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17 Apr 2020

Un ragazzo sardo che vive in Germania ha organizzato una donazione alla Fondazione Dinamo per la raccolta fondi in favore degli ospedali isolani: Filippo ci racconta la sua storia

La Dinamo Banco di Sardegna ha lanciato quasi un mese fa la campagna di raccolta fondi per l’emergenza Covid-19 organizzata dalla Fondazione Dinamo in collaborazione con il main sponsor Banco di Sardegna e La Nuova Sardegna in favore degli ospedali di Sassari e della Sardegna. In queste settimane la raccolta ha toccato quasi quota 690mila euro, grazie al sostegno di tantissime aziende, partner e realtà vicine al club ma soprattutto grazie anche alla sensibilità di tantissimi donatori, privati cittadini, tifosi e simpatizzanti da ogni parte del mondo. Tra le primissime donazioni era saltata all’occhio quella di una piccola comunità di sardi che vivono in Germania: ecco la lettera di Filippo Soro, ragazzo di origini sarde, che ha organizzato la raccolta fondi a Eschweiler, nella Germania occidentale.

“Mi chiamo Filippo Soro, sono nato in Germania nel 1984 (Eschweiler, Nordrhein-Westfalen), i miei genitori sono sardi: papà di Banari e mamma di Carbonia. La Dinamo la conosco da sempre, la seguo anche dalla Germania, mi ricordo che da bimbo ho visto una partita con mio papà e mio cugino. 

Allora come è nata l’idea? La motivazione è nata già due anni fa, quando ancora il Covid-19 ancora non c’era. Mia madre si è infortunata in Sardegna e l’hanno dovuta ricoverare all’ospedale “Santissima Annunziata” di Sassari. Quando sono andato a trovare mia madre sono rimasto colpito dalla diversità delle strutture sanitarie rispetto a quelle tedesche.

La seconda ragione per cui ho attivato questa piccola raccolta fondi è che una parte della mia famiglia sta in Italia, a Sassari, e spesso sono stati critici nei confronti della scarsa solidarietà da parte della Germania e dei tedeschi in generale. Questo mi ha colpito molto e non potevo accettarlo perchè conosco bene i tedeschi e la loro mentalità: sono grato per tutta la mia vita in questo paese che mi ha permesso di fare i miei studi, trovare lavoro, vivere con benessere, salute e tolleranza. Un popolo meraviglioso. 

In un mondo come quello moderno digitale ognuno di noi ha la possibilità di aiutare e dare il proprio piccolo o grande contributo. E uniti questi tanti piccoli gesti di solidarietà possono diventare una somma considerevole, un grande aiuto: così è nata l’idea di fare una raccolta per l’ospedale Santissima Annunziata.

Mia zia per esempio che non è pratica di internet mi ha chiamato e mi ha chiesto come potesse contribuire, anche solo con una piccola somma: non aveva la carta di credito e gli ho risposto che non fa niente se non voleva donare, che solo il gesto conta. Ma lei voleva contribuire e insieme abbiamo trovato una soluzione. Per il resto, le donazione sono di tedeschi: colleghi di lavoro, proprio loro (sono un impiegato nella pubblica amministrazione) che per tanti italiani sono quelli freddi, senza cuore, loro hanno donato il 90% della somma totale. Quando hanno saputo della mia raccolta mi hanno subito aiutato, o con soldi o condividendo il link. Per i tedeschi l’Italia non è solo un paese dove si va a fare le ferie, ma è un lifestyle, uno stile di vita, come mangiare e bere, sole, mare, bei ricordi da bambino, musica, amore, vivere...l’Italia è libertà. Per questi valori i tedeschi sono grati. Cosa voglio dire? Siamo tutti europei. E ci vogliamo bene. Ma anche nei Gruppi Facebook di tedeschi in Sardegna (ne cito uno su tutti “SARDINIEN”) ho ricevuto donazioni. 

Voglio mandare un messaggio a tutti: la solidarietà c’è e ne siamo la prova! Anche se abbiamo raccolto solo 600€ con più organizzazione  potevano essere anche 20-30 mila. E questo in Nordrhein Westfalen, una delle due regioni con più contagi in Germania. Hanno donato per un ospedale in un altro paese, per me questo è un fatto bellissimo. 

È stato un dovere e soprattutto un onore. Amo la Sardegna, sono nato in Germania e forse sono anche più tedesco però nel cuore sono e sarò sempre sardo. Non potevo restare seduto a casa senza fare nulla, avevo una possibilità per aiutare da lontano era questa, ho solo usato le mie mani e il mio cellulare. E questo lo voglio dire a tutti: alzatevi e provate a dare il vostro contributo per migliorare questo mondo, non ci vuole molto. Basta solo avere un cellulare, internet e cuore.

Perchè la Fondazione Dinamo? Inizialmente volevo spedire i soldi direttamente all’ospedale ma ho contattato un mio cugino di Sassari e lui mi ha mandato il link della Fondazione Dinamo. Con la Fondazione Dinamo ho la sicurezza che i nostri soldi arrivano veramente lì dove servono. Per questo voglio ringraziare anche a voi della Dinamo Banco di Sardegna: siete grandi. Voglio ringraziare anche tutti quelli che mi hanno supportato, chi ha condiviso il link e chi ha donato. ️Grazie.

Un abbraccio"

Filippo Soro

 

Sassari, 17 aprile 2020

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna