
Il club sostiene il progetto per la creazione di una rete di sostegno alle vittime di reato: questa mattina la presentazione nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna
Un progetto finalizzato alla costituzione di una rete che possa garantire gratuitamente ad ogni vittima di reato accoglienza, ascolto, informazione sui propri diritti, supporto psicologico e psichiatrico, orientamento, accompagnamento ai servizi e mediazione. La Sardegna è la terza regione in Italia ad ospitare la Rete Dafne, nata a Torino e successivamente creata anche a Firenze. Nell’isola saranno due le sedi, a Sassari e Cagliari, e il servizio sarà operativo a partire dal mese di settembre.
La nascita della “Rete Dafne Sardegna” è stata presentata oggi presso la sede della Fondazione di Sardegna. Al tavolo la vice presidente della Fondazione di Sardegna Angela Mameli, il segretario generale della Fondazione di Sardegna Carlo Mannoni, il magistrato e fondatore della Rete Dafne a Torino e Firenze Marco Bouchard, la presidente dell’Associazione Mediatori Insieme Francesca Maieli, e la coordinatrice del progetto Rete Dafne Sardegna Annina Sardara.
Con loro, nella sala conferenze i rappresentanti dei numerosi partner di progetto che hanno sposato questa importante iniziativa: l’assessore alle Politiche sociali Monica Spanedda, in rappresentanza Comune di Sassari; Giampaolo Cassitta, direttore del Centro per la giustizia minorile della Sardegna; il Procuratore capo presso il Tribunale Ordinario di Sassari Giovanni Caria; il procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari Elena Pitzorno; il presidente del Tribunale per i Minorenni di Sassari Pietro Fanile; l’avvocato Mariano Mameli, presidente dell’Ordine forense di Sassari; Silvana Murru del Centro italiano per la promozione della mediazione; il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara e il presidente della Fondazione Dinamo Antonio Tilocca.
Attori pubblici e privati - con il fondamentale contributo della Fondazione di Sardegna - insieme nella convinzione e nella comune volontà di lavorare alla creazione di una realtà strutturata e articolata che fa riferimento a valori civili irrinunciabili, come sottolineato in tutti gli interventi durante la presentazione di quello che è, fra i due attualmente attivati in Italia dalla Rete Dafne (a Torino e Firenze), il primo di valenza regionale.
Il progetto offre gratuitamente servizi a supporto delle vittime di qualsiasi reato, di ogni età, nazionalità, condizione economica e sociale, e costituisce attuazione alla Direttiva 2012/29/UE “Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato”, in particolar modo nella parte in cui viene chiesto agli Stati membri di assicurare alla vittima, in funzione delle sue esigenze, l’accesso a specifici servizi di assistenza riservati, gratuiti e operanti nell’interesse della vittima, prima, durante e per un congruo periodo di tempo dopo il procedimento penale. Gli operatori della Rete Dafne Sardegna (psicologi, psichiatri, avvocati, assistenti sociali, educatori e mediatori), il 17 marzo hanno iniziato il percorso di formazione - curato dalla Rete Dafne Torino – con un programma che si concluderà a settembre.
Una risposta di civiltà all’esigenza di attenzione verso le vittime di reato – è stato sottolineato - con la costituzione di una rete che le accompagni e consapevolizzi nel sistema dei diritti, all’interno del quale spesso sono disorientate e sole. Fondamentale l’approccio integrato, unica modalità davvero efficace per intervenire, nella convinzione che non sia sufficiente la sola risposta giudiziaria ma occorra un’azione curativa e riparativa, ma ancor prima informativa, nei confronti della vittima.
“Ho vissuto la nascita di questo progetto da vicino – ha detto il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara - e quello che mi ha colpito è la forza di tutti i partner coinvolti. Avete davvero chiaro cosa manca e cosa sia necessario fare. É bello che questa squadra sia nata per risolvere il problema, una squadra in cui ognuno porta il proprio piccolo tassello con azioni qualificate concrete. Noi siamo lieti di fare parte di questo e saremo di supporto, promuovendo l’informazione su questa realtà e sulle sue iniziative, e cercheremo di dare una mano a superare il pregiudizio che a volte impedisce di agire per invogliare e imparare, invece, a tendere davvero la mano”.
I partner. Il progetto elaborato dall’Associazione “Mediatori Insieme” di Sassari e sostenuto operativamente ed economicamente dalla Fondazione di Sardegna, verrà realizzato in collaborazione con l’Assessorato regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, il Centro per la Giustizia Minorile della Sardegna, il Tribunale Ordinario di Sassari, la Procura presso il Tribunale Ordinario di Sassari, la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari, la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari, la Procura presso il Tribunale Ordinario di Nuoro, il Tribunale per i Minorenni di Sassari, il Tribunale per i Minorenni di Cagliari, il Comune di Sassari, il Consiglio dell’Ordine Forense di Sassari, il CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione), la Fondazione Giulini, la Fondazione Dinamo, la Dinamo Banco di Sardegna Basket e il Cagliari Calcio.
Sassari, 22 marzo 2018
Ufficio stampa
Dinamo Banco di Sardegna







