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01 Sep 2016

Il roster al completo ieri ha effettuato le visite nel reparto di Cardiologia dell'ospedaleSan Martino: una prassi medica di inizio stagione ma anche parte di un importante progetto di ricerca

Trasferta a Oristano ieri pomeriggio per i giganti biancoblu. Per il terzo anno consecutivo il roster al completo è stato accolto nel reparto di Cardiologia dell'ospedale San Martino di Oristano, diretto dal dottor Antonio Caddeo, dove è stato sottoposto agli esami cardiologici di inizio stagione. Ma i risultati che riguardano ogni singolo giocatore entreranno anche a far parte della banca dati del protocollo dedicato allo studio e alla diagnosi delle cardiopatie aritmogeniche  e alla prevenzione della morte improvvisa nei giovani, progetto portato avanti dal 2014 dal dottor Francesco Dettori.  Un protocollo che include la partecipazione di atleti professionisti di alto livello per la costituzione di un database dedicato, fondamentale per una attività di ricerca che prevede, tra l'altro, la continua comparazione di alcune caratteristiche tipiche degli atleti professionisti con quella della popolazione giovanile generale, al fine di rendere più immediata e sicura la diagnosi di malattie cardiache congenite che possono generare aritmie spesso fatali, nei giovani in genere e nell'atleta in particolare.

Per questo motivo anche quest'anno gli atleti della Dinamo hanno eseguito gli accertamenti cardiologici di secondo livello presso il reparto di Cardiologia del San Martino, che continua così la lotta contro queste malattie spesso mortali, per fortuna rare ma spesso misconosciute. Al momento sono circa quaranta i pazienti, provenienti da tutta la Sardegna e non solo, che vengono seguiti nel nosocomio oristanese dove è stata posta diagnosi di queste patologie, il cui riconoscimento più precoce possibile è fondamentale per proteggere questi soggetti, per lo più in giovane età, anche mediante l'impianto di defibrillatori sottocutanei. Una pocedura cui sono già stati sottoposti otto giovani – di cui uno proveniente dalla Toscana -  sotto i 25 anni di età,  che presentavano un altissimo rischio di andare incontro a morte improvvisa,  ai quali grazie alla diagnosi precoce e all'intervento è stata salvata la vita.   

Un progetto cui la Dinamo partecipa con entusiasmo, nell’ottica della grande attenzione alla salute degli atleti, del sostegno alla ricerca in un campo di straordinaria importanza e della collaborazione con una struttura tutta sarda di assoluta eccellenza.

Ieri per i giocatori biancoblu anche il saluto del commissario straordinario Maria Giovanna Porcu, del direttore sanitario Andrea Ruiu e di quello amministrativo Luciano Oppo, che hanno voluto portare personalmente il proprio ringraziamento per l'importante contributo portato alla ricerca.

 

Sassari, 01 settembre 2016

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna