la rimessa finendo poi a terra. Il destino era già stato scritto sul quasi recupero di Mckinnie, sul rimbalzo da instant replay e sul carpiato da 7 metri dello stesso Randle con la mano in faccia, segnali inquietanti del talento di Atene.
La partita può essere letta in diverse fasi, sia di squadra che individuali.
- La Dinamo ha giocato un grandissimo primo quarto, 33 punti, 11/15 dal campo, energia, approccio giusto. In questi primi 10 minuti si è visto il miglior Charalampopoulos della stagione, la più cattiva versione di Gombauld in senso positivo e la più bella di Tyree che ha aspettato la partita per colpire coinvolgendo i compagni (7 assist)
- Il secondo quarto è stato un po’ regalato da Atene con le 16 perse ma che non ha sbandato perché la Dinamo ha perso un po’ il ritmo e ha concesso troppo a rimbalzo pur mantenendo in positivo il saldo recuperi – persi
- Quando Chara ha segnato la tripla del +19 sul 51-32 a 9’ dalla fine del 3° quarto la strada sembrava spianata. È stato lì il momento chiave, se Sassari avesse tenuto 3-4 minuti quel vantaggio probabilmente la partita sarebbe stata segnata, invece l’AEK ha piazzato un 9-0 in 1 minuto riaprendo tutto e mettendo in mostra tutto il suo talento. Da lì in poi Mcrae, Tillman e Randle hanno tirato fuori giocate di altissimo livello, la Dinamo ha resistito, ha lottato, non si è mai fatta sorpassare, ha giocato con la faccia giusta.
- L’ultimo periodo Sassari è stato brava, ha capitalizzata, ha difeso, ha lottato, in questo McKinnie è stato nettamente il migliore in campo per tutta una serie di dettagli, sfondamento preso, palla rubata, canestro dall’altra parte, lui può diventare il collante necessario con i compagni al top. Un Diop formato playoff vs Venezia ha portato il Banco al 71-63 con la palla addirittura del +10, purtroppo altro minuto sciagurato con due giocate fantastiche dell’Aek e match ancora punto a punto. La prodezza di Diop 77-73 e i due liberi strappati intelligentemente da Tyree sono valsi il 79-75. Sembrava fatta, ma Randle ha tirato fuori il coniglio, le spizzate, i tuffi in difesa e il famoso autoscontro di Whittaker hanno fatto il resto, la Dinamo non meritava di perdere ma questa è la bellezza e la crudeltà del basket. Sotto di 2 Sassari ha gestito male l’ultimo possesso, ma quando sei avanti per 39 minuti e vieni sorpassato sul più bello, la mazzata è pesante, in più c’è stato il jolly rischioso ma vincente di Plaza che si è messo a zona sull’azione della vittoria (mai fatta in tutto il match) che ha sorpreso la Dinamo.
La miglior partita della Dinamo della stagione? Sicuro. La più bella di Chara, Gombauld, Tyree e Diop? Verissimo. La più continua? Altrettanto vero
Sofferto a rimbalzo? Purtroppo, molto ma è un discorso di piccoli e lunghi, nel basket moderno con il tiro da 3 punti e i rimbalzi lontani, c’è anche il lavoro degli esterni. Sassari però ha chiuso con 11 recuperi e forzato molte delle 26 perse di Atene.
Non esiste dire abbiamo avuto momenti di blackout, esistono gli avversari, anche Atene ha preso break pesanti, la differenza nel basket di oggi è riuscire a limitare i momenti difficili del match, a superarli senza che i parziali diventino incolmabili. L’8-0 degli ultimi 100” credetemi è molto merito dell’Aek, è molto dettata da episodi. Non esistono le partite perfette, tu le prepari, le studi, fai le mosse tattiche e lo stesso fanno gli avversari, vince chi sbaglia meno.







