Salta al contenuto principale
09 May 2022

Dietro alle grandi potenze economiche, a pari punti con la corazzata Venezia e con la neopromossa Tortona, che comunque ha budget importante, la Dinamo ha conquistato un meritatissimo 6° posto finale in regular season. Lo ha fatto inizialmente commettendo degli errori, ma lo ha fatto anche compiendo un vero e proprio capolavoro sul mercato di riparazione (senza extra budget significativi), mettendo i pezzi al posto giusto, incastrando perfettamente il roster e contando su un driver di primissimo livello come Piero Bucchi, che ha conquistato tutto l’ambiente, un vero e proprio califfo, blindato fino al 2025. In mezzo ci sono dei rimpianti per partite perse di un soffio, ma ci sono anche le grandi imprese a Venezia, quelle in casa con Milano e la Virtus Bologna, senza dimenticare il poker finale consecutivo che ha permesso a Sassari di chiudere con 17 vittorie a suon di record.  2° attacco di tutto il torneo, 2^ nella % del tiro da 3 punti, 3^ negli assist miglior squadra ai tiri liberi, Robinson 2° miglior assistman dietro a Cinciarini, vittorie costruite con una precisa identità difensiva, con l’apporto di uno straordinario Bendzius (15.4 punti con il 46% da 3 punti). La bravura del Banco è stata anche quella di riuscire ad inserire un giocatore come Miro Bilan, potenzialmente un vero e proprio MVP ma che andava metabolizzato da un gruppo che stava andando in una direzione. Dopo un paio di partite di assestamento, è uscito tutto il valore del centro di Sebenico che ha alzato la qualità delle prestazioni, chiudendo con cifre monstre (15.5 punti 7.4 rimbalzi 21.3 valutazione). Non è facile entrare in corsa e non è facile farlo con i cambiamenti in un campionato dove quasi tutte le squadre si sono rinforzate. Circolazione di palla, gerarchie definite, possibilità di guadagnarsi minuti per tutti (non sono un caso le ultime prestazioni di Treier e Diop), il ruolo da specialista difensivo in quintetto a Filip Kruslin, la capacità di variare i quintetti a seconda dell’avversario, di usare la zona e anche la press per mangiare secondi. La Dinamo ha apparecchiato benissimo la sua tavola del girone di ritorno, lo ha fatto passando le beffe con Napoli e Virtus, lo ha fatto attraverso le delusioni di Reggio e Pesaro, ma ha avuto sempre la forza di reagire, di crederci, di lottare e di essere un gruppo unito, quello ha fatto la differenza. Abbiamo visto crescere Burnell, che deve essere fondamentale nella serie con Brescia, abbiamo visto una squadra capace di essere micidiale in contropiede ma anche nel tiro da 3 punti. Vincere con il 20% da 3 punti, giocandosi la carta del post basso o quella di una difesa molto fisica e organizzata.

 

La Dinamo di oggi è proprio un bel vedere, la serie con Brescia sarà durissima, i lombardi sono una squadra pazzesca che ha messo dentro un grande campione come John Brown III, ex compagno di Spissu, che probabilmente a Kazan guadagnava quanto tutta la Dinamo, ma il bello dello sport è questo, Sassari è sempre stato ovunque e comunque una Underdog, ci hanno fatto servizi i media nazionali, hanno tentato di scoprire quali erano i segreti di 10 playoff in 11 tentativi, di 6 trofei e tante soddisfazioni, la memoria storica ci emoziona, ma ancora di più il nostro presente sempre nelle prime otto d’Italia con un bilancio perfetto e un futuro da programmare, questo è già uno Scudetto.