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29 Aug 2011

Presentazione ufficiale per il nuovo centro del Banco di Sardegna. «Sento grande entusiasmo. So difendere e giocare duro. Prometto schiacciate e stoppate».

 Centro biancoblu. Ultimo colpo da mercato della Dinamo Banco di Sardegna in ordine di tempo, rookie da record e da prima pagina, sbarcato ieri all'aeroporto di Alghero e sottoposto in mattinata alle prime visite mediche, Keith «Kito» Benson è stato presentato questa mattina in conferenza stampa nella sede societaria di viale Umberto 46. Con lui il direttore sportivo Federico Pasquini, fautore dell'accordo che ha portato uno dei più promettenti prospetti universitari a vestire la canotta biancoblu, e che per l'occasione ha gentilmente fatto da interprete alla folta platea di giornalisti presenti, curiosi di scoprire e raccontare uno dei nuovi protagonisti da parquet del PalaSerradimigni.

«Hi, I'm Kito». Fisico agile ma possente, sguardo deciso, lunghe braccia tatuate e gran voglia di scendere in campo, di lavorare e giocare per la nuova maglia. Poche parole e tanti fatti, questa sembra essere la filosofia del centro che a Oakland studiava architettura e che sul parquet universitario ha battuto record su record esaltando la tifoseria sugli spalti dell'NCAA: «Ho accolto con grande entusiasmo la proposta fattami dalla Dinamo Banco di Sardegna, mi sento pronto per questa esperienza, la prima di basket fuori dagli Stati Uniti. Massimo impegno e applicazione, voglio imparare ma spero anche di poter dare il mio contributo alla squadra e ai miei compagni». Scelto al secondo giro del draft Nba da Atlanta, il lockout ha aperto a Keith Benson suggestivi e sconosciuti scenari europei: «Non so cosa succederà  in Nba, non ci sono notizie nuove rispetto a quelle note. So che si susseguono incontri e riunioni, al momento non penso a cosa succederà  ma mi concentro sul presente e sulla Dinamo Banco di Sardegna, perché voglio vivere appieno questa esperienza. Senza il lockout sarei arrivato a Sassari? L'unica cosa che posso dire è che finito il college, scelto da Atlanta, attendevo come ogni giocatore all'esordio fra i professionisti di iniziare a lavorare con Atlanta. Non pensavo all'Europa né a Sassari, poi lo scenario è cambiato, ed io al momento ne sono soddisfatto». «Kito» inizia a giocare a basket a 5 anni, pratica anche il tennis ma a 11 anni decide che la sua strada è quella della palla a spicchi. Sua madre è un'insegnante, ha una sorella più grande, ama il mare e soprattutto nuotare, usa indistintamente facebook e twitter ed è stato a Parigi per uno scambio scolastico interculturale. Una sua caratteristica è il riuscire ad instaurare un ottimo rapporto con tutti i suoi compagni, come accaduto al college, mentre la Lega A italiana non lo spaventa, anzi lo affascina: «All'Università  ho lavorato molto sul post basso, sull'uso delle due mani, ho giocato contro diversi tipi di difesa, fra zona e zona press. Sono abituato ad adattarmi alle differenti situazioni, ma soprattuttop sono pronto ad affrontare schemi e giocatori avversari secondo quelle che saranno le intenzioni del coach. Mi piace il basket veloce, mi piace fronteggiare ed attaccare il mio avversario, penso mi troverò bene con le idee di coach Meo Sacchetti. Una promessa ai tifosi? Dico solo che giocherò duro, e che spero di regalare loro applicazione, stoppate e schiacciate che possano aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi».

Carta d'identità . Keith Benson è nato a Farmington Hill in Michigan il 13 agosto del 1988, 210 centimetri e seconda scelta degli Atlanta Hawks al draft NBA 2011. Cresciuto alla Detroit County High School, Keith Benson è stato assolutamente devastante al college di Oakland, Università  con cui ha battuto tutti i record in fatto di stoppate, punti realizzati e premi vinti, diventando un vero fenomeno da college. Nell'ultima stagione Keith Benson ha chiuso con 17.8 punti di media, oltre 10 rimbalzi a partita e 3.2 stoppate con in aggiunta il 50% da due. Miglior difensore dell'All Summit League, miglior giocatore della lega, menzionato addirittura negli «All America», già  giocatore dell'anno e considerato uno dei migliori cinque centri universitari del paese, insomma un talento di grande prospettiva in chiave Nba che ha saputo calamitare l'attenzione di molte franchigie a stelle e strisce che lo hanno lasciato partire ma lo tengono sotto stretta sorveglianza.

 

Sassari, 29 ago 2011

Giovanni Dessole

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna