Salta al contenuto principale
26 Mar 2021

Una “sentinella”, una apparecchiatura, sta controllando a Sassari i comportamenti del Covid e, soprattutto, della diffusione delle sue varianti. Si tratta di un sequenziatore, una macchina che legge il genoma del virus, donata dalla Fondazione Dinamo e Banco di Sardegna al laboratorio di microbiologia della AOU, diretto dal professor Salvatore Rubino. Il laboratorio da oltre un anno è in prima linea nella lotta al Covid in Sardegna: non solo, infatti, è uno dei centri dove vengono esaminati i tamponi molecolari per individuare i pazienti infettati dal virus, ma ora è in grado di individuare le nuove varianti, come la inglese, la brasiliana e la sudafricana, particolarmente pericolose per la loro rapida infettività. Grazie al lavoro di “sentinella” sono stati individuati tempestivamente i casi di varianti a La Maddalena, San Teodoro e Bono, e si è riusciti a circoscrivere i focolai.

“La donazione del sequenziatore è stata preziosa per noi perché è importante per rilevare il tracciamento del virus e paragonarlo con le banche dati”, ci ha detto il prof. Rubino e ha aggiunto che “ora possiamo anche studiare la diffusione del virus in retrospettiva”. Si è scoperto, così, che la variante inglese era presenta in Sardegna a metà dello scorso dicembre. Informazioni di questo genere sono importanti per tutti e lo sono particolarmente in Sardegna dove sono entrati in vigore e devono essere messi ulteriormente a punto i controlli per chi entra nell’isola.

“E’ un bel dono”, sottolinea il professor Sergio Uzzau che segue, in particolare, l’attività del sequenziatore. “Oltre a certificare l’effettivo isolamento della varianti – aggiunge – ci permetterà di confrontare i singoli virus e le piccole variazioni che il virus subisce ad ogni trasmissione. Insomma, realizzando la carta di identità del virus possiamo comprendere i suoi spostamenti e possiamo anche capire i comportamenti delle persone”.

Il Covid colpisce tutti, le nostre vite, la nostra economia, le nostre relazioni sociali e il mondo dello sport, in maniera più o meno diretta, più o meno severa. La battaglia contro questo “nemico” deve impegnare tutti: i medici e gli scienziati lo sono già e sono in prima linea ma anche ciascuno di noi può dare un importante contributo anche solo con comportamenti corretti. Il mondo Dinamo è stato toccato e soffre a causa del virus e, pertanto, è sempre stato presente ogni volta che ha potuto dare una mano nella lotta contro questo insidioso nemico. Lo screening, che viene portato avanti a Sassari grazie al contributo della Fondazione e del Banco di Sardegna, è un contributo utile alla campagna avviata dalla Regione (e che, in una certa misura, ha aiutato la Sardegna a transitare in “zona bianca”). La macchina donata al laboratorio di microbiologia della AOU è un’arma in più.

“L’apparecchiatura è molto utile ora che siamo impegnati contro il Covid – dice il prof. Salvatore Rubino – ma lo sarà ancora di più in futuro, sia per identificare e tenere sotto controllo le nuove varianti, ma anche per studiare altri virus, per esempio lo HIV (quello dell’Aids, ora un po’ dimenticato ma purtroppo sempre presente – n.d.r.) e cercare di scoprire le resistenze di questo virus ai farmaci”.

 

Sassari, 26 marzo 2021

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna