
Tra gli eroi di quel famoso 22 febbraio 2015, c’erano anche Jerome Dyson, che giocò una partita straordinaria e Shane Lawal, che mise il punto esclamativo sul successo contro l’Armani Jeans di Banchi. Sembrano che non siano passati sette anni, ci parlano con la stessa passione, con la stessa emozione, con la stessa energia con cui giocarono quello storico giorno:
“Ho bisogno di tornare a Sassari, davvero bisogno, mi mancano tantissimo l’ambiente, la società, i tifosi, tutti quelli con cui ho lavorato, è un posto davvero speciale nel mio cuore”
Parole e musica di Shane Lawal, che con voce roca (ha appena vinto la finale di high school con le ragazzine che allena under 15-under 17 della città di Detroit) risponde senza esitare.
È un giorno speciale per tutti i tifosi della Dinamo, il 22 febbraio 2015 veniva sollevata al cielo da capitan Vanuzzo la seconda Coppa Italia consecutiva nel celebre “Back to Back”, dopo l’impresa del Forum di Assago contro Siena nel 2014.
Il general manager Pasquini l’ha definita la più bella partita della storia in serie A della Dinamo, con 5’ di assoluta onnipotenza cestistica da parte di Jerome Dyson.
Proprio Dyson l’ex playmaker della Dinamo, decisivo anche nella finale Scudetto e in quella di Supercoppa, ricorda:
“Avevamo dentro un’energia pazzesca, tutti hanno dato il loro contributo, la società, lo staff, i tifosi ci hanno dato una grande carica, ognuno ha fatto la sua parte, abbiamo giocato una delle più belle nostre partite, sapevamo che eravamo sfavoriti e che tutti i giornali ci davano già per perdenti, sapevamo anche che potevamo vincere”
Shane Lawal aveva un rapporto stupendo specialmente con Edgar Sosa, funambolico talento del Banco, sempre decisivo.
“Con lui siamo rimasti grandi amici, ci sentiamo per sapere come stanno le rispettive famiglie, eravamo molto uniti in Dinamo, ci capivamo con uno sguardo e ogni volta che uno dei due “sbroccava” andava dall’altro per sfogarsi e parlare. Sono molto legato a lui, un ragazzo straordinario”
Milano aveva un talento pazzesco sul perimetro, Ragland, Marshon Brooks, Hackett, il miglior sprazzo di carriera di Alessandro Gentile, uno specialista difensivo come Moss e un lungo di grande impatto come Samuels supportato dall’intelligenza di Shawn James, senza dimenticare Melli e l’ex NBA Kleiza. Una squadra incredibile quella di Banchi che si dovette però inchinare a Sassari, che giocò una partita memorabile.
“La cosa che mi è rimasta più impressa nella memoria di quella finale è la nostra capacità di giocare di squadra, tutti si aiutavano, non importava chi segnasse 20 punti o 2, chi tirasse o chi passasse, volevamo vincere insieme. Abbiamo dimostrato di essere più duri di loro”
Primo quarto che rimarrà negli annali, schiacciata e triple di David Logan, le accelerazioni di Dyson, lo strapotere fisico di Sanders, il talento di Sosa e l’esuberanza e la fame di vincere di Lawal. Sassari aveva aggiunto anche l’uomo Final Eight, Kadji, che si rivelò preziossisimo. Poi gli italiani chiave, da Brian Sacchetti, a Jack Devecchi, al talismano Chessa, senza dimenticare Formenti o capitan Vanuzzo.
Jerome Dyson sembra avere sempre la stessa carica di quel giorno e dice una cosa verissima:
“Quel giorno, in quelle Final Eight, ci rendemmo conto di quello che poteva essere il nostro percorso, di quanto potevamo fare in campo e di come avremmo potuto lottare anche per lo Scudetto, è stata la partita della consapevolezza”
Adesso Shane è diventato coach, allena da 3 anni le ragazzine di Detroit all’high school, ci dice come insegna loro la capacità di giocare duro e combattere, avere sempre più voglia dell’avversario.
“Faccio vedere le partite della Dinamo alle mie giocatrici, faccio vedere il loro coach quando avesse voglia di strappare le vittorie, di tirare giù un rimbalzo, di fare una corsa o un aiuto difensivo, le insegno la mentalità”
Quando gli chiediamo prima di chiudere se abbia mai visto un altro Lawal in Europa, risponde:
“Non guardo molto il basket europeo perché purtroppo la famiglia e il lavoro mi assorbono totalmente, forse però di Lawal ne è esistito uno solo”
Sassari, 22 febbraio
Ufficio Comunicazione Dinamo Banco di Sardegna