Salta al contenuto principale
02 May 2015

Proseguono le sessioni del secondo progetto “One1Team…for my life!” promosso da  Dinamo e Fondazione Dinamo che coinvolge la Scuola Media dell’Istituto Comprensivo San Donato.

Il gioco di squadra come presupposto necessario per realizzare qualcosa di importante, l’autostima e il rispetto: su queste parole chiave hanno lavorato i ragazzi della classe prima della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo di San Donato negli incontri del progetto “One1 Team…for my life!”. Nella seconda edizione del progetto, promosso da Eurolega e sposato da Dinamo e Fondazione con grande entusiasmo, sono coinvolti circa venti ragazzi tra gli 11 e i 12 anni che, con l’aiuto dei One Team Coach Paolo Citrini, Massimo Maffezzoli e Massimo Bisin, degli One Team Ambassadors Meo Sacchetti, Jack Devecchi e Jeff Brooks e di tutti i giocatori della Dinamo, in un percorso articolato in dieci incontri, si avvicinano alla pallacanestro passando attraverso quei principi etici e fondanti che sono alla base non solo dello sport ma della convivenza civile. Dieci sessioni incentrate ogni volta su un concetto diverso, una parola chiave sulla quale i ragazzi lavorano in classe prima dell’incontro e poi durante la sessione, unita alla immancabile “pratica” sul parquet.

Prosegue dunque l’impegno del club biancoblu nel progetto di responsabilità sociale “OneTeam for my life”, realizzato da Dinamo e Fondazione Dinamo insieme a Eurolega, anche una volta conclusa la massima competizione europea. Una volontà che è impegno verso la città e verso i suoi giovani, anche quelli che non sono vicini al mondo del basket. Un progetto che va ben oltre lo sport per mostrare esempi che, mutuati dal basket, diventano modelli di vita, buone pratiche di comportamento soggettivo e di relazione sociale. Ancora una volta protagonista l’attivissimo Istituto Comprensivo di San Donato, scuola viva e attiva, attenta ai bisogni della comunità in cui vive, nel pieno centro della città.

Nei giorni scorsi, nella palestra della scuola elementare di San Donato, si sono svolti il sesto, settimo e ottavo incontro di questo nuovo ciclo: protagonisti i ragazzi accompagnati dai One Team Coach e da giocatori della prima squadra coinvolti con entusiasmo nel progetto.

Sesta sessione. La parola chiave della sesta sessione è stato il gioco di squadra, sotto le attente direttive di coach Bisin e con la partecipazione dei giocatori Massimo Chessa e Jerome Dyson. I ragazzi hanno accolto con grande serietà la discussione sulla parola chiave, dopo aver lavorato in classe con l'insegnante. Interessanti i concetti venuti fuori nell’ incontro-confronto: per i ragazzi il gioco di squadra è strettamente legato alla  fiducia e al rispetto nei confronti dei propri compagni; nel gioco di squadra è necessario dare il massimo per raggiungere tutti insieme un obiettivo comune. 
"Nel gioco di squadra impariamo a confrontarci con i nostri compagni _ha spiegato Coach Massimo Bisin_ e acquisiamo sempre più fiducia. Facciamo delle scelte per il bene di tutti e non solo per il nostro interesse personale. Nel basket il concetto che meglio lo esprime è il passare la palla”. Il One Team Coach Bisin si è detto poi molto soddisfatto dello scambio di idee con i ragazzi: “sono molto colpito da questo gruppo che interagisce con entusiasmo e senza alcuna timidezza, facendo osservazioni acute e interessanti. Molti dei ragazzi stanno migliorando nel gioco, dimostrano di aver assorbito alcuni concetti fondamentali del basket e si dimostrano tutti molto volenterosi".
Anche il play biancoblu Jerome Dyson ha espresso le sue riflessioni sulla parola chiave: "quando giochi a pallacanestro il gioco di squadra è tutto; devi avere fiducia nei tuoi compagni e  conoscerli bene. Uno dei gruppi con i quali mi sia più trovato in sintonia è la squadra del college: il primo anno abbiamo perso la finale. Questo è stato il motore per l'anno successivo e ci ha permesso di unirci ancora di più, abbiamo fatto grandi cose insieme e siamo diventati una grande squadra dentro e fuori dal campo"
Anche Massimo Chessa, unico sassarese del roster, ha condiviso con i giovanissimi e attenti tifosi le sue idee sul gioco di squadra. "Quando sei in campo giocare di squadra significa fare le scelte giuste per il bene di tutti _ha spiegato il numero 10_ È necessario avere fiducia reciproca e grande sintonia. Una delle squadre in cui mi sia trovato meglio é la Dinamo del penultimo anno di Legadue".
In chiusura i ragazzi hanno giocato a squadre 3+3 con un giocatore biancoblu per parte, mostrando sul campo i grandi miglioramenti.

Settima sessione.  A dirigere il settimo incontro il One Team Coach Paolo Citrini: la sessione, incentrata sul concetto "Autostima", è iniziata con la richiesta ai ragazzi di fare un brainstorming su questa parola chiave. "In sessione sono venuti fuori dei concetti importanti correlati all'autostima. I ragazzi hanno tirato fuori spunti di riflessione interessanti come il credere in se stessi e il non scoraggiarsi, ma anche il perseverare nel realizzare i propri sogni. Come sempre hanno partecipato tutti con entusiasmo alla discussione. Ho voluto sottolineare quanto nell'autostima sia fondamentale avere una giusta misura, perché è bene credere in se stessi ma l'eccesso può portare alla presunzione".  Anche Jack Devecchi, Ambassador del progetto, è intervenuto in merito: "Credo che avere autostima sia fondamentale per giocare, bisogna avere consapevolezza nei propri mezzi e nelle proprie capacità, avendo però allo stesso tempo la capacità di essere umili e ammettere i propri limiti. Sicuramente un pizzico di autostima è sempre necessaria per inseguire i propri obiettivi, dallo studio al gioco". Molto istruttivo il racconto di Rakim Sanders: "Da dove vengo io molti ragazzi della mia età vivono senza credere in ciò che fanno, senza obiettivi. Avere autostima mi ha permesso di diventare un giocatore professionista, questo perché ho sempre creduto di poter fare qualcosa di importante e ho sempre avuto fiducia nei miei mezzi".

Ottava sessione. L’ottava sessione si è tenuta giovedì scorso con coach Massimo Maffezzoli e i giocatori Manuel Vanuzzo, veterano biancoblu, e Shane Lawal. Al centro dell’incontro il rispetto: i ragazzi si sono confrontati sui diversi significati che questa parola chiave può avere, da rispetto delle regole e dell’autorità fino al concetto più ampio di rispetto per le diversità di qualsiasi natura. Il One Team Coach ha voluto condividere con il gruppo un ricordo legato al padre: "uno degli insegnamenti di mio padre che cerco di portare avanti nella vita di tutti i giorni è che se vuoi rispetto devi dare rispetto. Oggi affronteremo il tema del rispetto legato alla pallacanestro, concetto che si lega alla precedenza. Precedenza di chi ha la palla".
Anche il centro numero 9 Shane Lawal ha condiviso la sua visione del rispetto: "nella mia esperienza  di vita le persone che ti rispettano maggiormente sono quelle che tu rispetti di più . Questo è una regola da rispettare sempre"
Infine il capitano Manuel Vanuzzo ha aggiunto: "nella pallacanestro il rispetto è un concetto fondamentale: bisogna averne nei confronti dei compagni, degli allenatori e degli avversari. Delle volte si rischia -soprattutto in situazioni di tensione- di mancare di rispetto ma si deve sempre tenere presente che è sbagliato. Il rispetto è alla base del gioco di squadra e della  vita comune". Tanta pratica sul campo per i ragazzi che con entusiasmo si sono misurati nei diversi esercizi proposti dal coach, con l’aiuto dei giocatori biancoblu.

La conclusione del progetto si terrà la prossima settimana e avrà come parole chiave empatia e ambizione, protagonisti insieme ai ragazzi di San Donato gli One Team Coach e i giocatori Jeff Brooks e Matteo Formenti.

 

Sassari, 02 maggio 2015

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna