
Prima conferenza biancoblu per Drake Diener, esterno americano che in maglia Dinamo Banco di Sardegna ha ritrovato suo cugino Travis e coach Sacchetti
Esordio in sala stampa. Primo martedì dedicato alla conferenza stampa giocatore al PalaSerradimigni e prima conferenza stampa in maglia biancoblu per Drake Diener, esterno americano al suo sesto anno in Italia, che dopo le due stagioni passate a Teramo ha scelto la Dinamo Banco di Sardegna come sua dimora cestistica per il 2011-2012 di Lega A, opportunità che consente a «Man-Drake» di giocare al fianco di suo cugino Travis Diener, e di ritrovare in panchina, oltre ai vice Ugo Ducarello e Paolo Citrini, anche il suo primo allenatore ed estimatore italiano: coach Meo Sacchetti.
Partiamo dalla fine: che gara è stata a Cantù?
«E' molto difficile giocare al Pianella contro la Bennet, hanno un organico molto profondo e giocatori di grande esperienza che sanno fare la differenza. Noi abbiamo retto per i primi due quarti, abbiamo lunghi di talento ma molto giovani ed alla prima esperienza in Lega A, abbiamo comunque grande fiducia in loro ma la realtà è che a mio avviso Cantù è probabilmente la seconda forza del campionato italiano, e per questo molto difficile da affrontare e da battere».
Drake Diener e coach Meo Sacchetti: la storia continua
«Il mio primo coach in Italia. A me piace giocare per lui, vediamo la pallacanestro allo stesso modo: altruismo e applicazione. Un grande uomo oltre ad essere un grande allenatore, e non solo per il suo fisico, soprattutto per la sua esperienza ed il suo cuore».
Drake Diener e Travis Diener: il cugino ritrovato
«Non è facile avere a che fare con Travis – sorride -. Scherzi a parte, è per me un piacere giocare di nuovo con lui, non accadeva dai tempi del liceo. Ci siamo ritrovati in Italia da avversari la scorsa stagione, abbiamo giocato assieme l'All Star Game di Milano. Avere una persona di famiglia vicino è un vantaggio per un giocatore americano, avere un playmaker così in campo è un vantaggio per la squadra».
Drake Diener e la Città di Sassari
«Una bella Città , più grande rispetto alle altre che ho conosciuto nella mia esperienza italiana. A me e mia moglie piace molto, ci piace l'ambiente, i ritmi di vita e il calore della tifoseria biancoblu. Se ho pensato ad un nome sardo per io figlio che nascerà fra pochi mesi? Accetto suggerimenti»
Prossima tappa la trasferta di Cremona contro la Vanoli
«Ho visto giocare una sola volta Cremona qui a Sassari nel torneo pre campionato, non ho elementi sufficienti per analizzarla anche se in settimana ci lavoreremo su attentamente. Hanno Wafer che è un grande realizzatore, Milic e Perkovic che sono pilastri solidi e duri da abbattere, Tabu che è playmaker di grande velocità . Dovremo stare attenti, difendere e giocare la nostra pallacanestro senza commettere errori».
Sassari, 18 ottobre 2011
Giovanni Dessole
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna