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09 Nov 2019

“A Sassari sto molto bene, siamo un gruppo affamato e affiatato”

La cover story dell'ultimo numero di Dinamomania dedicata a Dyshawn Pierre

Il mondo di Dyshawn Pierre è una realtà dalla doppia dimensione. Fuori dal campo è per tutti semplicemente D, un ragazzo tranquillo, timido, alle volte un po’ distratto e con la testa tra le nuvole, che all’alba dei 26 anni è diventato papà della piccola Kyra Jacqueline. Sorride e saluta tutti con quel modo di fare tipicamente canadese, non dice mai di no a foto o autografi e in questi due anni è entrato in punta di piedi nel cuore dei tifosi, soprattutto grazie alle sue prestazioni. Quando D entra in campo si trasforma in Air Canada, un concentrato di agonismo ed energia, miglior rimbalzista del Banco di Sardegna sia in LBA che in Basketball Champions League. Leader silenzioso e spesso decisivo, in queste tre stagioni in maglia Dinamo, partita dopo partita Pierre ha conquistato meritatamente un posto da titolare in quintetto diventando così una pedina inamovibile dello scacchiere biancoblu.

Dyshawn, ci racconti come avviene questa tua trasformazione?

"E’ vero, amo rilassarmi e ridere molto quando non gioco o non mi alleno. Nessuna trasformazione particolare, semplicemente so che quando entro in campo devo avere un atteggiamento ben diverso dalla mia quotidianità, tutti insieme proviamo a vincere ogni partita e per questo ci vuole il massimo della concentrazione da parte mia"

Com’è cambiato e cresciuto il Pierre giocatore, dai tempi dell’Università fino ad oggi?

"Stando qui penso di aver imparato a giocare in maniera più intelligente, è fondamentale capire come adattarsi ai compagni per raggiungere sempre i risultati migliori. In più, rispetto al college, qui in Europa abbiamo molto più tempo per lavorare e concentrarci sui dettagli, senza dubbio il maggior tempo dedicato alla pallacanestro mi ha fatto maturare rendendomi un giocatore migliore"

Quale pensi sia la tua miglior qualità, dentro e fuori dal campo…

"In campo penso sia saper leggere e creare i mismatch e anche la capacità di cambiare con i lunghi e i piccoli avversari in fase difensiva. Fuori dal campo? Non saprei proprio… Dovreste chiedere ai miei compagni di squadra"

La miglior qualità di questa Dinamo invece?

"Abbiamo tutti una gran voglia di vincere sempre e in più ci piace divertirci e stare insieme, questo è un grande punto di forza per un gruppo intelligente come il nostro"

Cambiando argomento, il Canada e la Sardegna sono due posti molto diversi tra loro ed è inusuale per un giocatore di pallacanestro restare nella stessa squadra e città per più di due stagioni. Cosa ti ha motivato a scegliere ancora una volta Sassari?

"Qui a Sassari mi sento a mio agio e sto bene, la società nei due anni precedenti ci ha sempre messo nelle migliori condizioni per essere un club vincente, c’è grande professionalità e organizzazione, qualità non facili da trovare. In più giocare davanti ad un pubblico appassionato e competente come il nostro è emozionante, qualunque giocatore amerebbe giocare qui"

Com’è la vita sull’Isola?

"E’ un posto molto bello, il cibo è buonissimo e tutti sono così gentili… La Sardegna mi piace"

Abbiamo un’ultima domanda per te, ci confermi che in squadra non c’è nessuno migliore di te ai videogiochi?

"Allora, fatemi pensare, ci sono vari giochi ai quali ci sfidiamo. A Fifa il più forte è Spissu e il secondo posto ce lo contendiamo io, Bucarelli, Bilan e Sorokas. A Mario Kart la lotta per il primo posto è tra me e Gentile, dietro di noi Bilan, Sorokas e Evans. A Mortal Kombat io sono sicuramente meglio di Evans e senza dubbio sono il migliore a Injustice. Insomma penso che i risultati parlino da soli su chi è il più forte in assoluto in squadra".

 

Pubblicato su Dinamomania, n.03 del 2 novembre 2019