Gli spettatori arrivati al Palaserradimigni domenica 3 marzo, per assistere alla sfida contro la Virtus, erano curiosi di vedere dal vivo le tante novità che, per il Sardinia Day, hanno fatto da cornice alla gara più importante e attesa dell’intera stagione. La prima, che ha subito attirato la loro attenzione, è stata la nuova divisa dei giocatori che era stata presentata ai giornalisti locali dal nuovo direttore generale Jack Devecchi insieme a Filip Kruslin. Le maglie special edition, realizzate per l’occasione dallo sponsor tecnico made in Sardinia Eye Sport, ospitano il logo “Sardegna Isola dell’artigianato”, una rivisitazione di quello disegnato dall’artista sassarese Eugenio Tavolara. Partendo dagli iconici colori del logo Sardegna, la Dinamo ha voluto omaggiare ed esaltare l’artigianato sardo con una maglia moderna e originale, ideale trait d’union di passato, presente e futuro.
L’attesa, per una giornata così importante, durava da tempo. Infatti, per dare opportuna visibilità all’evento, si è iniziato con una conferenza stampa organizzata a Torino il 14 febbraio dall’amministratore delegato biancoblu Francesco Sardara e con la presenza del presidente della Legabasket Umberto Gandini in una prestigiosa location del capoluogo piemontese, il Palazzo Reale Costa Carrù della Trinità.
Così, nel giorno della sfida a Belinelli e compagni, trasmessa per l’occasione in diretta su Eurosport 2 e davanti al pubblico delle grandi occasioni, il club di via Nenni ha dedicato il massimo della visibilità alla Sardegna riservando all’iniziativa tutte le visibilità di un match sponsor. Ledwall bordo campo, Cubovision, social e sito internet si sono vestiti per l’occasione dei colori della Sardegna per richiamare gli spettatori sulle creazioni degli artigiani che da sempre realizzano caratteristici manufatti e opere d’arte.
Gli artigiani, appunto. Negli accessi alle tribune laterali erano stati allestiti quattro stand di quattro artigiani: le “pattadesi, i coltelli di Piero Fogarizzu, Valeria Masala con le sue creazioni e il telaio con il quale tesseva “dal vivo”, le maschere Mameli di Mamoiada e i cestini di Castelsardo presentati dalla cooperativa Ammentos. Durante gli intervalli della partita una esibizione suggestiva e innovativa, la fusione tra danza contemporanea e la tradizione sarda più antica, cantadores, musicisti e ballerini. E tutto questo in una sfida tra “grandi”, la Virtus Bologna e la Dinamo Banco di Sardegna, che altrettanto grande non era alla vigilia dell’incontro, ma che lo è diventata durante la partita, giocando alla pari con i bolognesi e, infine, vincendo grazie ai numeri fantastici sfoderati dai ragazzi di coach Markovic.
Valeria Masala è una giovano artigiana artista di Nule un centro famoso per la tessitura: al telaio realizza delle vere e proprie creazioni, che incornicia e trasforma, così, in quadri. Usa un telaio verticale, che ha portato con sé al Palaserradimigni, e che ha suscitato molto interesse perché è tutto manuale, non richiede l’uso dei piedi come normalmente gli altri telai. Valeria Masala ha tessuto “in diretta” per il pubblico “ma durante la partita non ho resistito, ho mollato tutto e sono corsa a vedere”, ha confessato.
Anche Annalisa, Angela e Stefania, di Ammentos, hanno abbandonato il loro stand per seguire i vari momenti di una gara emozionante. Sono tutte e tre socie della cooperativa di Castelsardo che si occupa di valorizzare una delle tradizioni più antiche e preziose del paese, l’intreccio dei cestini, e alcuni dei prodotti più belli sono stati esposti al Palaserradimigni. La cooperativa – ci ha spiegato Annalisa Guascari, si occupa di tenere in vita e tramandare le tradizioni dell’artigiano di Castelsardo, e lo fa principalmente indirizzando le persone interessate verso le signore che abitano nelle vie del centro storico e che ancora praticato quest’arte. Non solo questo, che potrebbe sembrare un aspetto commerciale ma che, in realtà, assomiglia di più a una guida museale. Annalisa e le altre signore della cooperativa (tutte donne, un solo uomo) hanno appreso l’arte dell’intreccio e si esercitano per produrre ma, soprattutto, per tramandarla alle generazioni più giovani. Infine, Ammentos gestisce anche il museo della cripta nella Cattedrale di Castelsardo e la mostra sulla stregoneria, nell’antico episcopio.
Daniele Mameli la partita l’ha vista tutta, insieme al figlio di dieci anni, “e che partita”, ha commentato, tornando al suo stand durante gli intervalli. Ha portato al Palaserradimigni le maschere di Mamoiada, dei mamuthones e degli issohadores, che realizza nel suo laboratorio, intagliando i legni raccolti nella zona. L’attività di famiglia è stata avviata nel 1970 dal padre di Daniele Mameli, Ruggero, un’arte che ora Daniele sta trasferendo al figlio più piccolo, il bambino che lo ha accompagnato a Sassari, alla partita della Dinamo. I Mameli sono una famiglia di artisti, che realizzano opere con legni pregiati. L’attività prevalente, quasi esclusiva ora, è quella dell’intaglio delle maschere: sono richieste dai numerosi turisti e, da qualche anno, esportate in tutte il mondo grazie alle vendite online. “Ormai ci arrivano richieste da ogni parte, dagli Stati Uniti e dal Giappone”, dice Daniele Mameli.
Chi non ha potuto lasciare incustodito il suo stand è stato Piero Fogarizzu, che ha portato le famose “pattadesi”, i coltelli artigianali che realizza nel suo laboratorio di Pattada. Era accompagnato, però, da moglie e figlio, per cui a turno hanno seguito tutte le fasi di Dinamo-Bologna e, comunque, si è tenuto costantemente aggiornato. Nel suo stand si è potuto vedere come nascono quei famosi coltelli, dalle corna con le quali vengono ricavati i preziosi manici, fino alla fase finale. Anche in questo caso si tratta di prodotti artigianali, frutto di una lunga tradizione, considerati (quelli autentici, fatti interamente e rigorosamente a mano, come in questo caso) piccole opere d’arte.
Infine, il pubblico del Palaserradimigni: prima della partita ha potuto ammirare queste preziosità frutto della tradizione ma, soprattutto, della antica cultura della Sardegna; negli intervalli, in particolare nell’intervallo lungo, ha potuto curiosare negli stand ma anche assistere a una affascinate esibizione del ballo sardo.
È stato realizzato, infatti, un mix davvero originale, che ha proiettato il passato nel futuro, coniugando la tradizione con la danza contemporanea. Il gruppo folk San Giorgio di Usini, diretto da Gavino Piras, ha dato vita a “su ballu a passu”, e “su ballu tundu”, le danze più popolari e più note, eseguite su canto monodico o polifonico dei tenores senza cambio di tonalità (con i musicisti Giuseppe Cubeddu, da oltre quarant’anni grande cultore di musica tradizionale e maestro di fisarmonica e organetto, Claudio Pes chitarrista, e il pluripremiato Leonardo Spina una delle voci più belle del Logudoro).
Insieme alla tradizione, la coreografia della Compagnia Déjà Donné diretta da Virginia Spallarossa, una delle più importanti e prestigiose compagnie di produzione italiane: le ballerine e i ballerini si sono inseriti nel ballo sardo, dando vita a un mix originale e di grande valore artistico.
Esibizione e spettacolo non solo per il pubblico sardo dal Palaserradimigni. In tribuna vi era un folto gruppo di tifosi della Virtus, notoriamente tra i più scatenati della LBA. Il supporto alla loro squadra, i loro cori e i loro tamburi si sono sentiti ininterrottamente per tutta la gara: si sono fermati solo durante l’intervallo lungo, affascinati, anche loro dal “fuori gara” che si svolgeva in campo. La Sardegna, quella più antica e tradizionale, quella moderna, e quella proiettata nel futuro, è stata esportata attraverso il basket e la Dinamo. Il Sardinia Day è stato davvero qualcosa di importante e di grande, per la Dinamo, per i tifosi, per il basket, per lo sport e per la Sardegna.
Una giornata così, ricca di eventi originali, non poteva essere organizzata senza la collaborazione di molti, tra questi Character, che ha allestito gli stand degli artigiani, e il Banco di Sardegna, che ha messo a disposizione alcuni tappeti artigianali della sua preziosa collezione, provenienti da diversi paesi dell’isola. Da sottolineare, infine, che una giornata così ricca e complessa, che ha messo insieme sport, mostre e spettacoli, è stata interamente ideata, realizzata e diretta dall’ufficio marketing biancoblu, Luigi Peruzzu e Marsilio Balzano, un frutto e un esempio, dunque, delle capacità e delle professionalità della Dinamo.
Sassari, 11 marzo 2024
Ufficio Comunicazione
Dinamo Banco di Sardegna