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28 Feb 2012

E' toccato a Quinton Hosley, americano di passaporto georgiano della Dinamo Banco di Sardegna, incontrare i giornalisti nella conferenza stampa del martedì al palazzetto

 

Media & «T2». Una crescita costante, sfociata nelle ultime due prestazioni da urlo, impreziosite da punti (31 a Milano contro l'EA7 e 28 nell'ultima casalinga contro Avellino), atteggiamento, difesa e grande determinazione. Quinton «T2» Hosley è cresciuto assieme all'intero roster sassarese, entrato al top nell'idea e negli schemi di coach Meo Sacchetti, felice di giocare questa pallacanestro e deciso a giocarla sino in fondo, in ognuna delle 11 gare che separano la Dinamo Banco di Sardegna dalla fine della regular season. Hosley racconta con massima disponibilità  la sua esperienza biancoblu, in bilico fra le recenti imprese ed il futuro che dopo il turno di riposo vedrà  la squadra di scena sul parquet della Virtus Acea Roma, con all'orizzonte i playoff obiettivo da guardare con rispetto ed appetito, da centrare attraverso applicazione e duro lavoro sul parquet.

 

Cosa si prova ad essere protagonista in un gruppo che gioca di squadra e, oggi, è secondo in classifica?

«Non mi sento un protagonista, mi sento e continuo ad essere solo e soltanto me stesso. Stiamo facendo molto bene, non serve guardarsi alle spalle ne volare alto: andiamo avanti lungo questa strada, perchà© chi gioca a basket sa che una stagione è fatta di alti e bassi. L'ambiente è splendido, qui in città  si vive bene. Ora va tutto alla grande, siamo soddisfatti ma non dobbiamo mollare la presa».

 

Fama e atteggiamento da grande difensore, ora spietato attaccante. Cosa ancora ci si puಠaspettare da «T2»?

«Indubbiamente posso dare e fare molto di pià¹, questo è chiaro perchà© non si finisce mai di crescere e migliorare. Nelle ultime partite effettivamente sono andato bene, ma non è questo ciಠche conta, quel che è importante è che abbiamo vinto i match e che siamo secondi in classifica. Io leader? Se occorre sono sempre pronto, mi è capitato al college ed in Turchia. Travis ha avuto qualche problema, ho dovuto portare pi๠palla ed aiutare Drake, l'ho fatto perchà© siamo una squadra ed abbiamo ottenuto i risultati cercati».

 

La pausa, le trasferte di Roma e Teramo, la sfida a Bologna: dove puಠarrivare il Banco?

«Ogni gara fa storia a se, ora dobbiamo riprendere ad allenarci e pensare al prossimo match pensando che dovrà  essere il migliore e pi๠difficile da giocare. Contro ogni team e opposto a qualunque avversario per me non fa differenza: sono sfide che si ripropongono e si ripetono, ed a me piacciono le sfide anche le pi๠difficili. Seguiamo le direttive del coach, non ci mettiamo limiti ma lavoriamo per far sì che questa situazione duri a lungo, magari sino ad un buon piazzamento playoff».

 

Sassari, 28 febbraio 2012

Giovanni Dessole

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna