
Coach Meo Sacchetti, nell'incontro con la stampa di oggi pomeriggio, fa il punto della situazione e presenta il match esterno con la Benetton Treviso
Antivigilia. Domani mattina la squadra partirà per Treviso, si allenerà nel pomeriggio quindi anche sabato mattina prima della palla a due delle ore 20:00 (diretta Sky Sport 2), da contendere ad una agguerrita Benetton. Prima dell'allenamento pomeridiano, come da consuetudine, coach Meo Sacchetti ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del PalaSerradimigni. Una chiacchierata a 360° fra il successo di Bologna, gli auguri di pronta guarigione a Jack Devecchi, l'impegno trevigiano e la sua figura di allenatore.
Il ritornello è cambiato: alla salvezza matematica mancano ora una sola vittoria.
«Avevamo detto ad inizio anno che volevamo raggiungere i 12 successi utili alla conferma della categoria, ed ogni occasione è buona per farlo. Sabato giochiamo contro Treviso, amara esperienza in pre season, in campionato invece ce la siamo giocata sino alla fine. Hanno grande fisicità ed atletismo, a partire dal play. Possono crearci dei problemi, ma abbiamo già vissuto queste situazioni, l'importante dopo 24 partite è non uscire di testa e giocare con il giusto approccio sin dalle prime battute».
A Treviso non ci sarà Devecchi, ma ci sarà un Diener in gran spolvero. E tutti aspettano White.
«Senza Devecchi perdiamo il nostro miglior difensore e la panchina dovrà dare qualcosa in più, ma l'importante ora non è il basket ma la situazione di Jack: è a casa, sta bene, gran cosa per noi. Diener quando è in forma è di un'altra categoria, quando invece non è le altre squadre ci saltano addosso, ma abbiamo dimostrato di saper reggere anche quando mancano in campo giocatori importanti. White, dico che non sarebbe normale se avesse giocato una stagione intera al massimo. E' un periodo che non sta tanto bene fisicamente, l'influenza gli ha tolo brillantezza, ma non esiste assolutamente un problema»
Tanti complimenti alla Dinamo, tanti complimenti a coach Meo Sacchetti
«Io ho tanti capelli bianchi e ne ho visto di tutti i colori. Ognuno ha il suo carattere e il suo modo di fare. Per me il basket è fatto dai giocatori, l'allenatore deve fare la sua parte ma non si vince con un team scarso. Io ho fatto la mia gavetta pur essendo stato azzurro, ma ho preso insegnamenti a tutti i livelli: sono in serie A perchà© probabilmente me lo sono meritato. Devi credere in te tesso, ma non si puಠpiacere a tutti»
Sassari, 07 aprile 2011
Ufficio Stampa
Polisportiva Dinamo Srl