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21 Nov 2022

Le Women hanno conquistato la settima vittoria in campionato dopo nove giornate, un bottino storico, importante, bellissimo, che vale in pratica la qualificazione per la prima volta alle Final Eight di Coppa Italia. Nonostante il doppio impegno coppa-campionato, l’emergenza di alcune partite visti gli infortuni, la stanchezza fisica e mentale, questo gruppo è riuscito a conquistare tutti, a dare un’immagine di sé che sposa perfettamente il mondo Dinamo. C’è molto di Antonello Restivo in tutto questo, coach capace di salvarsi con grande merito il primo anno a Broni, capace di rianimare la squadra dopo Covid e infortuni nella passata stagione, culminata con il 2-0 a Moncalieri, eccezionale insieme a Federico Pasquini a costruire una squadra ad immagine e somiglianza, riuscendo a cambiare pelle e a proporre il suo basket dinamico. Non contano i moduli, essere difensivista o votato all’attacco, esiste adeguarsi al tipo di squadra che hai, Antonello voleva aggressività, fisicità, esperienza, 8 giocatrici nuove che hanno trovato subito la chimica, che conoscono perfettamente il loro ruolo, che si adattano e che si aiutano in tutte le maniere. Non è un caso se Carangelo fa 1/9 e poi ti vince la partita, è l’anima, è la guida della squadra, tutte sanno che quando conta lei è presente. Non è un caso che con fuori Gustavsson per infortunio, Ciavarella tiri fuori questo tipo di partite, che Toffolo si danni l’anima per non farla rimpiangere, che Holmes sia sempre più coinvolta all’interno del gruppo, sia a livello emotivo che tecnico. Una lunga con quelle mani e con quell’atletismo può essere un grimaldello per molte difese. E non può non dare meriti al coach che ha plasmato tutto questo, alla fine tre indizi fanno una prova, lui ha sempre migliorato le sue giocatrici, è sempre stato capace di farle rendere al massimo, non è un caso che la Dinamo sia al 4° posto solitario, non è un caso che se la giochi anche con le corazzate di Eurocup, non è un caso che questa squadra sia molto competitiva. Magari arriveranno anche i momenti difficili, ma il Banco ha già dimostrato di saper soffrire, di combattere, di lottare per i suoi traguardi, oggi vedere questa squadra è motivo di grande orgoglio, la partita di sabato che fa seguito a Faenza, Ragusa e la Roche è l’ennesima conferma di quanto si stia facendo, gli abbracci a fine match sono la più bella cartolina di questo gruppo.