
La magia del Carnevale in Sardegna è pronta a entrare nel vivo, con 74 eventi distribuiti in oltre 70 Comuni che da nord a sud dell’Isola celebrano il fascino unico di Su Carrasegare. Promosso dall’Assessorato Regionale del Turismo, il cartellone 2025 rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di valorizzazione del patrimonio identitario dell’Isola.
Un carnevale che sa essere arcaico e solenne, con le sue maschere tradizionali legate ai riti della civiltà agropastorale, ma anche ironico e dissacrante, con le grandi sfilate allegoriche e gli eventi equestri che infiammano borghi e città.
Ecco gli appuntamenti imperdibili da oggi, 27 febbraio, fino alla conclusione del calendario il 16 marzo.
Gli eventi principali del Carnevale in Sardegna dal 27 febbraio
27 febbraio – Gavoi
Il paese si anima al suono ritmico e ipnotico dei Tumbarinos, tamburi tradizionali che accompagnano ogni momento della festa.
1° marzo – Ollolai e Santu Lussurgiu
A Ollolai prende il via il celebre Ospitone, un carnevale che mescola storia, mito e tradizione. A Santu Lussurgiu, invece, va in scena Sa Carrela ‘e Nanti, una corsa a cavallo spericolata che si snoda lungo le strade strette del centro storico.
2 marzo – Mamoiada, Ottana, Oristano e Nurachi
Domenica ricchissima: a Mamoiada, i leggendari Mamuthones e Issohadores tornano a sfilare con i loro ritmi cadenzati e le misteriose maschere lignee. A Ottana, invece, protagonisti sono i possenti Boes e Merdules, accompagnati da sa Filonzana, la vecchia che fila il destino. A Oristano, primo atto della spettacolare Sartiglia, la storica giostra equestre in cui i cavalieri si sfidano nella corsa alla stella. A Nurachi, il carnevale si esprime tra tradizione e festa popolare.
4 marzo – Tempio, Mamoiada, Santu Lussurgiu e Bosa
Gran finale del Carrasciali Timpiesu, il carnevale allegorico di Tempio Pausania, con i suoi carri in cartapesta e la tradizionale condanna e rogo di Re Giorgio. A Mamoiada, si chiude il Carnevale storico, uno dei più antichi dell’Isola. A Santu Lussurgiu, ancora protagonista Sa Carrela ‘e Nanti, con i cavalieri che danno spettacolo tra le viuzze del paese. A Bosa, infine, è il giorno de s’Attittidu, una processione carnevalesca unica nel suo genere, caratterizzata da maschere femminili in lutto che piangono simbolicamente la fine del Carnevale.
5 marzo – Ovodda
Mehuris de Lessia è uno degli appuntamenti più irriverenti e sentiti del carnevale barbaricino: qui le regole si annullano e la festa diventa un’esplosione di anarchia e libertà.
9 marzo – Orani
A chiudere le grandi sfilate delle maschere tradizionali è il Carnevale di Orani, dominato dalla figura enigmatica di Su Bundhu, maschera dal volto demoniaco che rievoca i riti della fertilità.
16 marzo – Neoneli
Ultimo appuntamento del calendario con Ritus Calendarum, che segna simbolicamente la fine del Carnevale e il passaggio alla nuova stagione agricola.

Un evento che celebra l’identità sarda
Grazie al sostegno concreto della Regione Sardegna, il Carnevale diventa un’occasione per valorizzare e consolidare le tradizioni, ma anche per rafforzare l’attrattività turistica dell’Isola in un periodo lontano dall’alta stagione. Un progetto che si inserisce in una visione più ampia, con l’obiettivo di creare nuovi prodotti turistici capaci di attrarre visitatori e raccontare la Sardegna più autentica tutto l’anno.
La Dinamo Banco di Sardegna è orgogliosa di essere al fianco della Regione nella promozione del Carnevale sardo, un patrimonio di tradizioni, emozioni e spettacolo che unisce tutta l’Isola. Perché rappresentare la Sardegna significa anche celebrarne l’identità e i suoi momenti più autentici, dentro e fuori dal campo.
Sassari, 27 febbraio 2025
Ufficio Comunicazione
Dinamo Banco di Sardegna
