
Dopo l’infortunio di Maggie Lucas crollano le certezze: da dove arriva la forza del playout perfetto, per salvarsi per il secondo anno consecutivo
“Lucas era un tassello fondamentale, col suo infortunio tutte hanno dovuto fare qualcosa in più. Credo che la nostra forza in quel momento sia stata il gruppo, non ci siamo perse d’animo perché sapevamo di poter contare l’una sull’altra: non è sempre così scontato che si riesca a costruire un gruppo, soprattutto tra le ragazze, così compatto che riesca a sopperire alle mancanze che inevitabilmente durante la stagione possono succedere. Siamo state sfortunate, siamo arrivate a fine stagione ridotte all’osso ma la nostra forza è stata l’esserci conosciute bene durante la stagione: sapevamo cosa andare a cercare tra noi e poi l’abbiamo messo in campo. Nemmeno noi ci aspettavamo di fare un playout così pulito, mi aspettavo qualche difficoltà in più e invece siamo riuscite a controllare bene le partite. Non ho mai avuto la sensazione durante la partita di perdere qualcosa, credo che questo sia stato importante, ed è dovuto a ciò che abbiamo costruito tra noi durante l’anno”
Cosa ha trovato la Giulia giocatrice in Sardegna per fare una stagione di grande crescita “Sicuramente le persone fanno la differenza, per un atleta lontano da casa è importante trovare un ambiente sano e sereno. Il gruppo che abbiamo creato è stato un motore utile anche a non mollare nei momenti difficili: quando arrivano quei momenti critici in cui pensi di essere satura le persone fanno la differenza”
Ci sono dei rimpianti per questa stagione che fino a un mese fa pensava in alto e non ai playout?
“Felicissime di aver raggiunto la salvezza, ma i rimpianti ci sono. Lungo la strada, sull’onda dell’entusiasmo avevamo trovato un equilibrio, un nostro modo di andare; abbiamo iniziato a fare calcoli, a pensare “ma se arrivassimo là?”. Poi dopo la pausa di febbraio, è stato un susseguirsi di sfighe – covid, infortuni – e ci siamo dette “cerchiamo almeno di chiudere la stagione in modo assolutamente dignitoso. Siamo state brave, va bene comunque”
Maja ci ha svoltato la stagione, per quanto non sia arrivata in formissima, per me lei è stata un altro playmaker in campo. È una giocatrice di esperienza, una qualità che spicca più che qualità tecniche e statistiche. Per me lei è stata una chiave: con il suo bagaglio (Olimpiadi, Europei) si è messa completamente a disposizione della squadra e da quando è arrivata lei abbiamo fatto quel passo in più che ci ha permesso di dire “possiamo guardare in alto”
I ricordi più belli di quest’anno
"L’esperienza in Eurocup ce la siamo veramente goduta. L’abbiamo vissuta a livello tecnico come motivo di crescita, ma ci siamo anche godute i viaggi e i momenti insieme, se dovessi scegliere degli istanti sarebbero i giri per l’Europa a visitare, fare, andare, assaggiare i piatti tipici…"
Cosa porterà a casa con sé nelle Marche
"Mi porto via un bagaglio pesante ma bello. Porto tutto e porto tutti. Essendo una realtà piccola siamo sempre stati “noi”, credo sia stato il bello di questa stagione: ci siamo trascinati a vicenda e abbiamo sempre fatto le cose insieme. Si è formato un bellissimo gruppo che ha creato i momenti più belli di questa stagione, ed è ciò che mi voglio portar via. Mi porto via le feste come se avessimo vinto il campionato ad ogni vittoria, e mi porto via anche tutto quello che ho imparato dai momenti difficili perché li abbiamo sempre affrontati con il sorriso, ci siamo sempre aiutati molto e abbiamo sempre trovato il modo di sorridere"
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