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liceo spano
07 Mar 2024

Mercoledì il primo incontro del progetto Libertà e responsabilità con Enrico Ghione e Saliou Diene

 

L’esempio virtuoso della Dinamo Lab, fatto di atleti professionisti ma uomini prima di tutto con storie di vita e un percorso in crescita attraverso la disabilità: si è tenuto ieri, mercoledì 05 marzo, nella palestra del Liceo Scientifico statale Giovanni Spano, a Sassari, il primo dei tre incontri del progetto Libertà e Responsabilità. Ideato dalla Fondazione Dinamo con Sofia Devetag come referente insieme alla professoressa Margherita Sole, il progetto si sviluppa in tre incontri tra atleti e dirigenti della Dinamo Lab Banco di Sardegna insieme agli studenti delle classi prime seconde terze e quarte dell’istituto: si parte dallo sport e dal suo forte potere di integrazione per sviscerare tematiche sensibili come la disabilità. Un approccio che vuole essere innovativo utilizzando il basket in carrozzina, sport dall’alto impatto per competizione e intensità, come mezzo per fornire agli studenti tra i 14 e i 18 anni un nuovo punto di vista sulle cose.

 

Mercoledì, in occasione del primo incontro, Enrico Ghione e Saliou Diene, insieme a Cristiano Uras (studente dello Spano) hanno condiviso con ragazzi e ragazze di sei classi le loro esperienze di vita: in apertura il saluto della Dirigente dott.ssa Maria Letizia Fadda e la presentazione delle finalità del progetto a opera della prof.ssa Margherita Sole. Quindi ai ragazzi sono state forniti i rudimenti sul basket in carrozzina: il sistema del punteggio che viene assegnato a seconda della disabilità, le principali regole e differenze con il basket in piedi. Quindi spazio alle curiosità e domande degli studenti che, dopo un primo momento di imbarazzo, hanno chiesto ai tre delle loro esperienze di vita.

Enrico ha raccontato il lungo corso nelle file del Santo Stefano, con cui ha vinto Scudetto e disputato le coppe, in parallelo alla carriera in maglia Azzurra che gli ha permesso di affrontare i giocatori più forti al mondo. Saliou ha raccontato come il suo cammino sia partito dal Senegal dove, dopo un incidente domestico e un ricovero in ospedale gli è stata diagnosticata la poliomelite senza la possibilità di curarlo adeguatamente: in un centro di riabilitazione si è avvicinato al basket in carrozzina e ad altre discipline che gli hanno aperto una finestra sul mondo. Tra i ricordi condivisi c’è quello della prima carrozzina da gioco che ha realizzato da solo, apportando delle rudimentali modifiche a una da passeggio. Una forte testimonianza di come, con volontà e perseveranza, si possano superare i propri limiti.

Nei prossimi incontri ai ragazzi sarà data l’opportunità di provare le carrozzine così da poter comprendere ancora meglio un punto di vista diverso delle cose. Dinamo e Fondazione Dinamo portano avanti con convinzione il progetto che coinvolge Dinamo Lab e Dinamo Women in una serie di incontri con gli istituti cittadini con l’obiettivo di azzerare le distanze con il territorio, sensibilizzare ragazze e ragazzi verso tematiche importanti e avvicinare le nuove generazioni al basket.

 

 

Sassari, 07 marzo 2024

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna