Milano arrivava da 9 giorni di pausa, la Dinamo dalla dispendiosa serie con Brescia, l’Olimpia ci è arrivata con grande atletismo e solidità, Sassari ci ha provato per 27’ poi ha dovuto cedere al break decisivo degli uomini di Messina, bravi a non dare respiro al Banco, che era tornato a -1 ad inizio 3° quarto.
Subito due chiavi di lettura del match, Milano scegliere di marcare Burnell con Bentil e toglie all’americano della Florida il suo punto forte, ovvero il post basso, che aveva fatto danni con Brescia. Datome non ha differenze di mis match con Bendzius e dimostra di aver ritrovato il vecchio smalto di sempre.
Secondo, la staffetta Grant-Hall-Shields produce una difesa asfissiante nei confronti di David Logan, che non riesce letteralmente ad entrare in partita (0 punti con 0/6 dal campo e -5 di valutazione), la Dinamo perde una freccia fondamentale del proprio arco offensivo.
Il momento decisivo della partita arriva nel 3° quarto quando la Dinamo entra in campo dagli spogliatoi e piazza un micidiale 7-0 che riporta a -1 i biancoblu, che mettono paura a Milano. Una rubata di Kruslin, che finisce nelle mani di Hines e una tripla di Grant su seconda opportunità cambiano completamente l’inerzia del match, quando l’Olimpia aveva segnato 10 punti in 7 minuti dopo i 50 del primo tempo. Lì Sassari ha avuto l’occasione e i tiri aperti per sorpassare e dare fastidio alla squadra di Messina, che invece ha accelerato e non si è più voltata indietro.
Robinson e Bilan hanno prodotto l’attacco del Banco fino al -1 del 23’, Bendzius è rimasto sempre dentro la partita, ma Bucchi non è riuscito a trovare altri protagonisti che potessero supportare l’asse play pivot. Il perimetro di Sassari ha prodotto pochissimo nel 2° tempo, l’8/28 da 3 punti è stato determinante in negativo, mentre la difesa è progressivamente migliorata ma ha fatto fatica inizialmente contro il pick and roll di Rodriguez e la circolazione di palla dei padroni di casa che ha prodotto tiri aperti e oltre il 60% dal campo del 1° tempo.
Questa volta la panchina del Banco perde nettamente il confronto con quella di Milano, Treier a parte che gioca un grande match. Si alzano a turno i giocatori più prolifici dell’AX, pochi minuti tantissima resa, ognuno non abbassa minimamente l’intensità e alza il livello, il break, l’Olimpia, lo mette a segno con Rodriguez e Hines seduti.
Adesso occorre resettare al meglio, cercare le contromisure ed essere pronti ad un’altra battaglia fisica e mentale. Se Milano gioca in questa maniera è difficilmente battibile, la Dinamo deve insinuare il dubbio come i miglior avvocati fanno nelle proprie arringhe di difesa, deve riuscire a mettere dei sassolini nell’ingranaggio dell’Olimpia come a tratti nel 1° tempo e come ad inizio 3° quarto, la continuità nei 40’ e l’avere più protagonisti sono però indispensabili per provare a vincere.
Facile a dirsi, difficile a farsi contro l’AX tirata a lucido, ma lo spirito battagliero che ha contraddistinto questo gruppo non si placherà certo dopo gara 1, pronto a riprovarci anche nella 2^ sfida in programma tra meno di 48 ore.