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03 Jan 2016

Continuano gli incontri del progetto di responsabilità sociale One Team, promosso da Eurolega e sposato per il secondo anno dalla Fondazione Dinamo e Dinamo.

Il 2015 della Dinamo Banco di Sardegna si è chiuso anche nel segno della socialità, con le sessioni del progetto di responsabilità sociale One Team, promosso dalla Turkish Airlines Euroleague e sposato con entusiasmo, per il secondo anno consecutivo, da Dinamo e Fondazione Dinamo. Negli ultimi incontri del 2015 i ragazzi della scuola media dell’Istituto comprensivo Latte Dolce-Agro, con il supporto delle due tirocinanti dell’Itas Salvatore Ruju, si sono confrontati con i giocatori della prima squadra su alcuni temi delicati, centrali nella vita quotidiana. L’autostima è stata la parola chiave della sessione che ha visto come protagonisti  l’One Team coach Paolo Citrini insieme a Brian Sacchetti e Marquez Haynes; l’impegno invece è stato il tema del confronto con Massimo Bisin, responsabile tecnico del settore giovanile bancoblu e One Team coach, e i due giocatori Lollo D’Ercole e Matteo Formenti; infine il gioco di squadra è stato il punto focale dell’incontro con Massimo Bisin, Brent Petway, One Team Ambassador, e Francesco Pellegrino, l’ultimo prima della pausa festiva. A chiusura di queste sessioni dense di emozioni, come sempre è arrivato il momento sul campo, per mettere in pratica e sperimentare attraverso il gioco della pallacanestro  i temi di confronto.  

Prosegue dunque il percorso tracciato a inizio stagione con i giovanissimi studenti della scuola media cittadina che, incontro dopo incontro, acquisiscono sempre maggiore disinvoltura sia sul campo che nelle discussioni sui temi proposti. Un percorso di crescita perpetua che coinvolge attivamente i giocatori, arricchiti dalla condivisione delle proprie esperienze di vita, umane e professionali, in uno scambio continuo e di grande ispirazione per tutte le parti. Il progetto, interrotto per la pausa festiva, riprenderà al rientro dalle vacanze con le ultime quattro sessioni.

Autostima. Si parte dalle parole chiave, si viaggia sull’esperienza e sull’esempio dei giocatori che prima ancora che campioni nello sport , nella vita di tutti i giorni sono persone comuni, come noi. One Team è condivisione, è scambio. Perché per i giganti gli incontri con i ragazzi non sono solo un momento in cui raccontano ma anche, e soprattutto, un momento in cui ascoltano. E scoprono il mondo dei ragazzi, il loro modo di vivere, il loro modo di affrontare la quotidianità, le gioie e le delusioni della loro età e la loro visione di ciò che li circonda.  Uno scambio di esperienze tra i campioni biancoblu e i giovani studenti, che si sono confrontati su un tema importante: l’autostima. I ragazzi hanno preso parte con grande interesse e partecipazione all’incontro, il terzo di questa nuova avventura. ”L’autostima è essenziale per raggiungere un obiettivo nella propria vita – ha detto il One Team coach Paolo Citrini – ma al tempo stesso troppa autostima può portare a sopravalutarsi e diventare superbi. È importante essere consapevoli e fieri dei propri mezzi e delle proprie capacità –  ha aggiunto - ma è altrettanto importante rimanere sempre umili”. Tante le osservazioni e gli interventi dei  ragazzi, delle stagiste e di Brian e Quez, tutti infine confluiti in un unico denominatore comune che trova espressione nel valore del sostegno delle persone care e degli amici, e nell’imparare a non dare peso alle situazioni che a volte mettono in difficoltà facendo vacillare la fiducia in se stessi.” È importante anche il sostegno degli amici insieme, ovviamente, a quello dei genitori – ha sottolineato Brian Sacchetti – ed è bello trovare un amico che ti sostiene nel momento di difficoltà, sia che si tratti di un brutto voto all’interrogazione, sia che si tratti di stare dalla tua parte quando qualcuno ti prende in giro. I risultati non si ottengono per magia  ma si raggiungono lavorando duro e resistendo nei momenti difficili, senza perdere mai fiducia in se stessi e concentrandosi sul proprio obiettivo”. “Nella vita ci potranno  essere dei momenti in cui non sarà possibile avere al vostro fianco i vostri genitori o le persone che amate perché magari, come succede a me, si trovano dall’altra parte del mondo - ha aggiunto MarQuez Haynes - ma è in quel momento che voi, prima di chiunque altro, dovete credere in voi stessi. Non a caso il termine che indica questa capacità si chiama “auto-stima”, stima di se stessi. Potrà capitare che, a un passo dall’obiettivo, vi sentirete vicini ad arrendervi, ma non fatelo perché poi quando riuscirete a raggiungerlo tutti gli insuccessi saranno dimenticati per la vittoria ottenuta”.

Impegno. Un concetto, quello dell’autostima legato in modo stretto a quello dell’impegno, tema affrontato con il One Team coach Massimo Bisin (responsabile tecnico del settore giovanile della Dinamo) e i giocatori Lorenzo D’Ercole e Matteo Formenti nella quarta sessione. Per i ragazzi il grande input è arrivato dalla testimonianza – raccontata da coach Bisin - dell’esperienza vissuta dal capitano della Dinamo Sassari Jack Devecchi, e raccolta dal tecnico durante un allenamento di un squadra delle giovanili in cui il Ministro della difesa era ospite speciale. Da ragazzo Jack abitava distante dalla struttura in cui si allenava e per raggiungerla ci voleva circa un’ora e mezza di viaggio. Ogni giorno, dopo la scuola lui pranzava al volo e correva a prendere il bus, aspettando il passaggio del mezzo illuminandosi con una torcia perché nel suo paese natale c’è talmente tanta nebbia che aveva paura che l’autista del bus non lo vedesse e tirasse dritto. Faceva doppio allenamento e poi tornava a casa intorno alle dieci di sera. Tempo per studiare? Poco, ma quello era un dovere e trovava il tempo per farlo durante il viaggio in autobus. Così anche Lollo D’Ercole ha raccontato la sua storia, molto simile a quella di Jack anche se – ha raccontato il play toscano ai ragazzi – “a differenza di Jack, preferivo svegliarmi la mattina all’alba per studiare perché sul pullman non riuscivo a concentrarmi. Per me in fondo non era un grande sacrificio poiché  lo facevo perché mi piaceva e mi piace la pallacanestro, ma sicuramente ci vuole spirito di sacrificio per raggiungere i propri obiettivi e per insistere a perseguire i propri sogni”. Matteo Formenti ha raccontato come per lui le difficoltà siano arrivate più tardi, quando ha deciso di iscriversi all’università mentre continua la sua carriera di giocatore professionista: “Spesso ho pensato di arrendermi ma la voglia di raggiungere l’obiettivo è più grande della fatica che ci vuole per ottenerlo”.

Il gioco di squadra. “Lavorando di squadra si possono raggiungere obiettivi molto più grandi rispetto a quelli del singolo, perché lottare insieme, mettere insieme le forze e condividere un sogno apre gli orizzonti, moltiplica le idee e le strategie. E il risultato diventa più possibile”. Parola di Brent Petway, che ha parlato della sua idea di gioco di squadra nella sesta sessione del progetto. L’incontro si è tenuto dopo il round 8 di Eurolega,  dedicato proprio a One Team e Special Olympics, nel quale i ragazzi sono stati ospiti al PalaSerradimigni. Per molti di loro l’esperienza è coincisa con l'emozione di vedere il grande basket dal vivo per la prima volta. Insieme con i giovani studenti, il One Team coach Massimo Bisin, il One Team Ambassador Brent Petway e il giovane centro biancoblu Francesco Pellegrino hanno lavorato sul concetto di gioco di squadra, nell’ultima sessione del 2015. È stato il numero 7 della Dinamo a mostrare ai ragazzi un’applicazione concreta del il concetto espresso dalla parola chiave sul campo. Ciccio ha servito i ragazzi uno ad uno nelle azioni a canestro, passando loro la palla per segnare, a dimostrazione di come con l'energia, l'aiuto e le fatiche condivise l'obiettivo diventa più raggiungibile. “Insieme si può andare molto più lontano e – ha detto -  e credo non ci sia cosa più bella di condividere un successo insieme”.

Al termine l’arrivederci al 2016, per un anno ancora ricco di progetti e con il desiderio di poter vivere e sperimentare lo straordinario potere della pallacanestro dentro e fuori dal campo.

 

Sassari, 03 gennaio 2015

Ufficio stampa

Dinamo Banco di Sardegna