La Dinamo ha firmato un vero e proprio capolavoro, ribaltando tutti i pronostici della serie con Brescia, battendoli tre volte consecutive e conquistando l’accesso alle semifinali playoff Scudetto, un traguardo pazzesco, una crescita costante, un gruppo che ha saputo cementarsi lungo il cammino, superando ogni difficoltà e condotto all’impresa da coach Bucchi, vero e proprio artefice di questa alchimia perfetta.
L’allenatore bolognese ha preso la squadra terz’ultima portandola alle semifinali Scudetto, smontando la solita storiella da bar dei rinforzi o di una squadra cambiata, tutte le squadre si sono rinforzate, la Germani aveva un giocatore di Eurolega che valeva l’intera Sassari, anche chi non si è qualificato ha aggiunto pezzi in corsa. Un coach che arriva in corsa ha già il lavoro in salita, i cambiamenti vanno assimilati, i risultati erano urgenti, Bucchi è entrato nella testa dei giocatori, ha rivitalizzato l’ambiente, ha dimostrato grandi doti di leadership e di capacità di dare una precisa identità alla squadra in un campionato duro ed equilibrato. Nella stagione delle svolte c’è stata anche quella dell’innesto di Miro Bilan, giocatore straordinario ma da collocare in un sistema che viaggiava completamente in un’altra direzione tecnica. Non è stato assolutamente facile ma è stata un’altra grande conquista del coach, che ha dato gerarchie precise e soprattutto è riuscito nel coinvolgere tutti i giocatori all’interno della serie con Brescia partendo dalle proprie certezze. Tutti conoscono il proprio ruolo, tutti sono riusciti a dare il proprio contributo, la capacità del coach di ribaltare la panchina, da punto debole a punto di forza, di entrare nella testa di Burnell e di dargli quella consapevolezza e fiducia per avere un impatto decisivo. Gara 2 è stata la gara chiave della serie, gara 3 è stata uno spettacolo totale sui due lati del campo, Dinamo capace di azzannare gli avversari e di volare in campo aperto, dominando il match con un Kruslin straordinario. Gara 4 di resilienza, di lotta, di carattere con la scelta ben precisa di andare da Bilan negli ultimi 5 minuti per non venire risucchiati dall’aggressività sul perimetro.
Sassari ha lavorato molto sul deficit a rimbalzo, da 14 esima squadra del campionato, ha vinto due partite grazie a due carambole offensive, il gioco da tre punti di Burnell con il tap-in di gara 2 e il rimbalzo preso da Bendzius in gara 4 che è stato determinante.
Aver rinnovato immediatamente Bucchi fino al 2025 è stato un grande colpo, il coach, alla 13^ partecipazione playoff e alla 13^ serie vinta della sua carriera, ha staccato il biglietto delle 90 vittorie in post season, un vero e proprio califfo capace di evolversi nel tempo, di avere ancora quella fame, quel fuoco capaci di accendere qualsiasi gruppo. Presto potrebbe partire dai tifosi il coro Bucchi "is on fire", quella è la sua grande forza, la competenza unita allo spessore umano e all’entrare in palestra con gli occhi di una persona felice, proprie del DNA Dinamo.