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01 May 2016

Domani, lunedì 2 maggio, alle 11:30 al PalaSerradimigni, il velista sardo Andrea Mura sarà il testimonial dell’evento conclusivo del progetto Dinamo e Fondazione Dinamo One Team, promosso dall’Eurolega e realizzato grazie alla collaborazione con lo sponsor Sigma.

In attesa del grande evento in agenda di domani, che concluderà la seconda stagione di One Team della Dinamo Banco di Sardegna, Andrea Mura,testimonial del main event di domani, ha raccontato la sua esperienza di vita. Domani, prima al carcere di Alghero, dove incontrerà i detenuti coinvolti nel progetto, e poi alle 11:30, al PalaSerradimigni, il velista sardo parlerà agli studenti degli istituti cittadini della sua esperienza che ha lo sport come protagonista. “Se lo sport è maestro di vita” sarà il tema dell’incontro che si annuncia davvero appassionante: la degna conclusione del secondo progetto della stagione 2015/2016, portato avanti con entusiasmo da Dinamo e Fondazione Dinamo grazie alla preziosa collaborazione dello sponsor biancoblu Sigma.  

“Ho iniziato a praticare vela fin da piccolo, con mio padre, che mi ha trasmesso l’amore per il mare e la vela. Come spesso accade questi sono amori che ti porti dietro tutta la vita e negli anni quella che è nata come una passione è diventata un lavoro” spiega. “Amo molto sperimentare, innovare, progettare, ideare nuove vele da provare, trovare nuove soluzioni per la barca, sempre più innovative ed efficaci. La vela richiede un grande lavoro di squadra _racconta_ nei team ci possono essere anche 25 persone sulla stessa barca. Il mio è un team di amatori, tutte persone che si dedicano anima e corpo per il mio progetto”. Progetto che ha un nome evocativo: Vento di Sardegna. “Vento di Sardegna è più di una barca _racconta Andrea_ è uno stile di vita, è il sogno di promuovere i quattro mori nel mondo, la voglia di onorare la nostra isola”. Andrea ha accettato subito e con entusiasmo la proposta della Dinamo di fare da testimonial del main event One Team: “credo che lo sport sia davvero maestro di vita e un mezzo fondamentale per trasmettere i valori sani e fondanti della società, soprattutto per i più giovani. Ho sposato con entusiasmo la proposta della Dinamo, anche perché vedo gli stessi obiettivi di un progetto al quale partecipo che si chiama “Rotta della legalità” con minori che hanno avuto qualche problema giudiziario nel loro percorso. Attraverso lo sport insegniamo loro l’importanza di avere punti di riferimento e le regole fondamentali del vivere civile. Le nuove generazione hanno bisogno di esperienze come queste, che possono essere importanti da un punto di vista formativo. Mi è capitato di fare alcuni incontri nelle scuole, e sono state delle bellissime esperienze. In questi incontri hai la possibilità di dare un imprinting ai giovani, trasmettendo i valori della vita che poi sono gli stessi dello sport”. Domani al PalaSerradimigni presenzieranno anche i ragazzi di Rotta della legalità, accompagnati dai responsabili del progetto. Nei prossimi mesi Andrea sarà impegnato nel Mediterraneo: “Recuperiamo un po’ di energie dopo diversi anni nell’Oceano, così avremo il tempo di rifiatare e recuperare motivazioni in vista dei prossimi impegni. Nel nostro futuro c’è la difficilissima Ostar, dall’Inghiterra agli Stati Uniti: una traversata molto tosta, controvento e contromano, con 7 giorni in solitaria su 20 di navigazione totale. Poi ci prepareremo per la Rhoute du Rhum del 2018”. Nel 2010 Andrea ha vinto proprio la Rhoute du Rhum diventando il primo italiano nella storia a trionfare in questa traversata: un’impresa che ha portato i quattro mori e la Sardegna intera sotto i più importanti riflettori mondiali.

Andrea Mura. Nasce a Cagliari il 13 settembre 1964, dall’età di 14 anni si dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani e numerosi titoli europei nella classe 420, il titolo mondiale Juniores 470, due campagne olimpiche in 470, una in Tornado. Nel 1988 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una Louis Vuitton Cup. Andrea Mura non è solo un grande atleta: già fondatore della Veleria Andrea Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”. Nel 2010 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50. Vince la Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia a traverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda. Nel 2012 replica con vittoria e record sia nella Twostar, sia nella Quebec – S. Malò.  Nel 2013, affronta e vince la terribile Ostar, 3000 miglia a temperature polari dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché controvento e controcorrente. Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio "Velista dell'Anno". A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 - Destination Guadeloupe in “Rhum Class”. Andrea Mura sta ora avviando il proprio programma sportivo 2016, che lo vedrà ancora impegnato con Vento di Sardegna in attesa di avviare progetti paralleli in altre classi e con altre compagini.

One Team. One Team, il programma di responsabilità sociale dell’Eurolega, supportato dalla Turkish Airlines come sponsor fondante, con la collaborazione di Special Olympics, utilizza la pallacanestro come mezzo per avere un reale impatto sociale nelle comunità. Con un rinnovato modello di interconnessione, che collega virtualmente il continente attraverso l’operato dei club coinvolti, l’Eurolega ha sviluppato un programma completo di Corporate Social Responsability che unisce le attività di ogni squadra in maniera integrata, di grande impatto, lavorando sotto il tema comune di “integrazione della comunità”. Ogni club che partecipa all’Eurolega sviluppa il suo specifico progetto One Team su misura per i bisogni della propria comunità affinché porti benefici a gruppi sociali a rischio di esclusione. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 2012, il programma One Team ha raggiunto oggi 5000 partecipanti e può contare su altrettante persone coinvolte attraverso i diversi progetti.

Il progetto. Il secondo progetto One Team della stagione 2015/2016, progetto di responsabilità sociale promosso da Eurolega e intrapreso già dallo scorso anno dal club biancoblu, si è svolto in piena sinergia con il carcere di Alghero: dopo tre edizioni in cui sono state coinvolte le scuole, “One Team” per la prima volta è stato interamente dedicato agli adulti. In linea con la mission della Fondazione, che intende dare aiuto e sostegno a chi vive un momento di disagio, la squadra campione d’Italia ha scelto la casa di reclusione algherese come protagonista, una struttura moderna e proiettata in un progetto avanzata concezione di reclusione, tendente alla progressiva responsabilizzazione dei detenuti e finalizzato al reinserimento sociale. Il progetto ha coinvolto una ventina di persone e si è articolato in 6 sessioni, sempre nei locali di Alghero, con la partecipazione di tutta la prima squadra.

 

Sassari, 01 maggio 2016

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna