
Luca ci racconta la nascita dell'Alta Marea, il primo gruppo di tifo organizzato nato nel 1991
Quando hai vent’anni cosa fai? Una marea di cose. Hai tutta la vita davanti e quello che conta è divertirsi.
E allora perché nacque l’Alta Marea l'8 ottobre del 1991? Per divertirci. E magari conoscere qualche bella ragazza. Cresciuti a pane e Dinamo fin dagli anni ‘70 nella storica palestra del CONI, io e mio cugino Sergio all'indomani della promozione in serie A2 avvenuta due stagioni prima decidiamo di creare un gruppo di tifosi organizzati.
Le discussioni sono febbrili: la scelta del nome porta via alcuni giorni, ricordo un foglio con un lungo elenco di nomi improponibili, ma la notte della riunione, avvenuta nel cortile di una scuola cui accedemmo in una decina saltando i cancelli sotto le sferzate del maestrale, a quello che diventerà anni dopo mio compare viene l’idea giusta, approvata per acclamazione. L'Alta Marea è quindi nata, anche con l'aiuto fondamentale di chi ha qualche anno di esperienza nella tifoseria organizzata torresina (Nuova Guardia).
Erano tempi molto diversi da oggi: niente internet o telefonini, nessuna compagnia low-cost per i viaggi (infatti verranno fatte pochissime trasferte), tanta inesperienza e tutto da inventare. Dallo striscione con lo squalo alle prime magliette, disegnate da un amico. Le card per i tesserati (e vai con le zuffe per avere ogni anno la n.7 col numero storico di Federico Casarin), le sciarpe. Ancora oggi la più bella la porto al palazzetto per le partite importanti.
La settimana prevedeva una presenza quasi fissa agli allenamenti: il direttivo vuole veder crescere la squadra, ammirare la bravura di Curcic palla al piede nelle partitelle di calcetto, ma deve anche scervellarsi su come raccogliere i fondi per la manutenzione e l'acquisto di tamburi e bandiere. Ma soprattutto siamo lì per fare gli striscioni sempre diversi da esporre la domenica, rigorosamente in panno bianco con scritte in nastro adesivo verde. E infine la grande spesa per il primo bandierone.
Siamo quasi tutti ragazzi: chi studia all’università o è ancora a scuola, qualcuno pochi fortunati lavora, altri sono disoccupati. La prima versione del bandierone copre solo la metà alta della parte bassa Settore D (cui andammo appena realizzato su precisa richiesta della società spostandoci dal settore C), quindi soltanto un quarto della tribuna. Più avanti dopo grandi sacrifici l'ampliamento per coprire tutta la parte bassa. È semplice ma noi ne andiamo fieri, alla gente piace. Ad ogni partita quando apriamo e facciamo scorrere il bandierone il pubblico applaude rumorosamente, dopo aver controllato i tre, quattro striscioni motivazionali o di protesta nuovi di zecca fatti in settimana e appesi con quel nastro adesivo trasparente che porterà il custode a dircene di tutti i colori mille volte.
Il tifo: non avevamo la quantità dei cori di oggi, però la chiamata tutto il palazzetto che prendiamo in prestito dagli Hells Angels fa ruggire Sassari, e noi la lanciamo sempre al momento giusto. Assieme a noi i graditi compagni di viaggio: gli amici dell'Onda dUrto e per qualche anno anche gli Warriors. Le prime quattro file sotto la transenna divisoria sono nostre, guai a chi ci si siede! Ma stiamo bene, cresciamo in numero, dopo un paio di anni arriviamo a toccare i 150 iscritti. Si uniscono a noi ragazzini delle medie, delle superiori, anziane signore (!), qualche attempato ex pugile con le cicatrici.
Abbiamo organizzato due eventi in beneficenza per aiutare una bambina che aveva bisogno di cure e per Telethon: triangolare in ambedue i casi tra noi, Dinamo e Dinamo vecchie glorie e posso dire di aver marcato Peppone Pirisi ovvero il mio eroe sin da quando ero piccolo e lui lottava sotto canestro contro Massimo Turella (dell’Esperia) al CONI. Poi il lento calo, in tanti abbandonano, e infine nel 2001 lo scioglimento. Lo striscione è andato perduto purtroppo, ma lo squalo esiste sempre, dentro tutti noi. Qualcuno oggi fa parte del Commando, altri sono nei Distinti o in Tribuna, altri ancora sono spariti. Ma non manchiamo mai e qualche volta lanciamo un coro. Aiutiamo anche l'Orgoglio Biancoblu.
Noi, quelli della vecchia guardia, non mancheremo mai.
Luca Petretto (Alta Marea)
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Sassari, 27 marzo 2020
Ufficio Comunicazione
Dinamo Banco di Sardegna






