Salta al contenuto principale
15 Mar 2011

style=float:All'incontro organizzato dai Cna di Cagliari e Sassari e svoltosi alla palestra «Le piscine» erano presenti oltre 110 allenatori provenienti da tutto il territorio sardo



Lezione di basket. Il P.A.O., progetto di aggiornamento obbligatorio per allenatori di basket, ieri ha fatto tappa a Sassari in una delle ripetute e funzionali occasioni di approfondimento offerte ai tecnici della palla a spicchi isolana ed italiana, che grazie a questi incontri organizzati dal Cna hanno la possibilità  di raccogliere i crediti necessari alla loro formazione. La riunione di lunedì scorso ha avuto come relatore d'eccezione Marco Rota, tecnico affermato con esperienze maturate nella massima serie femminile e nelle Nazionali azzurre in rosa, oltre che nella Legadue e nella B1 maschile, ed attuale responsabile tecnico del progetto «Giovanili Sardegna», che con l'ausilio dei ragazzi dell'Under 17 della Torres nel ruolo di dimostratori, ha presentato ad una interessata ed affollata platea, arricchita dalla presenza di appassionati, genitori e amici dei giovani atleti torresini, una relazione in tema di «Fondamentali offensivi individuali con palla: passaggio, palleggio e tiro». La riunione (1 credito formativo) è stata organizzata in piena sinergia dai Cna di Cagliari e Sassari, grazie all'impegno dei coach Giuseppe Sechi e Antonello Pilia (consiglieri del Cna sassarese) che hanno coordinato la logistica dell'evento ed hanno fatto da padroni di casa, oltre che gestito tutte le pratiche burocratiche riguardanti accrediti e consegna degli attestati di partecipazione agli allenatori presenti



Cronometro alla mano. La lezione inizia alle 19:45, con Marco Rota che dopo aver seguito nel pomeriggio quattro gare giocate dalle squadre del progetto «Giovanili Sardegna» (ultimo fischio alle 19:30) si è messo a disposizione dei colleghi, senza risparmiarsi ma conscio del fatto che il tempo a disposizione non è mai abbastanza per analizzare a fondo ogni singolo argomento. Proprio per questo, e nel pieno rispetto delle esigenze legate al rientro a casa di alcuni tecnici provenienti ad esempio dal sud dell'Isola, in generale da ogni parte della Sardegna, l'obiettivo di Rota si è focalizzato principalmente sul fondamentale del passaggio, in modo da presentare in maniera completa ed esaustiva l'argomento alla platea.



Tecnica e pratica. Si parte con la presentazione generica dei tre fondamentali della pallacanestro: passaggio, palleggio e tiro. Attenzione e spiegazione puntano sul primo dei tre, il passaggio appunto, perché fondamentale che necessariamente coinvolge e vede protagonista ogni singolo giocatore del roster. Marco Rota sottolinea subito la necessità  di dedicarsi alla cura dei particolari, di lavorare soprattutto su quelle cose che apparentemente sembrano banali ed acquisite, ma che in realtà  rappresentano la base su cui si costruisce tutto ciಠche avviene successivamente. àˆ questo appunto il caso del passaggio, ed è proprio per questo che è importante lavorare con ogni singolo giocatore su tutti i fondamentali, a prescindere dal ruolo che andranno poi a ricoprire in quintetto (esempio: «i lunghi devono fare esercizi di palleggi e passaggio come gli altri»). Numerosi i concetti espressi, norme in forma di consigli da applicare in fase di allenamento. Si passa dalla scelta fatta in casa Dinamo di considerare la preparazione fisica iniziale come sostitutivo del vecchio riscaldamento a quella di sviluppare il percorso di esercizio partendo da un livello facile ad altri sempre pi๠difficili, il tutto senza esagerare in inutili coreografie ma rendendoli quanto pi๠possibile semplici e mirati. Il discorso prosegue ribadendo la giusta priorità  del fondamentale sullo schema, dato che la carenza strutturale del giocatore rischia di vanificare anche lo schema pi๠perfetto, sino ad arrivare all'intendere la velocità  di esecuzione come codice di difficoltà  dell'esercizio. «Le squadre giovanili, questo anche solo per definizione, devono correre, saltare e difendere. Se non lo fanno o non sono squadre giovanili oppure non giocano da squadre giovanili – spiega Marco Rota -. In una dimensione giovanile la vittoria non è fondamentale, e questo per noi alla Dinamo non è una semplice frase fatta o un modo dire, ma una vera filosofia. Chiaro che anche noi vogliamo vincere ma solo se ci arriviamo facendo ciಠper cui lavoriamo - prosegue il responsabile tecnico «Giovanili Sardegna» -. Uno dei nostri obiettivi è portare i nostri giocatori a raggiungere il livello pi๠alto possibile in rapporto alle loro potenzialità  lavorando sulla loro crescita individuale. C'è chi magari arriverà  «solo» alla C Regionale, altri alla C Dilettanti o alla B Dilettanti, qualcuno, se avrà  molto talento, alla serie A, ma ciಠche conta, l'importante è che i giocatori facciano il massimo per raggiungere qualunque traguardo – chiude Rota -, che le società  alle loro spalle e i loro allenatori siano in grado di consegnare loro gli strumenti per farlo, e che quindi loro stessi capiscano l'importanza di usarli con la massima serietà Â».


Citazione d'autore. Marco Rota chiude la sua lezione ringraziando i ragazzi dell'under 17 che si sono prestati a fare i dimostratori, gli allenatori intervenuti e con una dotta citazione cestistica a firma Boscia Tanjevic: «La partita non è solo schemi. La partita ti porta a situazioni incredibili, mai viste. Ed allora con lo schema non ci fai nulla, ti serve il giocatore che ne viene fuori con la tecnica».



Sassari, 15 marzo 2011

Giovanni Dessole

Ufficio stampa

Polisportiva Dinamo Srl