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18 Jan 2020

L’intervista in esclusiva a DinamoMania a Curtis Jerrells

Nelle favole il Villain è il furfante, il cattivo, quello che spinge gli altri a rompere le regole ma in un’accezione più ampia il villain è un leader, uno che trascina gli altri. E non è un caso che uno dei soprannomi di Curtis Jerrells sia proprio The Villain, tra gli hashtag più inflazionati dei suoi profili social, un personaggio che sicuramente non lesina in leadership e carisma. In Italia in realtà tutti lo ricordano come The shot, grazie al celeberrimo tiro che aveva consegnato la vittoria a Milano in Gara 6 contro Siena e l’opportunità di vincere – a distanza di 18 anni dall’ultima volta- lo scudetto nella stagione 2014. Giocatore dalle ottime letture, è una sentenza allo scadere come dimostrato con il suo tiro clutch contro Trento e i tanti canestri a fil di sirena. Arrivato in Sardegna dopo un finale di stagione in cui ha passato più minuti in tribuna che in campo all’Olimpia, CJ -chiamato alla piena maturità- ha acquisito maggiore capacità di gestione dividendo lo spazio con Marco Spissu accettando un ruolo diverso rispetto al passato.

“Non credo che sia cambiato il mio modo di giocare _spiega Curtis a DinamoMania_ credo che cambiare non sia il verbo corretto: piuttosto ho aggiustato il mio modo di giocare adattandolo a quello che serve alla squadra, facendo ciò che è utile nel momento giusto. In alcuni momenti della partita se c’è bisogno sono pronto a prendermi dei tiri importanti, altrimenti gestisco. In questo momento giochiamo una bella pallacanestro, divertente e bella da vedere”.

Arrivato a Sassari con la voglia di riscatto dalla passata stagione, CJ conferma gli obiettivi che si era posto scegliendo la Sardegna e la Dinamo: “Fin da quando ho firmato per Sassari il mio obiettivo era competere per poter vincere il titolo: in questi quattro mesi abbiano dimostrato quanto la nostra squadra sia competitiva e sono ancora più convinto che abbiamo le chance per vincere qualsiasi cosa”.

La chiave di questo gruppo per il numero 55 è una sola: “La nostra chiave è sicuramente la difesa: quando difendiamo forte e con attenzione siamo una squadra davvero difficile da battere”. Un gruppo che ha buoni margini di crescita: “Possiamo solo crescere partita dopo partita _commenta CJ_ adesso stiamo facendo un buon lavoro come gruppo e sono convinto che cresceremo ancora con il tempo. Non ho dubbi”.

Il giocatore originario di Austin ha il quadro chiaro del campionato italiano, alla sua quarta stagione sulla principale ribalta nazionale: “Sia il campionato italiano sia la Basketball Champions League sono ottime competizioni, in LBA secondo me siamo favoriti insieme a Milano, Bologna e Venezia. Anche Brescia è una bella squadra e sta facendo bene. In BCL non sono così tanto sicuro delle pretendenti al titolo perché non conosco tutte le squadre e non so esattamente come giochino ma sono convinto che siamo molto competitivi anche a livello europeo”.

L’impatto con l’isola è stato ottimo per Curtis: “Mi piace la Sardegna, è un’isola meravigliosa. Mi piace tanto la gente, sono un grande supporto per la Dinamo e riempiono il Palazzetto a ogni gara casalinga. È speciale per noi giocare spinti da un tifo così forte e incisivo”.

Nel brindare al nuovo anno Jerrells ha espresso un solo desiderio: “I miei buoni propositi per il 2020 sono quelli di ogni anno: essere il miglior Curtis Jerrells, come giocatore e come persona”.

Last but not least, CJ è soddisfatto del rapporto che si è instaurato con il tecnico biancoblu: “Poz è un grande coach e amo molto il suo modo di fare, ha grande fiducia in se stesso e ha la capacità di trasmetterla ai giocatori in maniera molto profonda”.

Poliedrico e ricco di interessi Curtis ha anche un’etichetta che produce cantanti emergenti, la musica è la sua grande passione insieme al basket. “Sono anche un ottimo cantante” ci tiene a sottolineare “so che vi sembrerà incredibile ma sono un cantante di altissimo livello, non sfidatemi”.

E non sappiamo se Jerrells sia più pericoloso con un tiro allo scadere o in una sfida di canto ma, nel dubbio, noi preferiamo non sfidarlo soprattutto se sul cronometro restano pochi secondi: in quel caso CJ è una sentenza.

Sassari, 18 gennaio 2020

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna