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23 Oct 2023

Un pizzico di rimpianto, maggior consapevolezza, indubbia crescita. Questi sono gli stati d’animo della Dinamo post Bologna, una squadra che ha giocato la miglior partita della stagione, non sufficiente però a sbancare il PalaDozza. La squadra di Bucchi ha avuto eccellenti momenti, la partenza sprint non capitalizzata al massimo quando Bologna era in difficoltà, l’inizio di secondo quarto con il break che è valso il 22-28. Lì la partita è girata una prima volta, Sassari non è riuscita a frenare il break di Bologna che ha dato una prima spallata al match. La Dinamo è uscita ancora bene dagli spogliatoi dopo l’intervallo, ha lottato, difeso, alternato le situazioni e i quintetti anche per problemi di falli, ha sempre dato l’impressione di poter rientrare, Bologna è stata cinica e da grande squadra in piena fiducia ha respinto il 2° assalto.

14 punti di differenza al trentesimo sono stati una punizione eccessiva, ma il Banco non ha mollato. Punto su punto ha rosicchiato lo svantaggio, arrivando a -7 e possesso con l’inerzia a favore. Abass, Lundberg e Shengeila hanno chiuso il discorso, la Dinamo ha sprecato delle occasioni ma ha dimostrato di essere in crescita. Zone press, zona 1-2-2 che poi si accoppiava, Bucchi ci ha provato, non ha ancora i suoi uomini migliori in condizione soprattutto offensivamente, ma può tornare dalla trasferta almeno rinfrancato dal punto di vista della prestazione. Ci sono errori, c’è ancora discontinuità all’interno dei 40 minuti, ma se arrivi a giocartela punto a punto contro la Bologna di oggi pur stanca, significa che hai fatto bene. Banchi ha dovuto tenere quasi sempre in campo i “titolari” più la carta Abass non entrato con la Stella Rossa.

McKinnie è piaciuto, solido, duro, quasi un leader sul campo per le sue capacità di essere uomo squadra e dare equilibrio. Anche lui sta conoscendo un nuovo basket ma ha le qualità morali e tecniche per venire fuori.

C’è maggior conoscenza, c’è maggiore connessione, non è scontato, non è facile, coppa e campionato stringono, arrivano altri due big match, Atene e Tortona sono top team costruiti per arrivare in fondo, ma la Dinamo ci ha abituato ad avere una grande identità.