Ieri il play classe 1993, protagonista della preparazione e del precampionato in maglia Dinamo Banco di Sardegna, ha firmato un contratto per il campionato giapponese.
È stato protagonista in maglia biancoblu del lungo precampionato che ha portato i campioni d’Italia in giro per tutta l’isola e all’Expo Milano 2015. Da subito ha fatto breccia nel cuore del popolo Dinamo, grazie all’energia e la forza di volontà trasmessa sul parquet. Ieri Yuki Togashi ha firmato un contratto per il campionato giapponese e al play classe 1993 le congratulazioni da parte della società di via Pietro Nenni e l’augurio di una grande stagione.
Yuki & la Sardegna. Durante il suo soggiorno in terra sarda Yuki ha raccontato la sua esperienza e le sue impressioni sull’Isola della qualità della vita. Il suo periodo in Sardegna ha attirato l’attenzione mediatica, con un vero e proprio boom sui social di contatti dal Sol Levante. Oggi il Giappone e la Sardegna sono un po’ più vicine, legate dalla passione e dalla determinazione del piccolo play di Nigata.
L’intervista. Nigata è totalmente diversa da Sassari. Ed è diversa anche da Olbia, sede del ritiro pre campionato della Dinamo Banco di Sardegna. Yuki Togashi osserva ciò che lo circonda, il verde degli alberi, il cielo azzurro made in Sardegna, in lontananza il mare. Sorride il giocatore giapponese, quasi stupefatto. Poi, in un perfetto inglese dall'accento nipponico, afferma senza esitazioni: «Qui è tutto meraviglioso. La mia città non è così, il clima differente non ho mai visto niente di simile. Fantastico, non ci sono altre parole per descrivere quello che vedo e che sto vivendo». Proiettato dal paese del Sol Levante ai tramonti isolani, il piccolo samurai non fa certo il turista, veste invece i panni del viaggiatore e indossa la canotta biancoblu Dinamo. È curioso, vuole giocare, vuole conoscere e dimostra di sapere perfettamente dov'è e di cosa sta parlando: «Conoscevo già Sassari, sapevo che la Dinamo aveva vinto lo scudetto ed era diventata campione d'Italia. Mi piaceva molto David Logan, è un onore per me potermi allenare e giocare assieme a lui. Non ero mi stato in Sardegna, mai nemmeno in Italia. Ho scoperto un mondo nuovo, anche se sono qui da poco non ho avuto problemi ad adattarmi al modo di vivere».
Al Geovillage l'ingresso in campo di Togashi e le sue giocate a tutta velocità hanno scatenato il boato degli spalti. Accoglienza riservata al playmaker classe '93 anche alla presentazione ufficiale del team in piazza d'Italia, a Sassari. Mentre sul maxi schermo scorrevano le sue azioni, il suo talento e i suoi canestri, gli applausi scrosciavano. Poi un nuovo, grande boato. «Amazing» esclama con il sorriso che si apre sul volto. Rapidità e istinto racchiusi in 167 centimetri di altezza per Yuki Togashi, aggregato al roster della neo scudettata Dinamo, prospetto di grande interesse internazionale, nel presente isolano e in prospettiva biancoblu. Da quando è sbarcato al Costa Smeralda di Olbia, sin dalla prima foto postata e condivisa, i canali social societari sono stati letteralmente presi d'assalto da visitatori e follower giapponesi. Gli ideogrammi cominciano a fare capolino su Facebook, Twitter e Instagram, chiari indizi di una pacifica e positiva invasione nipponica. E il trend è in crescita, costante. L'immagine di Yuki alle prese con la tipica cucina sarda ha totalizzato in pochi istanti oltre 600 “mi piace” su Instagram. Su Twitter il tweet “Welcome Yuki”, il più popolare di agosto, ha collezionato oltre 50mila visualizzazioni e circa 4000 interazioni totali, con la popolazione giapponese a crescere in maniera significativa negli insights. Su Dinamo Sassari Official, pagina Facebook della società, il Giappone è secondo in classifica alla voce persone coinvolte circa 550 - prima l'Italia, terzi gli Usa - mentre sono ben 22901 le persone raggiunte grazie ai post su Togashi. Un vero e proprio boom social-mediatico.
Nasce in Giappone, si forma in America e, oggi, vive la Sardegna. In Maryland frequentava lo stesso liceo della stella Nba Kevin Durant. Lo scorso anno la chiamata dei Dallas Mavericks, con il professionismo americano ad aprire le sue porte al regista d'oriente che poi chiude la stagione in D-League, facendosi notare e apprezzare. Togashi però sognava di «giocare in Europa. Lo scorso anno, negli States, ho guardato alcune partite della Dinamo Banco di Sardegna, del campionato italiano e dell'Eurolega. Proprio a Sassari, sull'Isola, ho realizzato il mio desiderio». Da Nigata a Mamoiada, al cospetto dei Mamuthones, immerso nella più radicata tradizione isolana, fatta di usanze e costumi, fatta di convivialità, di cibo e ottimo vino, affrontato con il giusto spirito da Yuki Togashi. Nessun pregiudizio, giudizio positivo: «Come inizio non c'è male», dice. Obiettivi ben chiari nella mente ma permeati di saggezza orientale. «L'obiettivo per Sassari non può che essere lavorare per riconfermarsi. Ma questo obiettivo non si raggiunge automaticamente. Occorre lavorare, per migliorare e migliorarci, giorno dopo giorno. Piccoli grandi traguardi da tagliare uno dopo l'altro, per crescere assieme».
Sassari, 09 ottobre 2015
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna