Salta al contenuto principale
04 Nov 2010

Quarto appuntamento con l'analisi del prossimo avversario biancoblu. L'assistant coach Dinamo punta l'obiettivo sull'Angelico Biella



BIELLA, COCKTAIL PERFETTO. Senza essere troppo zelante ritengo Biella costruita veramente con grande acume, un cocktail perfetto di giocatori giovani ed affamati, affiancati da importanti e solidi elementi di esperienza. Squadra che corre, che pressa, che alza i ritmi e può mettere in difficoltà  chiunque. Squadra che ha nel suo background diverse soluzioni offensive e difensive e un coach molto preparato come Cancellieri. Questo cocktail ha prodotto due vittorie nelle prime tre partite, caso del destino proprio contro le stesse squadre contro cui ha vinto la Dinamo a campi invertiti. Biella ha giocato una partita di altissimo livello a Caserta, tirando con il 67% da due e il 62% da tre punti, rimontando in casa di una delle squadre più forti del nostro campionato, inizio di torneo a parte. Poi ha avuto la forza di rimontare e superare di slancio Teramo con grande energia e ha sfiorato il colpaccio in casa contro Milano, la squadra al momento più forte del nostro torneo. Insomma l'Angelico è un'autentica mina vagante che sarà  difficile affrontare e battere.

PRESEASON NEGATIVA. La Dinamo ha già  affrontato Biella due volte in precampionato, rimediando altrettante sconfitte. La prima in casa dei lanieri nella finale del torneo Angelico dopo che i ragazzi di Sacchetti avevano superato Bologna in semifinale. 90-76 il punteggio per Biella, mentre nella finale del 3° posto di Avellino, Sassari cedette proprio nel finale ad una tripla di tabella di Soragna che permise a Biella di imporsi 62-60.

L'ENFANT PRODIGE. Se c'è una cosa a cui presto molta attenzione nelle partite precedenti è andare molto cauto su chi ha giocato male, specie se americano, ma anche in generale. Ecco vedere Massimo Chessa con un -7 di valutazione e 0/4 da tre punti nel match con Milano mi mette proprio nella condizione di alzare la soglia d'attenzione. Difficilmente Massimo sbaglia due partite consecutive in questa maniera. Ho avuto l'occasione e la fortuna di allenarlo qui a Sassari in Legadue e penso che abbia trovato il giusto ruolo e la giusta dimensione, migliorando fisicamente e trovando sempre più personalità  con il campionato. A Caserta è stato micidiale, quando va in striscia è pericolosissimo, è migliorato anche nell'uno contro uno difensivo e nell'attaccare dal palleggio, anche se la sua caratteristica principale rimane quel tiro con i guanti di velluto che gli è proprio geneticamente. L'anno scorso ha fatto grossi passi in avanti, ora è il momento della conferma.

LA CHIAVE IN REGIA. Se c'è un giocatore che a me piace tantissimo, che ho seguito a Louisville nell'Ncaa e che merita grandissimo rispetto è Edgar Sosa. Mi piace per l'atteggiamento sempre positivo, per la grande energia, pronto ad azzannarti e a morderti le caviglie. Mi piace per la sua personalità , per il suo modo di attaccare e di giocare a testa alta. Mi piace per la sua capacità  di mettere in ritmo i compagni e di coinvolgere tutti. à‰ lui la chiave del gioco di Biella, giovane rookie ma particolarmente bravo, con talento e faccia tosta. Occhio perché questo è un grande giocatore.

LA BATTERIA DI TIRATORI MICIDIALI. Caserta ha capito quanto possano essere pericolosi i tiratori di Biella dall'arco della linea dei tre punti. Il principe è Aj Slaughter, anche lui rookie ma capace di bagnare il suo esordio con la Pepsi con 27 punti e 6/7 da tre punti, bravissimo nell'uscita dai blocchi, in transizione e nel costruirsi situazioni di tiro dal palleggio. A fianco a lui ci mettiamo ovviamente il nostro Chessa, di cui abbiamo già  ampiamente parlato. Nel ruolo di ala piccola, uomini che possono giocare anche da numero 4, ci sono due giocatori molto pericolosi: Viggiano e Soragna. Il primo ha grandissime doti atletiche e da giocatore di transizione, può anche essere letale nel tiro in uscita dai blocchi, un ragazzo molto interessante che ha passaporto italiano e che può rivelarsi sicuramente determinante. Così come l'ex capitano della Nazionale, esperto, duro, eccellente difensore e maestro dei tiri e delle situazioni da momenti chiave. Soragna è davvero il prototipo del giocatore moderno che sa fare tutto, è lui il collante di Biella.

LA STELLA E IL GREGARIO DI LUSSO: I due lunghi del quintetto sono l'americano Marc Salyers, giocatore che conosco molto bene sin dai tempi in cui militava nella Cimberio a Novara insieme all'altro fenomeno Jenkins. Salyers non è stato per caso capocannoniere dell'Eurolega quando giocava in Francia, ala dalla doppia dimensione, capace di giocare uno contro uno in post basso che di tirare con grande pericolosità  dalla linea dei 3 punti. Formidabile saltatore e rimbalzista, è sicuramente una se non la prima opzione offensiva di Biella. Vicino a lui c'è un giocatore sottovalutato in estate ma che secondo me sta facendo benissimo, oscuro, senza fronzoli, molto concreto e lottatore, ovvero il comunitario Suton, scuola americana, sempre pronto sugli scarichi, viaggia a 11 rimbalzi di media, capace anche di costruirsi un tiro nell'uno contro uno in post basso. Per noi sicuramente sarà  determinante il duello con questo giocatore soprattutto alla voce rimbalzi.

L'ANIMUS PUGNANDI..: di Biella è espresso perfettamente nelle sembianze umane di Goran Jurak, reduce dalla stagione di Teramo. Giocatore duro, tosto, difficile da affrontare, sempre al limite, è un vero gladiatore di grande personalità , non alto ma eccellente rimbalzista di mestiere e posizione, migliorato nel tiro da 3 punti e capace di cambiare ritmo partendo dalla panchina. E' lui che incarna lo spirito da battaglia di Biella, è lui che guida l'intensità  difensiva e la voglia di non mollare mai. Sempre prezioso, spesso determinante, non a caso è l'idolo dei tifosi dell'Angelico.



Sassari, 05 novembre 2010

Ufficio Stampa

Polisportiva Dinamo Srl