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24 Nov 2023

Dinamo in ritiro, bocche cucite, testa bassa e lavorare in palestra. Chiare le parole di coach Bucchi dopo la partita con il Ludwigsburg, prima combattiamo di pallacanestro poi parliamo di pallacanestro.

Prima di ogni discorso tecnico, prima di ogni avversario, la Dinamo deve mettere sul campo la voglia di essere squadra, di avere quell’identità che si era intravista con i tedeschi all’andata e con Trento, ma sfaldatasi alle prime difficoltà.

Il coach della Dinamo sul -25 in casa è stato inneggiato dal pubblico, lui è il punto fermo su cui ricostruire le certezze del Banco, lui è la garanzia di quello che è successo negli ultimi due anni, lui è in grado di tirare fuori la Dinamo dalle sabbie mobili. Sassari deve reagire dal punto di vista mentale, deve essere in grado di riuscire ad avere continuità all’interno del match, i dettagli, ovvero palle vaganti, rimbalzi, tutte quelle cose che fanno girare l’inerzia a tuo favore.

Non si può tornare indietro, non si può pensare a Bendzius o a quando rientrerà Diop, non si può pensare di non aver mai visto la Dinamo al completo come era stata pensata e costruita. Oggi il Banco deve tirarsi fuori dalle difficoltà, da un momento in cui occorre l’aiuto di tutti, essere compatti, remare tutti dalla stessa parte, polemiche e rimpianti non aiutano, adesso serve solo cercare in qualunque modo di strappare una vittoria fondamentale per la classifica.

Scafati è il miglior attacco del campionato, ha giocatori di esperienza e talento, ha due grandi ex come Robinson e Logan, ha una certezza come Gentile, ritornato agli antichi splendori, ha un americano di altissimo livello oggi come Pinkins, ha un killer come Rossato, miglior tiratore da 3 punti del torneo. Partita difficile, complicata per la testa, per la sforzo fisico e per scrollarsi di dosso tutta la tensione che si è creata in questo inizio di stagione.