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04 Apr 2020

Alla scoperta di una parte dei fedelissimi tifosi biancoblu: gli UltraSessantenni

Una decina di anni fa un gruppo di amici, spinto dalla agenzia viaggi di Daniele Pintus, ebbe l’idea di seguire la Dinamo in alcune trasferte, unendo lo sport alla cultura. E così con viaggi della durata in genere di tre giorni, solitamente di sabato, domenica e lunedì, si partiva in circa 50 persone (si è anche arrivati a 70, con noleggio di un bus a due piani) ed abbiamo girato gran parte dell’Italia. Veneto, Marche, Toscana, Piemonte, Lombardia, Friuli sono sicuramente le regioni che abbiamo girato in lungo e largo, e che ci hanno visto delle volte vincitori sul campo, ma sicuramente sempre vincitori a tavola, perché la linea l’avevamo persa da tempo. Il motto era che lo sport è cultura, e forti di questo, nel nostro spensierato e felice pellegrinare, Daniele ha sempre messo a disposizione delle guide turistiche, molto brave e preparate, che ci hanno fatto conoscere un po’ tutte le regioni della nostra bella Italia. Alla fine delle giornate, dopo lunghe camminate e visite a luoghi bellissimi, spesso ci sentivamo stanchi, e guardandoci in faccia ci rendevamo conto che tanto giovani non fossimo. A dimostrazione che l’età fosse quella che era, durante le partite spesso c’erano simpatici battibecchi con i tifosi più giovani, il Commando ed i giovani residenti nel continente, che non mancavano mai, nel lanciare le loro possenti urla per incitare la squadra. I battibecchi nascevano dal fatto che loro si mettevano davanti e stavano in piedi, costringendo noi a fare altrettanto, ma la cosa non ci era gradita (anca malandata, colonna vertebrale incrinata etc. etc.), così come al Commando non piaceva che noi in 50, non riuscissimo a tifare quanto 10 del commando. In verità ci provavamo mettendoci il massimo dell’impegno, ma dopo 10 minuti, (perché mi voglio bene), ci mancava il fiato e le corde vocali erano partite. Beati quelli del Commando che hanno le corde vocali giovani, e l’allenamento per riuscire ad incitare la squadra per 40minuti.

  Un giorno a Sassari, con l’amico Bruno (uno dei padri fondatori della Polisportiva Dinamo, sì polisportiva, perché c’era anche la squadra di pallavolo, della quale se capiterà l’occasione vi parlerò, perché ne facevo parte) ci venne in mente di fare uno striscione, Ultra60enni, che abbiamo portato in giro un po’ in tutta Italia e per l’Europa. Lo striscione è stato anche menzionato da Superbasket come uno dei più singolari e simpatici.

 In una trasferta a Reggio Emilia, città nella quale è nato il tricolore d’Italia -i cui colori abbiamo poi avuto, nel 2015, l’onore di avere sul petto- prima della partita, vediamo due gazzelle della Polizia sotto l’hotel, dove eravamo alloggiati. Volevano parlare con il capo dei tifosi, per organizzare l’accompagnamento degli ultrà sino al campo di gioco. Nel mentre pian piano (ma molto piano, perché eravamo stanchi, dalla scarpinata fatta la mattinata, tra visite varie ed i piedi erano ribollenti!) scendevano i tifosi, ed il commissario li guardava un po’ perplesso, alcuni zoppicavano e soprattutto di ultrà non avevano molto, se non un grande amore verso la nostra grande Dinamo (era l’anno della promozione in A). Nel vedere la sua faccia, mi sono avvicinato e gli ho detto “ Ma ci ha guardato bene? Noi siamo ultrà” sessantenni” tifiamo la Dinamo da quando è nata, anziché due gazzelle penso sarebbe stato meglio mandarci due ambulanze” Grandi risate, strette di mano, ed al suono delle sirene delle gazzelle, ci hanno accompagnato lo stesso, anche perché il campo di Reggio è in un posto difficile da trovare. Lo striscione è ancora nel mio zaino, ma siccome il tempo passa (meno male) devo apportare una modifica allo stesso, 60 diventerà 70, ultra70enni siamo diventati e ne siamo ben felici.

 Forza Dinamo, sempre! Pianu pianu, sempre andendi!!! (E’ il mio motto)

 

Ennio Diana - Orgoglio Biancoblu

 

 

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Sassari, 04 aprile 2020

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna