
E' toccato al lungo serbo Vanja Plisnic, da due anni in forza alla Dinamo, presentarsi in sala stampa nella conferenza di apertura della settimana di lavoro biancoblu
Sala stampa. E' Vanja Plisnic, solido e talentuoso lungo serbo alla sua seconda stagione biancoblu, a sedersi al tavolo della sala stampa e mettersi con massima disponibilità a disposizione di giornalisti, fotografi e operatori. «Vanjus» arriva in sala stampa con qualche minuto di ritardo dopo aver allungato ulteriormente rispetto al programma la sua seduta di tiro del mattino, allenamento affrontato con grande concentrazione e intensità , sorriso stampato sul volto e convinzioni ferme regalate ai taccuini nel corso di una significativa e sostanziosa chiacchierata a 360° sulla Dinamo Banco di Sardegna, il basket, Sassari e la sua famiglia. Grande volontà di imparare e interagire per Plisnic, centro che parla quattro lingue (serbo-croato, italiano, russo e inglese) e che nonostante i notevoli e riscontrabili progressi fatti proprio con la lingua italiana, a microfoni spenti, si è simpaticamente scusato con i giornalisti presenti in sala raccontandosi senza remore con il prezioso ausilio dell'interprete Stefania Grande.
Concentrazione rivolta al campionato e pensieri rivolti alla Coppa Italia
«Siamo concentrati sul campionato e sul prossimo match. E' molto importante, perché è la prossima gara e perché è la rivincita con Casale, ambiziosa matricola. Ci concentreremo sulle F8 quando arriverà il tempo delle F8. Questo è un campionato molto duro, tutte voglio vincere sempre in casa. Certo tutti si aspettano tanto da noi, forse troppo in alcune occasioni. Dobbiamo trovare fiducia in noi stessi. Bisogna tenere ben presente il passato e ricordarsi di cosa siamo».
Uno dei protagonisti del successo su Caserta Plisnic, che dopo un avvio difficile sta ritrovando la sua migliore condizione
«Ci vuole tempo, ci sto lavorando. Ho perso la pre season per infortunio, non dico di essere al top ma ho trovato un buon ritmo e voglio mantenerlo. Squadra, società , fans, coach e compagni mi hanno aiutato a tornare in forma. Con Easley per me adesso è molto facile, perché non devo concentrarmi solo su rimbalzi e difesa in aiuto come quando c'erano Kito e Steven Hunter. La nostra pallacanestro è veloce, si basa sul contropiede: corriamo e tiriamo, è quello che mi piace ed è il meglio per la Dinamo»
Basket, passioni e vita sassarese
«La mia scuola cestistica è nettamente serba, la migliore a mio avviso. I miei idoli erano Bodiroga, Danilovic, Stojakovic, Djordjevic, grandi atleti ma grandi uomini. Io dico sempre che la cosa pi๠importante è essere una brava persona perché tutti possono essere buoni giocatori. Qui a Sassari ci sono brave persone per questo è pi๠facile. Sassari e l'Isola? Mi piace molto il clima, non ci sono cose che non mi piacciono. Mia moglie e mio figlio stanno molto bene qui, lei adora il centro storico, passeggiare nella parte vecchia della città , la gente è aperta e disponibile».
Sassari, 18 gennaio 2011
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna