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30 Mar 2018

Mercoledì si è tenuta la prima sessione del progetto della Fondazione Dinamo insieme al giocatore americano Josh Bostic

Mercoledì, negli spazi del Centro Diurno del Centro di Giustizia Minorile di Sassari, si è tenuta la prima sessione di “Future Champions”, il progetto della Fondazione Dinamo in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile e il Liceo Sportivo “Paglietti” di Porto Torres. Ad aprire le danze del progetto, che si articolerà in sei sessioni, è stato il lavoro sul tema “gioco di squadra”: nella prima parte della sessione i ragazzi hanno lavorato analizzando il tema con il giocatore americano della Dinamo Banco di Sardegna Josh Bostic, coach Giorgio Gerosa e Viola Frongia. A rompere il ghiaccio e aprire la sessione una riflessione sulla celebre frase di Michael Jordan “Il talento vince le partite ma il gioco di squadra vince i campionati”. Josh Bostic, ultimo arrivato in casa Dinamo, ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza personale e professionale: “non sono mai stato, fin dai tempi della high school, una star, uno di quei giocatori dal talento cristallino: sono quello che in America si definisce underdog, una seconda linea. Per questo da sempre sono consapevole di dover lavorare duro per ottenere risultati e dovermi sudare ogni singolo risultato”. Josh, al nono anno da professionista, ha un lungo curriculum europeo: “ho giocato in tante squadre diverse, in tanti paesi differenti, e ho sempre vissuto ogni esperienza come un arricchimento. Quest’anno sono davvero contento di essere a Sassari, non è retorica, siamo un bel gruppo, ci troviamo davvero bene e siamo molto uniti. Il lavoro di squadra può davvero fare la differenza, serve sacrificio da parte di tutti, serve umiltà, e sono convinto che solo lavorando in piena collaborazione si possa fare la differenza e ambire a qualcosa di grande”.

I ragazzi hanno chiacchierato con il giocatore numero 3, chiedendogli tante curiosità e provando a capire meglio chi avessero davanti: “Nel mio tempo libero amo moltissimo pescare _ha raccontato divertito Bostic_. Il mio cibo preferito? Le cozze, di sicuro”. Tra le domande che hanno stimolato di più l’ala originaria di Columbus, in Ohio, quella sulla chimica e sull’importanza di essere amici all’interno di una squadra: “Sarò molto onesto e dirò qualcosa di impopolare _esordisce J_ sulla carta l’essere un gruppo unito, essere amici anche fuori, aiuta a diventare una squadra forte. Sulla carta però, in realtà secondo me è importante che ci sia sempre anche un po’ di competizione all’interno in modo da potersi allenare al meglio, al poter alzare sempre l’asticella dell’intensità. Con quella briciola in più di agonismo ognuno è portato a dare di più, non so come spiegarlo, una competizione positiva”.

In chiusura, prima di passare al campo e alla parte pratica, Josh ha raccontato del suo cammino scolastico: “Quando avevo la vostra età ci ho messo un po’ a capire che importanza avesse la scuola: provavo a fare il furbo, a saltare qualche lezione, non andavo molto bene. A un certo punto della mia vita mi sono ritrovato a un bivio: in America per poter pensare di andare al college e fare qualcosa di importante nello sport devi andare bene, avere buoni voti. Non puoi avere brutti voti o marinare la scuola. Lì ho capito che dovevo dare il massimo e lavorare sodo, e da allora non mi sono mai fermato”.

A chiudere la sessione il gioco sul campo: sotto le direttive di coach Gerosa i ragazzi, divisi in due squadre insieme al jolly Josh Bostic, hanno fatto il gioco dei dieci passaggi. L’essenza della collaborazione e del gioco di squadra: tra risate, passaggi a vuoto e qualche siparietto del numero 3 biancoblu, la sessione è volata via. Giusto il tempo di fare il saluto al centro del campo al grido di “Un due tre…Dinamo!” con la promessa però, già dalla prossima sessione, di trovare un saluto personalizzato per questi futuri campioni.

Mercoledì prossimo i ragazzi lavoreranno sulla disciplina: special guest sarà il play croato Rok Stipcevic.

Future Champions. Il progetto coinvolge una classe terza del Liceo Scientifico Sportivo “Paglietti” di Porto Torres insieme a un gruppo di nove ragazzi che il Centro di Giustizia Minorile ha inserito in un percorso di formazione: in tutto ventidue ragazzi, di un’età compresa tra i 16 e i 18 anni. Articolato in sei sessioni, che si svolgeranno nel Centro Diurno del Centro di Giustizia Minorile, a Sassari, i ragazzi lavoreranno su alcuni concetti chiave: il progetto si inserirà nell’alternanza scuola-lavoro prevista dal Miur. Ad aprire le danze mercoledì è stato l’incontro sul “gioco di squadra”, insieme al giocatore statunitense Josh Bostic. Gli altri temi saranno: la disciplina, il ruolo dell’allenatore, i valori dello sport, l’educazione al tifo responsabile e i social media. Le sessioni saranno divise in due parti: una prima teorica, di discussione e confronto con le tematiche trattate, pensate come uno spazio aperto di riflessione, e in seguito una pratica sul campo. La parte tecnica sarà curata dal responsabile tecnico del settore giovanile della Dinamo Banco di Sardegna Giorgio Gerosa mentre per ogni appuntamento interverranno di volta in volta diversi giocatori della Dinamo e della Dinamo Lab.

Sassari, 30 marzo 2018

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna